Le edicole scompaiono, un giornalaio racconta la tragica crisi.

Le edicole stanno scomparendo. Muoiono, giorno dopo giorno, abbassando le loro saracinesche sotto i nostri occhi. Se ci fosse ancora qualche dubbioso i dati di UnionCAmere di fine 2023 parlano chiaro. In 4 anni, sono sparite quasi 2.700 edicole in tutto il Paese, di cui 2.327 erano imprese individuali. Una perdita secca superiore al 16% (-18,6% considerando le sole ditte individuali), e con punte più alte in alcune province che, specialmente per gli anziani, vuol dire una “desertificazione delle notizie”.

In valori assoluti, Torino è in testa alla classifica con 501 rivendite, 138 in meno in quattro anni (-21,6%,) seguita a ruota da Roma ( -21%) e Milano. Abbiamo quindi incontrato un giornalaio di Torino, Paolo Borio, edicola di via Gioberti 60, per farci raccontare dal vivo questa situazione.

paolo borio edicola torino
Paolo Borio giornalaio di Torino davanti alla sua edicola di via Gioberti 60

Paolo Borio, giornalaio di Torino. È sempre più dura.

Che ci sia una crisi è innegabile. E sicuramente non da oggi. Ci sono sicuramente dei tentativi da parte del governo di permettere l’aggiunta di prodotti e servizi integrativi, come pagamenti bollette, F24, certificati anagrafici, ma non per tutti è la soluzione adatta. Oggi nella mia edicola può sopravvivere a stento una persona. Inserire questa tipologia di servizi vuol dire essere impegnato a un terminale per diversi minuti, a volte anche più di dieci, specie per i servizi più complessi, e quindi non poter servire il cliente abituale che viene a comprare il giornale o la rivista.

Qual è la sua clientela?

Over 60 e bambini per le figurine o i giochini. Il cliente più giovane che entra in edicola per il quotidiano o la rivista lo fa perché magari il nonno o la zia sono impossibilitati ad uscire o degenti in qualche struttura. Il giovane entra diciamo così per “conto terzi”. Non lo fa per sé. Questa è una zona ricca di studenti universitari, non entrano in edicola. Non entrano neanche per i biglietti degli autobus o della metro. La mia edicola è abbastanza distante dalle fermate per cui anche quello è un servizio che non è adatto ad essere erogato nella mia attività. Non ci sono molti sbocchi, almeno per me, o chi è in condizioni come le mie, per delle soluzioni alternative direi.

edicole che scompaiono interno di un'edicola

C’è un modo per attirare la clientela giovane secondo lei?

I giovani non leggono, quantomeno non lo fanno sui quotidiani o sui giornali. Non sono neanche più abituati a vederli in casa o a scuola. Non sono cresciuti con la cultura di sfogliare la rivista. Sono cresciuti con la televisione, il tablet, lo smartphone. Le notizie vanno a cercarle lì sopra. Anche i fumetti, non sono i giovani a comprarli.

Sono le persone della mia generazione, diciamo over 45/50 che vengono a cercare Topolino piuttosto che Tex o altri. Fumetti che appartengono alla loro infanzia e a cui sono rimasti legati. Qualche volta vedo tentativi dei nonni di comprare Topolino ai nipotini. Non tornano mai a prenderlo una seconda volta. E’ una generazione diversa. La comunicazione è diversa e putroppo noi edicolanti ne stiamo pagando le conseguenze.

Ci sono edicole che hanno iniziato ad essere punti di raccolta per Amazon perchè lei non lo fa?

E’ una tipologia di servizio che non si adatta alla capienza della mia edicola. Il negozio è piccolino, non ho un magazzino o un retro così capiente in cui poter stipare le giacenze. Sicuramente non potrei neanche accogliere pacchi di grandi dimensioni. So che molti hanno deciso di farlo, purtroppo per me, per una questione logistica non è possibile.

Interrogazione Parlamentare alla Commissione Europea Crisi delle edicole in Italia

A gennaio 2024, proprio su questo scottante e tragico tema di perdite di posti di lavoro e imprese individuali è stata presentata un’interrogazione alla Commissione parlamentare Europea dal titolo emblematico: “Crisi delle edicole in Italia”. Di pochi giorni fa, (13 marzo 2024), la risposta di Thierry Breton. “Ai fini della ripresa del settore dei media, la Commissione sta attuando il progetto pilota “Sostegno ai mezzi di informazione locali e regionali dinanzi ai nascenti deserti di notizie”.

La Commissione ha inoltre istituito un sistema di finanziamento nel quadro di un progetto pilota, indicando esplicitamente la problematica che “i punti vendita fisici esistenti stanno scomparendo”. Inoltre consente anche la riqualificazione degli edicolanti attraverso il Fondo sociale europeo Plus che, nell’ambito dell’attuale quadro finanziario pluriennale, si pone quali obiettivi l’apprendimento permanente e le transizioni professionali

le edicole che sompaiono, un chiosco a Torino chiuso

Oltre ai fondi europei, ai progetti di riqualificazione ,il governo italiano ha anche stanziato un bonus per ogni edicola di 2000/3000 euro l’anno a seconda della situazione. Cosa ne pensa lei Paolo di queste risoluzioni?

Sicuramente è un aiuto. Una boccata d’ossigeno, ma non risolve la situazione perchè è evidente che le edicole siano in grave crisi e stiano chiudendo. Inoltre posso dire che su questo bonus è mancata l’informazione. Non mi è mai arrivata nessuna comunicazione in merito dalle istituzioni e ne sono venuto a conoscenza per puro caso. Tanto è vero che l’anno scorso non l’ho richiesto perchè ignaro della possibilità.

Da quando la crisi delle edicole ha assunto queste proporzioni così intense? I numeri di UnionCamere che abbiamo visto prima sono decisamente allarmanti

Intorno a me ho visto molte edicole abbassare le serrande negli ultimi tempi. Specialmente da dopo il Covid. Durante il Covid la crisi si è fatta sentire di meno, potevamo stare aperti, le persone erano a caccia di libri, svaghi, parole crociate, riviste, tutto ciò che aiutava a far passare il tempo. Il problema forte si è fatto sentire dopo, quando fortunatamente il Covid è finito, ma il giro all’edicola non era più necessario, così come i suoi prodotti,

le edicole il banco di libri all'interno delll edicola Borio

Quali strategie sta adottando per arginare il problema?

Allora innanzitutto ho mantenuto anche dopo il Covid il servizio di consegna. Specialmente con i libri, ma anche con i quotidiani. Le persone più anziane, che sono le maggiori clienti dell’edicola, a volte non possono muoversi da casa e allora vado io a domicilio. Inoltre ho dedicato una parte di edicola ai libri. Una piccola libreria in miniatura. Le persone possono fermarsi, sfogliare il libro, magari in modo anche meno informale che in una libreria vera e propria.

Ospitiamo sia le ultime novità, sia la collana di Piemonte in Noir in collaborazione con La Stampa e Edizioni Il Capricorno. I libri di Piemonte in Noir nascono in abbinamento al quotidiano, ma li abbiamo sempre in casa, anche dopo l’uscita. Per cui se qualcuno vuole trovare vecchie uscite delle collane o libri dei giallisti di Torino, noi qui abbiamo un archivio molto fornito o possiamo anche procurarli. Siamo disponibili a ordinare e consegnare a domicilio qualsiasi libro che il cliente ci chiede. All’interno dell’edicola, inoltre, è nato anche un gruppo di lettura che si riunisce una volta al mese e da cui nascono nuovi spunti, nuove ricerche di libri.

Insomma Paolo Borio si è “riqualificato” da solo così. Rimane però l’amara constatazione che le edicole stanno chiudendo. Dal Nord al Sud Italia. Che è un problema serio. Talmente serio da far muovere anche la Commissione europea, da far pronunciare alla Commissione stessa la parola “riqualificazione”, che non lascia molta speranza a un buon futuro per le edicole. La comunicazione è cambiata, le edicole ci stanno provando con tutte le loro forze.

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Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".