Miele al Castello di Moncalieri

Avete capito bene: al Castello di Moncalieri (TO) si produce miele. L’iniziativa è partita nel 2021, quando il comune del torinese ha aderito al progetto “Comuni amici delle api”.

Come ben sappiamo, le api sono l’equilibrio primario del pianeta. Sembra strano, ma senza le api, la Terra morirebbe, per diversi motivi.

Come sarebbe il mondo senza le api

Prima di tutto, il servizio di fecondazione artificiale naturale che le api svolgono. E’ un sistema naturale impossibile da sostituire con qualsiasi forma di “fecondazione assistita”, sia che si svolga per opera dell’uomo, sia attraverso l’uso di macchine. Il loro lavoro di trasportare pollini è capillare e copre l’intero pianeta. Un’attività che sarebbe davvero impossibile sostituire con altre tecniche.

Inoltre, se facciamo bene attenzione, il 70% dei prodotti che acquistiamo, senza le api, non esisterebbero.

Difendere la popolazione di questi insetti è fondamentale. Ad oggi ci sono350 specie a rischio e la loro presenza sul pianeta è diminuita del 25%. Per questo molti comui hanno fatto rete con l’iniziativa “Comuni amici delle api” per favorire lo sviluppo di colonie attreaverso l’installazione di apiari.

E quando si tratta di sostenibilità e difesa dell’ambiente, Moncalieri c’è.

L’ apiario del Castello Reale

A Moncalieri lo scorso autunno è stato installato un piccolo apiario sperimentale all’interno del Parco Storico del Castello Reale. Il progetto è nato dalla collaborazione tra l’amministrazione comunale e il Disafa dell’Università di Torino (Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali), e rientra nell’iniziativa dei “Comuni amici delle api”, rete di cui Moncalieri fa parte dalla primavera del 2021. Competente ed affiatata l’équipe che segue il progetto in convenzione con la Città: la guida Marco Devecchi, coordinatore dei progetti di valorizzazione del Parco, ed è formata da Paola Gullino, Federica Larcher, Matteo Miotti ed Enrico Pomatto.

Le api, quali instancabili lavoratrici, hanno subito iniziato a perlustrare il territorio circostante, trovando all’interno del parco storico una grandissima ricchezza di specie botaniche di loro interesse, contribuendo in modo significativo alla loro impollinazione. In particolare, nel corso di questa primavera hanno potuto beneficiare delle importanti fioriture di Robinia pseudoacacia L. (Robinia), Tilia sp.pl. (Tiglio), oltre ad una grande varietà di fioriture erbacee; la produzione di miele del 2022, infatti, è stata di circa 25 kg, un ottimo miele millefiori in cui spiccano gli aromi caratteristici sia del miele di acacia sia del miele di tiglio, particolarmente aromatico.

Il parco storico del Castello di Moncalieri rappresenta un importante polmone verde per l’intera città, e si inserisce nel più ampio contesto della Collina di Torino: un luogo ideale per avviare un progetto di apicoltura. Come spiega Matteo Miotti: “Le api, oltre a giovarsi delle caratteristiche del luogo e della grande varietà botanica, possono contribuire alla conservazione ed al miglioramento della biodiversità. Questi insetti, infatti, sono tra i più efficienti insetti impollinatori presenti in natura, volando da un fiore all’altro permettono l’impollinazione di molte specie vegetali, sia coltivate che spontanee, e di conseguenza la riproduzione delle stesse”.

Moncalieri Castello Reale
Moncalieri – Castello Reale

Qualità ambientale

Le api, inoltre, sono degli ottimi bioindicatori dello stato di salubrità del territorio in cui vivono, possono fornire un dato importante sulla qualità ambientale, entrando in contatto con la matrice aria, suolo e acqua. Sono insetti molto sensibili all’inquinamento, perciò è possibile capire che un ambiente in cui le api vivono in buona salute sarà di conseguenza un ambiente salubre anche per l’essere umano.

Una futura applicazione del miele prodotto all’interno del parco storico di Moncalieri è quello delle analisi melissopalinologiche – continua Miotti – un’analisi microscopica sul miele, che permette di individuare la tipologia e la quantità di granuli pollinici presenti in esso. Lo scopo di tale analisi è comprendere l’origine botanica dei nettari che compongono il miele, con l’indicazione delle specie vegetali nel parco storico su cui hanno bottinato le api, procedendo alla creazione di un censimento preciso delle specie botaniche di interesse apistico all’interno dell’area di riferimento”.

Individuando poi le essenze botaniche all’interno del parco, è possibile favorire la valorizzazione del miele prodotto al suo interno, in quanto la combinazione delle specie vegetali influenza la sua composizione, il contenuto pollinico, il colore, l’odore e l’aroma, tutte caratteristiche uniche e particolari del luogo di produzione.

miele api - nella foto alcune persone in un parco. Due indossano una tuta e un casco di protezione perchè tengono in mano delle arinie con delle api

Moncalieri, Comune amico delle api

”Il lavoro svolto dal Disafa nel Parco Storico è per noi molto prezioso. Il lavoro con le api è una delle articolazioni più promettenti – esprime il proprio entusiasmo l’assessore alla Cultura Laura Pompeo.

La volontà di portare avanti i molti impegni derivanti dalla nostra inclusione nel network dei Comuni amici delle api (dalla promozione di iniziative ed eventi a sostegno dell’apicoltura all’incremento nella pianificazione cittadina della coltivazione di piante e fiori graditi alle api, all’attenzione nell’utilizzo di erbicidi e trattamenti con fitofarmaci) c’è tutta e con il Disafa come partner siamo sicuri di farcela. L’apicoltura e la presenza delle api sul territorio sono un Bene Comune Globale e a buon diritto sono subito diventati cruciali per la nostra strategia di lungo periodo Moncalieri Città nel Verde”.

almadarte
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Almadarte esprime la mia passione per tutto il bello che la vita ci regala. L’arte, il teatro, la musica, il cibo, la poesia. La bellezza è una qualità che diventa sensibile alla prima impressione, l’anima l’apprende e riconosciutala, l’accoglie e in un certo modo le si accorda. 43 anni studi classici, amante dell’arte figurativa in modo particolare, desiderosa di apprendere e curiosa di ogni forma di cultura, osservatrice attenta dell’arte culinaria fa suo il motto di George Bernard Shaw “non c’è amore più sincero di quello per il cibo”