Max Rasa: fuori il nuovo singolo intitolato “Vuoto apparente”

Il cantautore veneziano Max Rasa fuori con un nuovo singolo, intitolato “Vuoto apparente”.

“Questi anni sordi, si sentono, buio per chi non vuole vedere. Tutto inizia quando finisce, una forza uando lasciamo che vada come vada. Realtà, magia, la tua volontà, sana incoscenza di liberare l’energia è vita, straordinaria e unica. Respira ogni attimo e desiderio che viva in te“.

Parole bellissime, cantate con un trasporto eccezionale, su immagini che fanno ammutolire e c’è spazio solo per introspezioni, esami di coscienza e riflessioni.

Sono sincero, raramente mi si inumidiscono gli occhi sentendo una canzone, ma questa volta è successo. E’ dolce, è struggente ma, soprattutto, l’effetto ottenuto è quello di sentire l’anima dentro sbattere le ali in un corpo troppo piccolo per contenerla. Una sensazione di immensità, di contatto con l’universo attraverso i cinque (e più) sensi che possediamo.

Una sensazione che da più di un anno è vietato provare. Le vibrazioni dell’anima che dobbiamo trattenere, nel bene e nel male, che non ci permette di esprimere gioia e neanche sofferenza.

Un anno maledetto sospeso tra lo stupore e l’incredulità di una malattia che non risparmia nessuno e che ci ha investito all’improvviso, come un treno in corsa.

Ma nella vita di tutti i giorni, da sempre, anche prima del Covid, viviamo drammi di malattie che sono fatali e che le persone affrontano con coraggio, con paura, con rassegnazione, purtroppo, a volte, senza capire il senso della vita. ma a qualcuno è data una seconda possibilità, ed ecco che un cancro può essere sconfitto e si può tornare a cantare la vita e a ringraziare per questo meraviglioso dono.

E’ la storia di Max, ma può essere la storia di ciascuno di noi.

Vuoto apparente

Una canzone cantautorale, intesa nel più ampio significato del termine: una canzone come si faceva una volta, quando i “padelloni” o i “45 giri”, giravano sul piatto del giradischi.

Assai poco orecchiabile, non proprio commerciale, ma questi sono dei pregi, una canzone densa di significati e di contenuti: un messaggio di speranza, un inno alla vita, da parte di chi, la vita, l’ha dovuta prendere per le corna per sopravvivere.

Una canzone autobiografica, raccontata e cantata con emozione e pathos, superbamente suonata: la malattia, non necessariamente il covid, che fa sentire e vedere il tempo non più come una muro invalicabile, ma solo un intervallo di “Vuoto apparente”.

max rasa - la copertina del singolo, sullo sfondo piazza san marco a veneziaa e il cantante a destra, con le braccia allargate

Max Rasa

Veneziano, non più giovanissimo, è un cantante e autore di canzoni. 

Lui dice di sé: “Non vivo di musica, ma la musica è la mia vita”

Attualmente è il front man della“Cani Bastardi Band”, con un progetto pop rock, finalisti quest’anno di Sanremo Rock e Trend Festival, che si terrà al teatro Ariston di Sanremo.

Collabora con il noto musicista Michele Bonivento il quale è suo arrangiatore e produttore artistico ufficiale.

Ama scrivere poesie e pensieri che lo aiutano poi, attraverso la composizione a trasformare un’idea in una canzone.

Video & Credits

La magia e il fascino di Venezia, come sfondo, assai campanilistico (ma ci sta tutto), al videoclip prodotto da Pietro Vettore e realizzato nello studio Goodwind.

Coprotagonista, oltre a Max Rasa, Vincenzo Tosetto, non proprio a suo agio nel ruolo di performer, decisamente meglio come attore.

Hanno suonato: tastiere, arrangiamento e produzione, Michele Bonivento, chitarra, Stefano Ottogalli e basso Paolo Andriolo.

Vuoto apparente” è disponibile in digital download e in streaming sulle principali piattaforme, dal 21 aprile.

Potete seguire Max Rasa su Facebook e sul canale YouTube.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.