Parma Capitale della Cultura 2020: La cultura batte il tempo

“La cultura batte il tempo” è il clime di Parma Capitale della cultura 2020. Questo l’incipit del Manifesto: “Sono tempi cattivi dicono gli uomini. Viviamo bene ed i tempi saranno buoni.Noi siamo i tempi“. Dialoghi – Sant’Agostino

“La cultura batte il tempo” significa intendere la cultura nel suo senso più ampio, vivo e produttivo. La cultura scandisce il tempo di vita della città. Crea spazi comuni in cui avviare una riflessione sulla dimensione multiculturale e moderna.

Logo di Parma  su asfalto davanti alla piazza con persone che passano

A Parma 2020 si lavora sui luoghi e nei luoghi, sui gruppi sociali e con i gruppi sociali. Attraverso percorsi espositivi, museali e laboratori. Ma anche attraverso spettacoli teatrali e il potere aggregativo del cinema. Parma capitale della cultura si trova anche nelle biblioteche, nei luoghi di incontro e di scambio rappresentati dalle librerie, negli spazi collaborativi delle imprese culturali e delle industrie creative, in programmi specifici studiati insieme alle scuole e all’Università.

Le parole di Mattarella

“La cultura è più ricca quando si apre alla conoscenza e al rispetto delle differenze.Defiinisce il segno distintivo di ogni comunità ed è tutt’altro che una condizione statica perché si nutre di confronto”.

Loghi di Parma Capitale della cultura

Con queste parole il Presidente Mattarella ha inaugurato Parma Capitale della cultura 2020. Una tre giorni di inaugurazione, dal 11 al 13 gennaio che ha visto aprire le porte a mostre, rassegne, incontri, e un fitto calendario di appuntamenti. Primi tra tutti l’apertura di tre grandi esposizioni. Temi proposti: alimentazione, manipolazione temporale ad opera dei media, e la storia del più antico quotidiano italiano.

Noi, il Cibo, il Nostro Pianeta: alimentiamo un futuro sostenibile

Ambiente, cibo e sostenibilità I temi del primo percorso di Parma 2020. Una mostra pensata per coinvolgere e interagire con i visitatori, attraverso esperienze multimediali, aree didattiche e fotografie di grandi autori. Un’esposizione prodotta da Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition in collaborazione con National Geographic Italia

Un approccio multidisciplinare al tema del cibo per costruire insieme il benessere e la salute delle persone e del nostro Pianeta. Un cammino che si snoda mediante tre azioni: un percorso digitale e multidisciplinare, ospitato nella Galleria San Ludovico e rivolto a tutti i cittadini. Laboratori per gli studenti nello Spazio A, e una sezione fotografica della mostra, visitabile fino al 22 marzo (Giornata mondiale dell’acqua), sotto i Portici del Grano. Intensi momenti di riflessione culturale sui grandi temi legati al cibo in chiave fortemente visiva.

Time Machine. Vedere e sperimentare il tempo

Città di Parma piazza

Tema della seconda esposizione della capitale della cultura 2020. Una riflessione sul ruolo che hanno avuto ed hanno tutt’oggi i media nel modificare la nostra percezione del tempo e dello spazio.

Nata da un’idea dell’assessore alla cultura di Parma, Michele Guerra, l’esposizione è curata da Antonio Somaini, professore di teoria del cinema, dei media e della cultura visuale alla Sorbona, con le esperte di cinematografia Eline Grignard e Marie Rebecchi. Termina il 3 maggio 2020.

Cinema, video e videoinstallazioni proposte come vere e proprie “macchine del tempo”. Media capaci di registrare, archiviare e ri-presentare fenomeni visivi e audiovisivi. Ma ancora media che rendono possibili diverse forme di viaggio nel tempo, richiamando il racconto di fantascienza The Time Machine, pubblicato da H.G. Wells nel 1895. Infine, come media che operano forme di manipolazione temporale, attraverso t l’accelerazione e il rallenty, il flash-back e il flash-forward. Articolata in diverse sezioni la mostra propone un affascinante viaggio nel tempo.

 comunicazione e media in piazza con statua vicina

Parma è la Gazzetta. Cronaca, cultura, spettacoli, sport: 285 anni di storia

Un viaggio attraverso la storia plurisecolare della “Gazzetta”, il più antico quotidiano italiano pubblicato con continuità a partire dal 1735, e la parallela storia della città di cui porta il nome.

Una mostra prodotta da Gazzetta di Parma a cura di Claudio Rinaldi e Giancarlo Gonizzi, visibile fino al 15 marzo 2020.

Nella mostra, una selezione di prime pagine affiancate a oggetti memorabili ed emblematici che attraversano il tempo e rivivono gli avvenimenti più significativi.

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Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".