“Laser” è il nuovo singolo di Decrow

Laser” è il nuovo singolo di Decrow.

Laser

Un nuovo capitolo che nasce dopo una festa alla quale il produttore Edo (Edd Bateman) lo ha trascinato.  Il brano parla del bisogno psicofisico di andare ad una festa, di divertirsi al massimo dopo il lungo periodo di restrizioni che abbiamo vissuto e racconta tutte le esperienze che questa può regalarci come il cercare una persona con cui ballare in mezzo ai laser, il sesso occasionale e gli eccessi. Decrow ci racconta il mondo sopra le righe delle feste notturne, dei dopo sbronza, delle schiere di persone che riempiono case di sconosciuti, della scena underground che si è nascosta per due anni. Il mood del brano è quello di un pezzo punk anni 90’ in piena regola, anche se Decrow sceglie di sostituire le chitarre con synth acidi e taglienti.

decrow - la copertina del singolo laser

Decrow

Giulio, in arte “Decrow” nasce a Roma il 19 marzo 1995. Fin da piccolo il padre lo fa appassionare alla musica spaziando dal Rock anni 60 a quello dei primi 2000, che risultano essere tutt’oggi le sue più grandi influenze.

Il nome d’arte ha origine dalla sua passione per il cinema e in particolare a quella per il film “Il Corvo”. Con le sue atmosfere Goth, i brani dei Cure e l’irrefrenabile storia d’ amore che racconta, il film “Il Corvo” è come se fosse una trasposizione in immagini della musica di Decrow.

Esordisce nel 2017 pubblicando singoli da cui conseguono i primi live e i primi dj set nei principali club romani. Nel 2021 pubblica il suo primo EP “Summer Rain”, che unisce le sonorità rock che lo hanno influenzato per tutta l’infanzia con suoni elettronici e sperimentali.

Laser” (distribuzione Believe Digital) è disponibile in radio, in streaming e in digital download dal 13 maggio.

Potete seguire Decrow su Instagram e Spotify.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.