Ali di vita: insieme per combattere i disturbi alimentari

I disturbi alimentari sono un male, purtroppo, cronico della nostra società e del nostro tempo e sono tante le associazioni nate in sostegno delle persone e delle famiglie affette da questa patologia, come Ali di Vita, punto di riferimento per offrire un supporto a 360 gradi proprio a coloro che da questo incubo vogliono uscirne.

Il periodo di lockdown non ha aiutato affatto. E’ stato un periodo in cui tutti sono stati costretti a restare a casa, senza poter uscire, fare movimento e la noia delle pareti domestici per molti è stata purtroppo l’occasione di compensare l’indolenza con il cibo. Per molti si è tradotto con qualche chilo in più sulla bilancia e una corsetta con la fase della ripartenza, ma per chi ha un rapporto conflittuale con il cibo, gli effetti sono stati devastanti.

La conseguente alterazione del metabolismo va di pari passo con l’aspetto psicologico costrittivo, mancando la possibilità di uscire di casa e la limitazione delle attività fisiche e sportive. Centinaia i messaggi da parte di giovani affetti da bulimia ed anoressia in un periodo storico di pandemia in cui la ‘reclusione’ amplifica le problematiche di convivenza con una delle patologie più diffuse in Italia.

Il problema dei disturbi alimentari non è affatto marginale nella nostra società e non se ne parla abbastanza. E’ molto più diffuso di quanto si pensi, più di tre milioni di italiani, soprattutto tra le giovani generazioni, dove l’apparire è fondamentale. E’ una questione di lifestyle mondiale e i social fanno il resto. Per questo bisogna parlarne sempre, non solo nella giornata mondiale dei disturbi alimentari.

Cosa sono i disturbi alimentari?

Tecnicamente, i DCA, conosciuti come disturbi del comportamento alimentare, sono patologie caratterizzate da un’alterazione delle abitudini alimentari. Questo porta inoltre ad un’eccessiva preoccupazione del peso e delle forme del proprio corpo.

I disturbi nascono per lo più durante la fasi dell’adolescenza e colpiscono soprattutto le femmine.
I comportamenti che la persona assume sono diversi, partendo dal digiuno fino ad arrivare alle crisi bulimiche. A tutto questo si aggiunge anche l’assunzione, spesso in modo improprio, di lassativi o diuretici.

I disturbi principali che rientrano in questa categoria sono l’Anoressia Nervosa e la Bulimia, ma aprono uno scenario vasto e complesso ad altri disturbi e sono la conseguenza di disagi pregressi che sfociano in questa patologia. Sono la manifestazione di un universo molto più vasto che spazia nei meandri oscuri della psiche, manipolata o influenzata molto spesso da crismi sociali e mode estemporanee.

Ali di vita

Ali di Vita si presenta come un’associazione di volontariato, apartitica e apolitica, con un obiettivo chiaro: facilitare la diffusione di una maggiore conoscenza e comprensione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), tra cui anoressia, bulimia, obesità e disturbo da alimentazione incontrollata, noto anche come Binge Eating Disorder.

Questi disturbi, come sottolinea l’associazione, vanno oltre la semplice percezione di capricci o stereotipi legati al mondo della moda. Sono malattie complesse, radicate in profondi disagi psicologici, che influenzano significativamente la vita di coloro che ne sono affetti e delle loro famiglie. La malattia spinge spesso le persone a vivere in isolamento, creando un senso di vuoto, paura e colpa ancora più intenso.

Un elemento chiave sottolineato da Ali di Vita è che queste malattie possono passare inosservate agli occhi sia degli estranei che, talvolta, dei familiari. Questo può essere dovuto a una mancanza di comprensione e alla vergogna associata alla malattia stessa. È fondamentale comprendere che i DCA non sono semplici condizioni superficiali, ma vere e proprie patologie che richiedono sostegno e comprensione.

L’associazione enfatizza il ruolo cruciale della famiglia e delle persone care nel processo di cura e prevenzione dei DCA. A tal fine, promuove incontri informativi e di supporto che coinvolgono non solo i diretti interessati, ma anche la cittadinanza, le istituzioni e gli educatori. Solo attraverso una maggiore consapevolezza e comprensione delle dinamiche e delle gravità dei DCA, si può fornire il supporto necessario ai ragazzi e alle loro famiglie che hanno diritto a un adeguato sostegno e assistenza.


“Ali di Vita nasce come un volo d’assieme, come uno stormo che si alza in volo verso quella che è la volontà di vivere, la volontà di credere, la volontà di aiutare.”

Associazione Ali di Vita

I due mostri

Il termine Anoressia deriva dal greco “anorexia” e significa letteralmente “mancanza di appetito”. Non a caso, infatti, questo disturbo riguarda il fatto di non avvertire fame. Sarebbe, però, più corretto dire che la fame viene negata in relazione al desiderio di diventare magre.

Le persone che soffrono di anoressia nervosa sono costantemente preoccupate e pensano al controllo del cibo e del loro peso corporeo. Alcune persone che soffrono di questo disturbo contano in modo fobico le calorie di tutto ciò che mangiano. Esistono tecniche che sono definite come dei veri e propri “rituali”. Ad esempio impiegare tanto tempo per mangiare sminuzzando il cibo in piccole parti. Cibo che spesso viene nascosto per poi essere buttato.

La bulimia, letteralmente “fame da bue”, consiste nell’ingerire in poco tempo una grande quantità di cibo. Tutto questo avviene in solitudine e l’abbuffata cessa nel momento in cui la persona avverte dolori addominali, nausea e nasce la paura di essere scoperti. Proprio in relazione a questo, avviene infatti lo “svuotamento”, che consiste nel fagocitare grandi quantità di latte e di procedere con la stimolazione del vomito.

Sono molteplici le tecniche utilizzate, una di queste è quella di ricorrere al manico dello spazzolino da denti.

Gli individui che soffrono di questi due disturbi alimentari, presentano caratteristiche psicologiche descritte come depressione, perfezionismo, bassa autostima, difficoltà interpersonali e paura di crescere.

I disturbi alimentari: un’abitudine che cambia la vita

Soffrire di un disturbo alimentare sconvolge del tutto la vita di una persona. All’improvviso tutto ruota intorno al cibo e si vive costantemente con la paura di prendere peso.

Questi pensieri hanno un forte impatto psicologico, così tanto da rendere complicato tutto ciò che prima poteva essere banale e spontaneo. Una cena al ristorante o a casa di amici si trasforma in una paura vissuta con l’ossessione del “cosa mangiare”. Pensieri che vedono protagonista la fobia di ingrassare e che un semplice pasto si trasformi in una grande abbuffata.

I disturbi alimentari sono un vero e proprio problema e solamente il 10% di chi soffre di questa patologia chiede aiuto. Spesso non lo fa subito, ma qualche anno dopo.

Spesso, però, non sempre si riesce ad uscire da questo tunnel buio e infinito. Ed è proprio quello che succede a molti ragazzi in Italia, che rimangono intrappolati nel silenzio e nelle paure.

Ali di Vita: La Mission

La missione di Ali di Vita si concretizza attraverso una serie di eventi e incontri mirati a sensibilizzare sulle sfide dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA)

L’associazione organizza eventi di sensibilizzazione e incontri che vedono la partecipazione di esperti, inclusa una psicoterapeuta specializzata nei DCA e nella cura e prevenzione delle problematiche adolescenziali. Questi eventi offrono un’opportunità preziosa per comprendere meglio le complessità dei DCA e come affrontarli.

Un focus particolare è posto sugli allenatori ed educatori, figure che trascorrono molto tempo con i giovani e possono essere i primi a individuare segnali di disagio, specialmente riguardo al rapporto con il corpo. Incontri di formazione per allenatori ed educatori forniscono loro le conoscenze necessarie per affrontare le sfide legate ai DCA in modo efficace.

Ali di Vita riconosce il ruolo cruciale della famiglia nel processo di prevenzione e cura dei DCA. Gli incontri con i genitori sono fondamentali per illustrare loro le caratteristiche negative dei DCA e come riconoscere tempestivamente segnali di malessere nei propri figli. Informare e coinvolgere i genitori è il primo passo per una prevenzione efficace e tempestiva.

Attraverso queste iniziative, Ali di Vita si impegna a promuovere una maggiore consapevolezza sui DCA e a fornire sostegno e risorse necessarie per affrontare tali sfide in modo positivo ed efficace.

I progetti e le collaborazioni

Ali di Vita collabora con le scuole per promuovere programmi di informazione e prevenzione sui DCA. Fornire ai giovani chiare e semplici informazioni con un linguaggio adeguato è essenziale per consentire loro di comprendere appieno questi disturbi e sapere a chi rivolgersi per chiedere aiuto o chiarimenti.

L’associazione propone sportelli d’ascolto rivolti ai familiari e amici di coloro che soffrono di DCA. Questi incontri offrono un luogo di confronto e supporto dove le persone possono condividere le proprie esperienze, paure ed emozioni, e trovare sostegno reciproco. È un modo per rafforzare la consapevolezza che la famiglia può essere una risorsa importante nella cura di chi soffre di DCA e per indirizzare le persone verso i centri specializzati per ricevere aiuto.

Inoltre, è sempre aperta a partnership con altre associazioni  per promuovere la diffusione della conoscenza dei Disturbi del Comportamento Alimentare con utilizzo di diversi format che possano coinvolgere le persone ad avvicinarsi all’informazione. 

Per sapere di più sull’impegno profuso e sugli eventi in programma, potete consultare il sito ufficiale di Ali di Vita, oppure seguire l’associazione su X, Instagram e facebook

Ali di vita - il logo scritto in colore lilla

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”