Maldestri d’arte, i più grossi e incredibili danni dell’esercito dei selfie

Il turista austriaco che si siede rompendo il piede di Paolina Borghese è ultimo caso dei maldestri d’arte, ma non certo il più incredibile. L’elenco delle opere rovinate dall’esercito dei selfie o da altre truppe di sbadataggine, seguite a ruota da quelle degli incidenti, è decisamente lungo e con episodi a volte davvero curiosi e eclatanti.

Il selfie in Braccio a Paolina

Maldestri d'arte, i più grossi  e incredibili danni dell'esercito dei selfie

Quindi l’ultimo dei maldestri d’arte entra in scena questo venerdi 31 luglio alla Gipsoteca di Possagno, in provincia di Treviso. Si siede sulla scultura di Antonio Canova di Paolina Borghese per farsi un selfie, ma forse la stazza del turista austriaco non è consona alla dolce Paolina e le spezza le dita del piede. Le telecamere riprendono la fuga precipitosa dell’austriaco in piena omissione di soccorso. Pare, comunque, che sia stato identificato.

Il tubo passava qui… E l’idraulico rimuove Banksy

Nel 2007 un servizio di pulizie addetto alla rimozione dei graffiti di Londra cancella irreversibilemente la rivisitazione di Pulp Fiction di Banksy. Ma il caso più assurdo è di maggio del 2012. A Melbourne, un idraulico distrugge l’opera Parachuting Rat, piazzandogli sopra un bel tubo di raccordo. Di chi? Sempre di Banksy ovvio, così impara a disegnare sui muri.

Maldestri d'arte, i più grossi  e incredibili danni dell'esercito dei selfie, Parachuting Rat

Maldestri d’arte in….. restauro

Ci sono casi in cui il maldestro, o la maldestra, può essere la fortuna dell’opera. Parliamo dell Ecce Homo di Elias Garcia Martinez, del Santuario della Misericordia della città spagnola di Borja. Datata 1910 quest’opera murale è sempre stata considerata di scarsa importanza. Ma dopo il curioso “restauro” effettuato con grande zelo e devozione da un’anziana parrocchiana, è diventata famosissima e considerata un’icona pop. Tanto da meritare l’esposizione a Boulder, in Colorado, nel 2016. Pittori dilettanti proponetevi alle parrocchie. Potrebbe essere la vostra fortuna.

Servizio pulizie sempre il più maldestro

Dopo la rimozione di Bansky anche altre opere d’arte hanno subito l’ingenuità a volte incredibile degli addetti alle pulizie. Siamo all’Ostwall Museum di Dortmund nel novembre 2011. Un’addetta alle pulizie scambia per macchie dei pezzi di gomma usati per rappresentare gocce d’acqua sull’opera lignea Wenn’s anfängt durch die Decke zu tropfen di Martin Kippenberger. La donna li rimuove uno per uno, ignara di rovinare un’opera quotata intorno ai 950mila euro.

Wenn's anfängt durch die Decke zu tropfen di Martin Kippenberger

Ma senza andare oltre confine, possiamo restare a Bari. Anno 2014. Rassegna di arte contemporanea “Display Mediating Landscape“. Diverse opere vengono buttate perché scambiate per spazzatura. Danno: 15mila euro. E se prima di ogni mostra si facesse una preview per le imprese di pulizie?

Inciampo? Niente paura mi attacco al quadro

Taiwan 2015, giusto per dimostrare che tutto il mondo è paese, un ragazzino di 12 anni in gita scolastica inciampa e finisce dritto dritto, con una mano, dentro un capolavoro del Seicento napoletano. Un’opera di Paolo Porpora esposta a Taipei nell’ambito della mostra The Face of Leonardo: Images of a Genius. Dopo la rovinosa “entrata” il quadro verrà affidato alle mani di esperti restauratori e rimesso perfettamente a nuovo. Qui sotto il video, ormai virale, dell’incidente.

Che opera fantastica…ma è rotta!

Sappiamo tutti quanto può essere difficile interpretare l’arte contemporanea. Ognuno ci legge cosa vuole e, soprattutto, quando siamo dentro un museo di arte contemporanea abbiamo imparato che ogni materiale o pezzo esposto possono essere un’opera. E di veri e propri pezzi parliamo quando un visitatore della Royal Academy di Londra è inciampato, frantumando in mille pezzi la scultura di 2 metri e mezzo di Tatiana Echeverri Fernandez.

I visitatori hanno pensato che le centinaia di pezzi di ceramica finiti sul pavimento fossero parte di un’opera d’arte, e li hanno fotografati come se niente fosse. Una lezione che dovrebbe far pensare gli artisti.

Un altro selfie devastante

L’esercito dei selfie continua inarrestabile la sua marcia e ci stupisce con effetti sempre più mirabolanti. Questa volta ci regala un fantastico effetto domino. Siamo nel 2017 alla mostra di Simon Byrch di Los Angeles. Una turista, decide di farsi un selfie davanti a questa scultura. Ma l’opera, forte dei suoi duecentomila dollari di valore, non gradisce gli “appoggi’, e, per effetto domino, tutti i pezzi della prima colonna cadono a terra. Anche questa ‘performaces” artistica viene ripresa dalle telecamere. Il video lo trovate qui sotto.

Resta da capire se siamo goffi, sbadati, distratti o molto più semplicemente dei grandi menefreghisti.

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".