Medicina di genere: essere donna o uomo influenza la patologia.

Negli ultimi anni la Medicina di genere ha suscitato un interesse crescente anche se non è sempre ben compresa nel suo reale significato. Medicina di genere, infatti, non vuol dire porre l’attenzione sulle patologie che incidono più frequentemente nell’uomo o nella donna.

Medicina di genere significa comprendere in che modo le malattie di tutti gli organi e sistemi si manifestino nei due generi. Soprattutto, valutare le differenze rispetto ai sintomi, alla necessità di differenti percorsi diagnostici, alle differenze nella risposta ai farmaci o, addirittura, alla necessità di utilizzare farmaci diversi. 

Queste riflessioni sono valide anche in campo odontoiatrico per le patologie che riguardano la bocca e i denti.  La Medicina di genere non è, quindi, una nuova specialità, ma una necessaria dimensione interdisciplinare della medicina, che vuole studiare l’influenza del sesso e del genere sulla fisiologia, fisiopatologia e patologia umana.

Alimentazione: differenze di genere e ruolo della donna

L’alimentazione nell’ultimo ventennio ha assunto un ruolo di primissimo piano nel mantenimento della salute. E’ considerata strumento essenziale di prevenzione primaria nel ridurre il rischio di malattie cronico-degenerative. L’alimentazione incide in modo diverso sulla salute di uomini e donne. Le donne hanno minore massa muscolare e massa ossea rispetto agli uomini. Per tale motivo in età avanzata sono più predisposte alle fratture, ma hanno una maggiore massa grassa per rispondere a una funzione biologica fondamentale per la specie come la procreazione e la lattazione, quindi per assicurare la sopravvivenza della prole. Nella menopausa le donne, a causa della riduzione degli ormoni estrogeni, presentano un aumento dell’accumulo di grasso viscerale tipico degli uomini.

cibi sani e cibi da evitare a destra patatine, fritti, caramelle, a sinistra banane mele uova

Molti studi evidenziano come la donna sia più attenta all’alimentazione rispetto all’uomo e in tal senso il suo ruolo educativo sulle future generazioni è fondamentale. Consumano più frutta e verdura, legumi e alimenti integrali e dolci rispetto agli uomini. Mentre questi ultimi tendono a preferire cibi ricchi di grassi e proteine, alcol e bevande zuccherate e gassate. Sono, inoltre, più propense a modificare il proprio regime alimentare e sono più costanti nel seguire la nuova dieta. 

Sesso e genere nella malattia parodontale

C’è una chiara distinzione tra i termini “sesso” e “genere”. Mentre il sesso si riferisce ai fattori biologici che sono direttamente correlati alla genetica, alla fisiologia e all’anatomia, il genere si riferisce a ruoli sociali, comportamenti e atteggiamenti. La parodontite ha una prevalenza documentata più elevata negli uomini (circa 57%) rispetto alle donne (circa 39%). Il che significa un possibile coinvolgimento di genere nella patogenesi della malattia.

La parodontite è una complessa malattia infiammatoria su base multifattoriale che colpisce oltre il 30% della popolazione. E’ anche la principale responsabile della perdita di denti nell’adulto. La maggiore prevalenza di parodontite negli uomini rispetto alle donne sembra dipendere  dall’attività del sistema immunitario condizionato da fattori ormonali, genetici ed epigenetici.

Cambiamenti gengivali e parodontali nella donna

Ci sono 5 periodi nella vita di una donna durante i quali le fluttuazioni ormonali la rendono più suscettibile ai problemi di salute orale. Questo avviene durante la pubertà, in particolari momenti del ciclo mestruale, durante l’utilizzo di contraccettivi orali, durante la gravidanza e durante la menopausa.

donna in grqdidanza sdraiata che osserva lecografia in cui il bambibo è completamente formato

Durante la gravidanza, soprattutto a causa dell’incremento dei livelli di progesterone si manifestano  frequentemente, in genere dal 2° all’8° mese di gravidanza, infiammazioni delle gengive, dette gengiviti gravidiche.

Durante la menopausa si possono verificare altri cambiamenti orali, compresi alterazioni del gusto, sensazioni di bruciore orale, maggior sensibilità a cibi e a bevande calde e fredde e riduzione del flusso salivare che può determinare sensazione di bocca secca, associato a riduzione della percezione di alcuni gusti.

Sesso femminile e Sindrome di Sjogren

Quasi esclusiva del sesso femminile di mezza età è poi la sindrome di Sjogren con un rapporto femmine/maschi di 9 a 1. Si tratta di una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario prende di mira le ghiandole che producono lacrime e saliva e di conseguenza i suoi sintomi più comuni sono secchezza oculare e secchezza della bocca.  Sebbene sia possibile sviluppare la sindrome di Sjogren a qualsiasi età, la maggior parte delle persone ha più di 40 anni al momento della diagnosi. 

Poiché la saliva aiuta a proteggere i denti dai batteri, si è più esposti a sviluppare carie se la bocca è secca e  la secchezze degli occhi può comportare aumentata sensibilità alla luce, visione offuscata, danni corneali. Il trattamento si concentra essenzialmente sull’alleviare i sintomi. 



Dr. Paolo Levis
Dr. Paolo Levis
Laurea in Medicina e Chirurgia. Specializzazione in Chirurgia d'Urgenza e Pronto Soccorso. Specializzazione in Odontostomatologia e Protesi Dentaria. Master in Sviluppo della Salute orale nelle comunità svantaggiate e nei Paesi in via di sviluppo. Membro dell'Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica (AIOP), socio della Società Italiana di Parodontologia (SIdP), membro della Digital Dental Academy, socio del Florence Perio Group.