“Italia vaffanculo” la richiesta d’aiuto di Igor Nogarotto

Dopo “Eleonora sei normale“, più che una canzone, un progetto sociale, e “Elisabetta“, il divertente tormentone estivo, torna Igor Nogarotto con “Italia vaffanculo”, una richiesta di aiuto a nome di tutti i colleghi artisti.

Italia vaffanculo

Dall’essere italiano vero, di nazionalpopolare memoria, al non sentirsi italiano, come recitava Giorgio Gaber, ci può stare un bel “Italia vaffanculo”, a chiudere questo ipotetico triangolo musicale, dedicato al paese più bello del mondo, nonostante tutto.

Un grido di dolore, quasi un nuovo inno nazionale, scritto quattro anni fa, ma disperatamente attuale.

Dedicato dall’autore a tutti i colleghi artisti, a tutto il mondo del lavoro che ruota attorno allo show biz, sempre e comunque dimenticato dai vari DPCM, tornati prepotentemente in auge, dopo la pausa estiva a credito d’imposta.

Ma non solo, come dice lo stesso autore: “Non è una difesa partigiana del mio lavoro: l’assenza di Cultura e di espressioni artistiche come musica, cinema, teatro privano l’individuo di bellezza e di emozioni, rendendolo sempre più arido di sentimenti e isolato, generando depressione e crescente incapacità di creare relazioni umane”. Sacrosanto.

Musicalmente parlando, “Italia vaffanculo”, è una pop ballad bella tosta, nella migliore tradizione del nostro cantautorato, interpretata con trasporto e coinvolgimento, impreziosita da un solo di sax soprano, in perfetto stile Vasco Rossi. Applausi.

Igor Nogarotto

Cantautore, scrittore, autore di testi per comici di Zelig, autore di format tv e radio, Vocal Coach, produttore discografico, organizzatore di eventi, “noccioline, caramelle, Ramazzotti, cognac” (reminiscenze da stadio anni ’70): non un tuttologo, ma un artista a tutto tondo.

Astigiano, romano d’adozione, passando per Bologna, praticamente la strada, “bomba o non bomba” raccontata da Antonello Venditti tanti, ma tanti, anni fa.

Una persona con la quale ti siedi al tavolino di un bar per l’aperitivo, ti metti a parlare, guardi l’orologio e ti accorgi che è ora dell’apericena: tra un aneddoto, uno sguardo a tutte le donne che passano, un consiglio (sempre prezioso), con lui il tempo vola.

Poi a cena, “ti presento delle persone, così le puoi intervistare e fai lo scoop”, e si finisce a tarda notte a bere un the freddo e un chinotto, al primo chiosco abusivo che trovi sulla strada.

Igor Nogarotto è questo e altro: per me, soprattutto un amico.

Unico neo: è tifoso della Juventus, ma, come si usa dire, nessuno è perfetto.

italia vaffanculo igor nogarotto - il cantautore astigiano, giacca e cravatta, foto in bianco e nero

Video & Credits

Più che un videoclip, quello diretto da Tommaso Trombetta, è uno short movie, che rappresenta perfettamente il contenuto del testo. Igor Nogarotto, a parte la somiglianza con Luca Barbareschi (più figo e più sexy, a detta di numerose fans da me interpellate), si rivela altresì un attore consumato.

Ottima la sceneggiatura, intrigante la fotografia, interessante il colore che pian piano emerge dal bianco e nero: quasi un segno di speranza.

Voce, testo e musica: Igor Nogarotto. Chitarre elettriche: Marco Soria. Arrangiamenti, programmazione, basso chitarre, batteria, registrazioni e master: Gabriele Massa (Studio Matra – Tagliolo M.to).

Italia vaffanculo” (prod. Samigo) è disponibile in digital download dal 28 ottobre.

Potete seguire Igor Nogarotto sul web: Facebook, Instagram e sul canale YouTube.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.