Slava’s Snow Show, il clown del XXI secolo

Slava’s Snow Show

Non c’è vita migliore se non in mezzo alla natura, tra foreste, campi e fiumi, e a passare i più bei momenti dell’infanzia su casette di legno sull’albero, a costruire piccole città di neve e a organizzare feste con gli amici.

Lontano dai grandi centri urbani, a respirare aria pura di campagna, a vivere in tutta semplicità: questa è la vita di Slava Polunin.

Slava, di origine russa, è un mimo, clown e creatore degli spettacoli “Asisyai-revue”, “Slava’s Snow Show”, e “Diabolo”, ed è considerato uno dei più grandi clown del mondo.

Il suo sogno nel cassetto è sempre stato fare il clown, e talmente tanto spinto da questo desiderio, non è neanche arrivato al conseguimento del diploma.

A 17 anni si trasferisce a San Pietroburgo per studiare ingegneria, ma in realtà finisce per iscriversi ad una scuola di mimo.

Nel 1979 fonda la sua compagnia, insieme alla quale estrapola la figura del clown dal mondo del circo, portandolo inizialmente nelle strade e poi nei teatri in tutto il mondo.

Negli anni ’80 fonda, invece, la compagnia “Licedei”, periodo in cui nasce l’idea del clown giallo.

Agli inizi degli anni ’90 crea lo spettaolo “Slava’s Snow Show”, con il quale ottiene il Time Out Award, e riceve premi teatrali e riconoscimenti, tra cui il Lawrence Olivier, Drama Desk, Triumph, Golden Nose, e tanti altri.

“Slava’s Snow Show” è in scena dal 1993, con oltre 7000 spettacoli in tutto il mondo, 400 spettacoli all’anno e 4 milioni di spettatori.

Slava Polunin ha un unico scopo: incantare le famiglie di tutto il mondo con il suo spettacolo di palloni enormi colorati lanciati sul pubblico, una ragnatela che abbraccia tutta la platea, una nevicata che copre tutto il teatro a fine spettacolo, e soprattutto emozioni allo stato puro!

Il teatro che mi piace

Per Slava, il suo teatro è come un corteo nuziale, un rituale magico e festoso, un gioco dalle mille fantasie.

Un teatro che nasce dai sogni e dalle fiabe, ricco di speranze, desideri e nostalgie, a volte mancanze ed altre disillusioni.

Uno spettacolo che diventa un confine tra vita e arte, e che crea un’unione tra tragedia, commedia, assurdità, spontaneità, crudeltà, e tenerezza.

Insomma, vale proprio la pena vederlo, perché non si può spiegare a parole!

slava polunin nelle vesti da clown con un enorme naso rosso, appoggia la testa al tronco di un albero con il muschio
Slava Polunin

Le nuove date dello spettacolo

In ottemperanza all’emergenza sanitaria per evitare il diffondersi del COVID-19, Dimensione eventi, di comune accordo con il Teatro Colosseo e con ATER, comunicano il rinvio delle date dello spettacolo “Slava’s Snow Show” di Slava Polunin, inizialmente programmate al Colosseo dall’11 al 15 marzo 2020.

Le date sono state rinviate a causa del nuovo Coronavirus, perciò di seguito troverete i nuovi aggiornamenti.

Nel dettaglio:

– i biglietti per la replica delle ore 21 dell’11 marzo saranno validi per la replica delle 21 del 21 ottobre 2020

– i biglietti per la replica delle ore 21 del 12 marzo saranno validi per la replica delle 21 del 22 ottobre 2020

– i biglietti per la replica delle ore 21 del 13 marzo saranno validi per la replica delle 21 del 23 ottobre 2020

– i biglietti per la replica delle ore 16 del 14 marzo saranno validi per la replica delle 16 del 24 ottobre 2020

– i biglietti per la replica delle ore 21 del 14 marzo saranno validi per la replica delle 21 del 24 ottobre 2020 

– i biglietti per la replica delle ore 16 del 15 marzo saranno validi per la replica delle 16 del 25 ottobre 2020

N.B. Tutti i biglietti già acquistati per le repliche dello spettacolo di marzo rimarranno validi, con le medesime modalità di fruizione!

Ana Maria Manea
Ana Maria Manea
Studentessa aspirante insegnante di inglese. Poetessa Dice di sé: “25 anni molto ambiziosa e sognatrice, scrivo poesie fin dal momento in cui ho preso in mano per la prima volta una penna, all'età di 6 anni. A scuola ero una piccola Hermione Granger, e ho sempre amato scrivere. Ma la mia vera passione prende piede all'inizio della mia adolescenza, con la poesia intitolata "Il valore della donna", sul tema della violenza sulle donne. Sono talmente legata alla natura che mi circonda e alla vita, che mi basterebbe anche solo una goccia di pioggia perché l'ispirazione prenda il sopravvento”.