“Rosa stacca la spina” il best seller di Igor Nogarotto

Parte il “Rosa Tour Nazionale” dello scrittore Igor Nogarotto con il romanzo rivelazione “Rosa stacca la spina”. 

Rosa stacca la spina” (Edizioni Effedì), a pochi giorni dall’uscita, è entrato nella TOP100 di AMAZON fino alla 13° posizione della Narrativa Italiana.

Igor Nogarotto probabilmente non immaginava l’interesse che avrebbe suscitato il suo libro, non solo nei lettori, ma anche tra gli addetti ai lavori.

Un interesse che lo ha visto ospite già a diverse trasmissioni televisive, tra cui “Il caffè di Rai Uno” di Pino Strabioli.

E sono niente senza amore. Sei tu il rimpianto e il mio dolore

Le parole di Antonello Venditti, colonna sonora della mia vita, riassumono perfettamente, il senso del romanzo.

Un romanzo che racconta una storia di tutti i giorni, anonima forse, ma unica, come sono uniche le storie delle persone. Unica ed eccezionale nella sua attualità che accomuna il destino di molte famiglie, di molte coppie, di molti amori.

Un amore chiamato dolore, un dolore chiamato amore

Amore e malattia, un binomio che sembra una bestemmia, ma che troppo sovente è la trama di un rapporto.

La squisitezza di Igor Nogarotto sta proprio nel raccontare la vita di due personaggi normali, che vivono un amore eccezionale, coinvolgente e passionale. Uno di quegli amori che, come quel famoso treno, passano una volta sola nella vita.

Un amore che vive di presente e di passato, come i flashback che si incontrano pagina dopo pagina. Un amore che vive il tormento della gelosia ma anche la passione inesauribile del volersi appartenere. Un sentimento che prende pieghe inaspettate, come inaspettata e beffarda è la vita stessa.

Tutto il senso del romanzo è nell’accostamento delle parole che compongono il titolo Rosa stacca la spina.

Qual è la spina di Rosa? L’attaccamento alla vita o l’amore per Igor che va oltre l’amore stesso di voler vivere l’amore?

Quello che colpisce il lettore è proprio la spina che punge con insistenza, pagina dopo pagina. Una spina che sollecita a volte i sensi, a volte le emozioni. Allo stesso tempo, è una spina che non vorremmmo considerare per pregiudizio o per paura. Una duplice metafora, che ci pone di fronte alla nostra coscienza di essere umani e di Essere umani, malgrado il sistema, malgrado il tempo, malgrado i sentimenti e malgrado noi.

Rosa stacca la spina

Dopo undici anni di separazione, rosa e Igor si ritrovano, anzi Igor ritrova Rosa grazie a un messaggio, in una camera d’ospedale. Rosa è malata terminale e matura pian piano l’idea del suicidio assistito.

Il timing è compreso nelle poche ore a disposizione di Igor, come visita parenti: in quelle poche ore ci sarà tempo, forse, per capire il perché della separazione, voluta da Rosa, mai accettata da Igor, per mal digerire l’idea della morte assistita, e soprattutto per ricordare quello che è stato.

Frequenti flashback, come già sottolineato, che dipingono momenti di vita vissuta insieme, alternati a brevi dialoghi dei due protagonisti, fra un pranzo d’ospedale e una terapia da assumere.

C’è molto erotismo, si, diciamolo chiaro, molto sesso nel romanzo: sesso però fine a sé stesso (Igor Nogarotto mi perdonerà l’atroce rima baciata). Ogni scena, descritta per altro in modo assai esplicito, rappresenta un momento di felicità, di coesione, di fusione di due anime e di due corpi.

Una storia d’amore d’altri tempi, una storia d’amore che tutti vorrebbero vivere almeno una volta nella vita. Il finale? Fate voi lettori.

Se amate i “romanzi d’appendice”, come si diceva una volta, il finale è già scritto, se amate i drammi vi riconoscerete nei protagonisti di “Eutanasia di un amore” (capolavoro cinematografico di Enrico Maria Salerno, protagonisti Tony Musante e Ornella Muti). Se invece siete appassionati di serie TV, allora immaginatevi una seconda stagione.

rosa stacca la spina - igor nogarotto che indossa una giacca a vento blu, con il libro tra le mani, sullo sfondo un ponte di roma

Ho voglia di fare l’amore mi avvicino timido a te, quel tanto da poter capire se ne hai voglia come me. Una luce si accende negli occhi e cambiano odore e sapore, ti bacio sul collo e ti sento sempre più forte respirare

Una cosa sola

Rosa e Igor sono stati e saranno per sempre una cosa sola, quel “Noi”, con la enne maiuscola, ripetuto tante volte nelle pagine del romanzo. Un “Noi” che sublima le persone, le rende una cosa unica, perché “la somma dell’amore è 1 + 1 = 1”.

A tempo di musica, naturalmente, perché c’è tanta musica in “Rosa stacca la spina”: a rievocare momenti, situazioni, concerti e la prima cena insieme.

Proprio in questo contesto, l’ultimo singolo dello stesso Igor Nogarotto, “Una cosa sola”, trova una sua naturale collocazione, diventa parte integrante della narrazione ed ideale colonna sonora di tutta l’opera.

Anche la definizione “Aratore di emozioni” che campeggia nella seconda di copertina, trova una sua precisa identità nella narrazione: vi è mai capitato di vivere il primo pranzo a casa dei genitori di lei? Ecco.

Rimane una domanda: ma è un romanzo autobiografico? La risposta, probabilmente ce la darà lo stesso autore nel tour che parte proprio oggi.

Save the date

Queste le prime date del tour promozionale, che proseguirà a maggio. Stay always tuned.

Ad affiancarlo nel tour, Annalisa Baldi (già finalista di XFactor) a condurre e moderare l’evento e nella lettura di spezzoni del libro. Musica e lettura saranno complici e si fonderanno insieme, con performance live di alcune canzoni “a tema” con il concept del libro.

Rosa stacca la spina - la locandina del tour promozionale

“Rosa stacca la spina“, lo potete acquistare in tutte le librerie e on-line, cliccando su questo link.

Potete seguire Igor Nogarotto su FacebookInstagramTwitter, e sul canale YouTube.

www.samigo.it
Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.