Madame in gara a #Sanremo2021 con “Voce”

«Sono innamorata di questa canzone, come di tutte quelle che scrivo. Penso, però, che ci si debba anche adattare al contesto. Sanremo era giusto per questo brano, non viceversa». Madame ha gareggiato a #Sanremo2021 con “Voce”. Era la più giovane tra i Big, con soli 19 compiuti.

La partecipazione a Sanremo

Della sua canzone Madame ci ha parlato ieri, giorno della finale. “Voce” è dedicata, come suggerisce il titolo, alla sua voce. Un racconto introspettivo che ricorda quello del duetto con Marracash “L’anima” contenuto nell’ultimo album del rapper “Persona”. Hanno qualcosa in comune? «Io e Fabio – ci risponde in questa intervista Madame – abbiamo in comune l’introspezione che mettiamo sempre nei nostri pezzi, però “Voce” è nata prima della nostra collaborazione. È una fatalità il fatto che siano così simili».

Il brano in gara a Sanremo è stato creato completamente in freestyle da Enrico Botta. «Non avevo ascoltato la base – ammette Madame –. Ho registrato in cuffie la base con un’app che permette di inserire l’autotune e me ne sono innamorata. Tutto è scaturito in un periodo in cui ero in crisi con me stessa. Non ero innamorata di una persona in particolare e per questo ho scelto di dedicare le parole alla mia voce. Che poi già in “Sciccherie” scimmiottavo un “uocce”, quasi a dire “voce”. È una parola iconica nella mia storia»

Il look

Anche ieri in finale l’abbiamo vista disinvolta calcare il palco dell’Ariston senza scarpe. «È un modo per sentire il contatto col terreno – spiega l’artista –. Cammino spesso a piedi nudi, mi piace la sensazione fisica della pianta del piede che tocca il suolo» spiega l’artista. 

Chi è Madame

All’anagrafe Francesca Calearo, Madame è forse l’unica donna rapper nella scena musicale e attuale italiana che può vantare un grande successo in termini di streaming. Galeotta è stata la prima canzone, “Anna”, all’età di 16 anni, e poi il singolo che l’ha resa popolare, “Sciccherie”.

A prescindere da come andrà la classifica sanremese, lei può già dirsi soddisfatta del traguardo raggiunto con il Premio Lunezia, conferito a lei e a Davide Shorty, secondo classificato alle Nuove Proposte. A entrambi è andato il premio per la miglior composizione di musica e parole. 

Intervista con Madame

Giulia Di Leo
Giulia Di Leo
Laureata in Lettere moderne, ha frequentato la scuola di giornalismo all’Università Cattolica di Milano e oggi scrive per La Stampa e Zetatielle. Dice di sé: “ Sono una ragazza di provincia nata col sogno di scrivere, amo la mia città, Casale Monferrato, che mi ha insegnato a vivere di semplicità e bellezza, portandomi, poi, ad apprezzare la metropoli milanese che nella maturità mi ha conquistata. Non riesco a vivere senza musica: nata nel ’95, ho vissuto di riflesso gli anni delle musicassette degli 883. Mi nutro di cantautorato, pop, indie e trap per aprirmi al vecchio e al nuovo. Senza mai averne capito il perché, il giornalismo è sempre stato il sogno della vita, amo scrivere e la mia attitudine è raccontare e raccontarmi, con stile razionale e schietto. Il mio più grande desiderio è fare della mia passione un lavoro, avvicinandomi a tutti i mondi che fanno parte di me”.