Sanremo 2020: il 70° Festival visto dal M° Nicola Petruccelli

Sanremo 2020: il 70° Festival visto dal M° Nicola Petruccelli

Quest’anno, in occasione della 70° edizione del Festival di Sanremo, la squadra di Zetatielle Magazine è davvero super: possiamo tranquillamente dire che “siamo una squadra fortissimi”.

Tutti i giorni vi proponiamo una serie di articoli, che analizzano la kermesse da più punti di vista, dalla cronaca alle pagelle, passando per le curiosità.

Ma abbiamo anche un valore aggiunto: il Maestro Nicola Petruccelli. Diplomato al conservatorio, insegnante di musica, polistrumentista, ma anche collaboratore di Zetatielle, in occasione del Festival.

Queste sono le sue considerazioni, sui 24 big in gara e sulle canzoni presentate nella prima e nella seconda serata.

Prima serata

Il 70° Festival (con la F maiuscola, mi raccomando!), qualcosa di interessante lo ha mostrato:

Rita Pavone è in formissima, e chi se l’aspettava? Più moderna, grintosa e passionale di tanti giovani. Dà dei punti a molti.

Elodie, con la sua interpretazione, migliora molto lo stile inespressivo dell’autore Mahmoud e le sue performance caratterizzate dall’auto-tune. La melodia e l’arrangiamento della canzone sono parecchio interessanti e complessi. Da riascoltare con attenzione.

Anastasio: nel suo discutibile look da camicia di forza, trovo che abbia mostrato le sue ottime abilità di interprete capace di grande espressività e intensità. Il brano, in equilibrio tra rap, canto e recitazione, se inserito in un concept album che ne approfondisse le caratteristiche, potrebbe far parte di un progetto ambizioso.

Gualazzi: brano divertente che farà divertire parecchio, anche se melodia e arrangiamento sono ultra sfruttati. La voce di Raphael é deboluccia.

Le Vibrazioni: Interessanti. Anche loro da riascoltare con attenzione.

Tra i giovani, anche se sono stati subito eliminati, mi sono piaciuti gli “Eugenio in Via di Gioia” che mi sono sembrati i più sperimentatori e giocosi, come è giusto che siano i giovani. Gli altri partecipanti li ho trovati più tradizionali o appartenenti a cliché noti.

Mi sono piaciute le donne di questa prima serata del 70° Festival di Sanremo. Tutte intelligenti e bellissime.

Seconda serata

Sempre il M° Nicola Petruccelli: i giovani in gara mi sono piaciuti, mi sembrano persone a modo col bisogno di dire qualcosa di importante. Martinelli e Lula veramente forti; Fasma il più in linea con le nuove tendenze musicali; Marco Sentieri: bella interpretazione con una canzone dall’arrangiamento particolarmente interessante e con (finalmente) un testo comprensibile che non necessita di parafrasi o traduzione di simbolismi linguistici ermetici; Matteo Faustini il meno originale con qualche problemino di intonazione

Piero Pelù: grande nonno rock; verso la fine del suo brano, che non servirà di certo a far addormentar il nipotino, ha sussurrato il verso fin qui più bello e originale del festival “il tuo non è un pianto, è il tuo primo canto”. Originalissimo.

Elettra Lamborghini: è un bel po’ in sovrappeso e questo forse giova allo sculettamento ma il look…  bianco con frappine voluminose, non le dona proprio. La canzone è inedita? Sembra sempre la solita…

Che noia che barba, che barba che noia

Alle 10:40 siamo solo al quarto cantante in gara. Nel suo vestitino rosa che sembra fatto all’uncinetto arriva Levante. La canzone ha un bel testo ma la melodia e soprattutto l’interpretazione non convincono.

Tosca: finalmente qualcosa di raffinato, elegante, fuori dagli schemi commerciali alla moda. Non avrà probabilmente grande successo. Forse il premio della critica. Peccato per le mollette nella capigliatura troppo minimal

Gabbani: un nuovo Gabbani, bene, sta crescendo, sta maturando. Penso però che il meglio di sé debba ancora venire, e ce lo regalerà in futuro.

Rancore: è quasi l’una, troppi ospiti che mi hanno distratto. Probabilmente io sono un po’ stanco per apprezzare a pieno la profondità del testo e dell’interpretazione che meritano un altro ascolto…. ohhh sta per arrivare ancora Massimo Ranieri e Amadeus annuncia che subito sarà di nuovo il turno di Tiziano Ferro….

Junior Cally: No, grazie!

Zarrillo: chissà com’è contento di esibirsi alle 1:25…. Ha sempre una gran classe!

Super ospiti

Ricchi e Poveri: forti segnali di playback almeno su alcune parti. Una bella reunion, almeno per noi che c’eravamo 39 anni fa davanti alla tv in bianco e nero ad ascoltarli. Ma Fiorello che c’entra? Perché deve stare sempre in mezzo a rubare la scena a tutti?

Zucchero: grande, grande, grande! Pura energia! “Solo una sana e consapevole….” Un vero inno! Diciamo la verità: per qualche minuto della gara di Sanremo non ce n’è veramente fregato un tubo!!!

Gigi D’Alessio: “Non Dirgli Mai” ha proprio una bella melodia che si presta a un bell’arrangiamento. Gigi si distingue pure per il lusso di permettersi di fare a meno della “banalità” di una batteria che scandisce il solito beat 4/4. La voce… purtroppo quella l’ho sempre trovata un po’ lagnosa.

Dal maestro Nicola Petruccelli per ora è tutto.

Sanremo 2020 il palco del Ariston con Amadeus