Sanremo 2021 serata finale: vincono i Maneskin

Sanremo 2021: cronaca, approfondimenti e curiosità sulla serata finale e indiscrezioni su quello che potrebbe succedere l’anno prossimo

Cominciamo come sempre con le statistiche: la quarta serata di Sanremo 2021, è stata vista da 11milioni e 115mila gli spettatori nella prima parte, con il 43,3% di share. La seconda parte, andata avanti fino alle 2 di notte, è stata seguita da 4 milioni 980mila spettatori, con il 48,2% di share.

Performance in leggera salita, rispetto alle tre serate precedenti, ma decisamente inferiore, nei numeri, a quella dello scorso anno.

Per rievocare un hashtag di un Festival di qualche anno fa: #icontinontornano.

Non s’aveva da fare

Tanto tuonò che piovve.

Come già detto e stradetto, quest’anno il Festival non s’aveva da fare e i fatti lo hanno dimostrato.

E non s’aveva da fare “questo” Festival.

Amadeus, bravissimo presentatore, per carità, ma del tutto inadatto al ruolo di Direttore Artistico, ha voluto puntare su artisti “social”, quelli da milioni di visualizzazioni su Youtube e sulle piattaforme streaming; “artisti” non avvezzi alla performance live, abituati per lo più a “fare musica” dal cesso di casa propria, senza preparazione e senza esperienza.

Convinto di acchiappare il pubblico più giovane, per via del lockdown, ha preparato un cast che alla fine si è rivelato un boomenrang, e gli ascolti in forte calo, lo testimoniano.

I ragazzini, gli smanettoni da smartphone, non guardano la TV di stato o i canali Mediaset: semmai vanno “on demand” su piattaforme come Netflix o Infinity, e i genitori, fruitori abituali del prodotto Sanremo, sono rimasti spiazzati, disorientati e delusi.

sanremo 2021 serata finale - un meme di facebook che ritrae il sassofonista james Senese
Sanremo 2021 serata finale – Un meme di Facebook che ritrae il sassofonista James senese

Valerio Liboni

A tal proposito, vi offro l’autorevole pare del mio grande amico, un fratello maggiore per me, e grande musicista-compositore, Valerio Liboni che, senza peli sulla lingua, dice:“E’ stato un festival che, secondo me, vista la situazione che sta vivendo il nostro paese, non doveva essere fatto. Io pensavo che potesse essere rimandato, e fatto col pubblico, con la gente che chi, come me e come te sa bene, rappresenta una vera e propria festa a Sanremo. Una festa per la musica, i cantanti, il pubblico, gli addetti ai lavori”.

“Quest’anno per via del Covid, hanno voluto farlo lo stesso, spinti dagli sponsor, pensando ad uno share elevato, con la gente chiusa in casa. Invece è stato un tonfo di audience, con un 10% abbondante in meno. Altro errore, affidare ad Amadeus la formazione del cast, toppando clamorosamente. Più della metà sono canzoni che non esistono, interpretate da personaggi ridicoli. A questo aggiungi un audio pessimo, per le condizioni in cui deve suonare l’orchestra”.

Prosegue il Maestro: “Ho sentito che Fiorello e Amadeus non faranno il prossimo Festival. Per riportarlo ai fasti del passato ci vorranno persone qualificate, esperti del settore, gente che sappia scegliere. Un’ultima cosa: il pubblico che guarda Sanremo è over 40, voler girare su un pubblico da social è stato un grosso errore. Devono saltare tutti. Quest’anno il festival si è salvato grazie agli ospiti. E’ necessaria una commissione di esperti che prenda in mano la formazione del cast”.

sanremo 2021 serata finale - valerio liboni in concerto, davanti al microfono, indossa maglia e giacca nere
Sanremo 2021 serata finale: Valerio Liboni (foto Tina Rossi Ph)

Mike Bongiorno docet

“Sanremo per me è un evento, parte da un’idea e poi si realizza, non può essere routine. Ringrazio la RAI che mi ha regalato due anni che non dimenticherò mai, grazie a tutta l’azienda. Ma non vedo l’ora di tornare ai miei giochi, ai miei quiz, alla mia normalità”. Quindi non ci sarà un Amadeus ter.

Chi legge da anni i miei articoli sul festival, sa che sono sempre stato contrario ai super ospiti italiani, cosa che ritenevo irrispettosa verso i partecipanti alla gara. Ho scritto “ritenevo”.

Già, perché quest’anno, gli ospiti nostrani, quelli stranieri non potevano giocoforza partecipare, hanno salvato la manifestazione, vista la pochezza dei partecipanti.

Ora, per chi sarà chiamato a gestire il cast 2022, si tratterà di coinvolgere i veri big della musica italiana, se si vuole fare un “vero” Festival. Quindi è da ripristinare assolutamente la figura del “patron”, in stile Gianni Ravera, Vittorio Salvetti, o Adriano Aragozzini, che sia responsabile del cast.

Da ripristinare assolutamente le eliminazioni: danno sale e pepe a tutto l’indotto.

Visto l’ego smisurato degli artisti medesimi, e la poca voglia di mettersi in gioco, ripropongo un’idea già lanciata anni fa, da uno che la televisione e i suoi meccanismi li conosceva bene, Mike Bongiorno.

Nelle edizioni del 1964 e del 1965, nominò soltanto la canzone vincitrice, tutte le altre al secondo posto ex aequo.

Nota a latere: la lunghezza esasperante delle puntate. Esasperante: non aggiungo altro.

sanremo 2021 serata finale:  amadeus a destra e fiorello a sinistra, con parruche da donna

Serata finale

La serata finale di Sanremo 2021 scorre abbastanza stancamente tra la Banda della Marina Militare, un ospite, un gag, una marchetta e un monologo. Sinceramente di quello che sarà “La canzone segreta”, non si è capito un cazzo, ma è un dettaglio.

Amadeus sembra già con la testa altrove, ma riesce a mandare aventi con mestiere la baracca (termine quanto mai azzeccato quest’anno). Non è che per caso, come avevo anticipato ha avuto ragione la smorfia napoletana (n.71)?

A minchia china” non è da antologia della TV, ma è troppo forte.

Ornella Vanoni, alla veneranda età di 86 anni, mangia ancora in testa a tanti: la ex cantante della mala, regala un medley da brividi. “Domani è un altro giorno“, riarrangiata dal Maestro Leonardo De Amicis, è più attuale di tutte le canzoni in gara. Standing ovation.

Un grandissimo regalo “Un sorriso dentro il pianto“, cantata con Francesco Gabbani. Da brividi. Brividi che le canzoni in gara non provocano.

Premio Città di Sanremo a Fiorello.

Standing ovation anche per Umberto Tozzi e la sua band: un medley da brividi.

Stop al televoto (ore 01:51)

Classifica generale: ultimissimo Random, penultimissimo Aiello, terzultimissimo Bugo. Concordo.

Si giocano la vittoria i primi tre classificati, ovvero: Ermal Meta, Michielin & Fedez e i Maneskin.

Michele Zarrillo, Paolo Vallesi e Riccardo Fogli in attesa del risultato finale: ricordi di un festival che non c’è più, e che non si sa se mai tornerà.

Vince il Premio Mia Martini sezione campioni a Willie Peyote.

Premio Sala stampa Lucio Dalla a Colapesce Dimartino.

Premio Sergio Bardotti, per il miglior testo a Madame.

Il Premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale va a Ermal Meta.

I Maneskin vincono la 71° edizione del Festival della Canzone Italiana.

Le truppe cammellate, sguinzagliate sui social della Ferragni non hanno fatto vincere Francesca Michielin & Fedez. Terzo, amaramente, visto il risultato delle precedenti serate, Ermal Meta.

Sono le 02:33. Appuntamento al 2022. Buonanotte.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.