Portofino e le sue bellezze storiche poco conosciute

L’Italia è così ricca di storia che spesso la possiamo trovare anche in località di vacanza in cui pensavano di vedere solo natura, spiagge e mare. Visto che siamo ad agosto e che quest’anno le vacanze si fanno in Italia per via dell’emergenza Covid-19, proviamo a scoprire le bellezze storiche nascoste di uno dei luoghi simbolo della Liguria, ma conosciuto in tutto il mondo, la celebre Portofino.

Portofino, non solo incomparabile bellezza paesaggistica 

Questo antico luogo marinaro è in armonia perfetta fra mare, natura e antiche opere dell’uomo.

Un borgo di case in stile ligure si erge colorato e suggestivo intorno alla famosa piazzetta bagnata dal mare

Ma Portofino non è solo sinonimo di bellezza paesaggistica e “italian style” con le famose boutique affacciate sul porticciolo.

E spesso, quasi tutti i turisti si fermano qui.

Infatti, può anche essere un percorso storico-paesaggistico alla scoperta di alcune bellezze poco conosciute.

Alla scoperta del suo promontorio

Per questo, dopo averla ammirata per la sua parte più conosciuta e turistica, vi consiglio di salire verso la penisola, partendo dalla piazzetta di Portofino.

In pochi minuti raggiungerete il sagrato della Chiesa di San Giorgio (XII secolo d.C.), da dove si può godere di un panorama mozzafiato.

Secondo una lapide interna la chiesa risalirebbe al 1154, ma ulteriori scavi (ritrovamento in un’antica cappella) e studi la collocano in età longobarda (568-774 d.C.).

Al suo interno, addirittura, si trovano le reliquie di San Giorgio, santo patrono di Portofino, portare fin qui dai marinai reduci dalle crociate.

Una vera perla storica, ma poco conosciuta

Da questo punto, dopo la visita della chiesa e la scoperta di questa unicità, si può proseguire lungo una stradina sterrata già tracciata che costeggia ville e punti panoramici di rara bellezza, verso il faro.

Da essi, Portofino vi apparirà ancora più incantevole.

Dalla Chiesa di San Giorgio al Castello di Brown

Giunti a un terzo del percorso che collega Portofino con l’omonimo faro del promontorio, troverete il traguardo storico del nostro piccolo viaggio storico-naturalistico, il Castello di Brown, costruito sui resti di un’antica fortezza e posto a guardia del porticciolo da secoli.

Le sue fondamenta risalgono addirittura all’epoca romana (II secolo d.C.) mentre lo stato attuale risale al 1425.

Da allora, il castello fu sempre usato come fortezza militare, difesa strenuamente dal Doge della Repubblica di Genova dai vari contendenti che si alternarono per la sua conquista.

Solo nel 1867, dopo l’unità d’Italia, la fortezza perse la sua funzione militare venendo acquistata da Sir Montague Brown che lo trasformò in residenza nobiliare dotata di giardini pensili tra i più belli d’Europa.

Una passeggiata…storica!

Attualmente visitabile, il castello è ricco di storia, e al suo interno potrete ammirare mobili originali, bassorilievi in marmo e oggetti d’arte dei tempi passati.

Magnifiche le maioliche che decorano le scale interne e i soffitti a cassettoni lignei delle sale.

Dal 1961, il castello è di proprietà del comune di Portofino che lo rende accessibile per le visite o per eventi gestiti da società private.

Se la sua storia non vi è sufficiente, potreste ancora continuare sulla stradina sterrata fino a raggiungere un ampio belvedere immediatamente al di sotto del faro di Portofino, il punto più estremo del promontorio.

Fra lembi di macchia mediterranea, pinete e scogliere a picco sul mare, il Castello di Brown e gli altri punti descritti di Portofino vi sembreranno dei posti perfetti per rivivere la storia di questi luoghi unici al mondo.

Portofino - il castello Brown

Portofino, storia di un mito

C’è un libro, scritto da Luigi Vinelli (Internos, 2014), che racconta in maniera veramente poetica questo bellissimo borgo ligure.

È di questo piccolo villaggio, è degli umili e dei potenti che hanno rispecchiato le loro vite in quell’arco di luna, che vuole parlare questo libro: vuole aprire al cuore del lettore i frammenti di storia e di storie che, cementati insieme, hanno creato un mito mondiale nel campo del turismo, del lusso, della bellezza. Frammenti che spesso si scoprirà, con un po’ di sorpresa, essere generati dall’onesto lavoro, da innumerevoli sacrifici, da famiglie dignitose nella povertà, dal sole e dal salino che bruciano la pelle di generazioni di marinai e pescatori, da una Fede semplice e sincera.

Per ricostruire questo mosaico ed il segreto di Portofino il libro risale a ritroso le generazioni ed i secoli, sino a valicare i confini della storia ed attingere al mito, riportando alla luce memorie che parevano sepolte per sempre.

Nel raccontare la vita di Portofino il libro descrive la vita dei suoi abitanti, dei viaggiatori che lo amarono, dei marinai che vi trovarono rifugio dalle tempeste: e poiché neppure Portofino sfugge agli umani orrori, anche dei soldati che qui portarono la guerra. A questo riguardo il libro si chiude con un omaggio alla baronessa Jeannie von Mumm che nel 1945 salvò Portofino dalla distruzione, che vuol rappresentare anche la speranza che la pace si specchi nelle acque di tutto il Mondo“.

Portofino storia di un mito la copertina del libro di Luigi Vinelli\  con il borgo del paese sullo sfondo e davanti, una barca rossa sul mare
Paolo Balocco
Paolo Balocco
Nato a Torino nel 1966, fin da giovane, grazie alla conoscenza del Generale Amoretti (scopritore dei luoghi dove avvenne il sacrificio di Pietro Micca durante il noto assedio del 1706), si interessa alla storia della città. Nel tempo ne scopre gli aspetti più insoliti e meno turistici, scrivendo quindi un libro intitolato “ITINERARI CURIOSI nei dintorni di TORINO”. Da sempre ama leggere opere e testi che fanno viaggiare in epoche passate, visitare luoghi esistenti da secoli, collezionare oggetti antichi. Ma soprattutto, ama riportare in vita antiche memorie, fatti e personaggi che hanno fatto la storia (in particolare del PIEMONTE) ma che poi sono stati quasi dimenticati da tutti. In pratica la riscoperta della grande bellezza di una regione e di una città che è stata prima capitale, non solo d’Italia, ma di tanti aspetti della scienza, dell’industria, della moda, dell’arte e della cultura nazionale.