“Spare”: le memorie di Harry in cima alle classifiche

“Come tutte le migliori famiglie, abbiamo la nostra parte di eccentricità, di giovani impetuosi e ribelli e di disaccordi”, dichiarò la Regina Elisabetta in una trasmissione di Natale nel 1957.
I tanto temuti disaccordi, infatti, non hanno tardato ad arrivare e negli ultimi tempi non si parla di altro.
La famiglia reale continua a tremare con l’uscita di “Spare” , la biografia del Principe Harry, disponibile dal 10 gennaio in tutte le librerie e tradotto in italiano “Spare. Il Minore” per Mondadori Edizioni.

The Royal Family

Due ragazzini, due principi, due cuori rotti dalla perdita di una madre.

E’ così che si apre la biografia del Principe Harry, con il ricordo straziante che fece fermare il mondo intero. Da quel tragico giorno, miliardi di persone, si domandano ancora quali pensieri ci fossero nella testa di due giovani anime che seguivano il feretro della madre Diana.

Never complain, never explain

Ciò che è successo a Lady Diana è solo l’inizio di una storia che sembra essere un transfer genetico della Royal Family. Lo spiega bene Harry.

La visibilità mediatica è la linfa vitale della popolarità reale. Un ufficio stampa per ogni nucleo della famiglia e meno di dieci testate autorizzate all’esclusiva sulle loro storie.

Esiste, infatti, una Royal Rota fatta esclusivamente di grandi testate giornalistiche, della quale fanno parte pochi eletti. Quello che non tutti sanno, fuori dai confini britannici, è che ogni tabloid ha uno spazio in prima pagina dedicato alla Royal Family.

Storie che escono dalle rotative edulcrorate, amare o piccanti, quasi mai fedeli alla verità, troppo spesso, addirittura, inventate.

Spare

Never complain, never explain” è il motto imposto dalla Regina, anche ora che non c’è più. Il “No comment” è la soluzione migliore per evitare ulteriori chiacchiere, spiegazioni, considerazioni. E così i tabloid fanno una vera e propria fortuna sulle vicende di Buckingham Palace.

A farne le spese sono però gli anelli deboli di questa dinastia: gli “assimilati”, quei soprammobili che i reali si portano in giro a braccetto sussurrando all’orecchio “sorridi e saluta”. Perchè l’immagine è ciò che conta. Davanti ai flash tutto deve sempre apparire solido, statico e irremovibile.

Dubbi, verità nascoste e segreti che ci hanno tormentato per anni. Forse, però, il Principe Harry ha deciso di rompere il ghiaccio con l’uscita del suo primo libro. Una biografia che racchiude le sue emozioni, il viaggio della sua vita segnato dal dolore. Un romanzo pieno di particolari, riflessioni, segreti, chat private e verità.

Tra polemiche e corone

Dopo la docu-serie originale Netflix, su Harry e Meghan, la famiglia reale inglese ritorna sotto i riflettori.

“Spare” è il nuovo libro del principe Harry, la biografia che racchiude tutte le sue memorie. Il titolo richiama il noto detto inglese “An Heir and a Spare”, tradotto in “un erede e una riserva”. Parole che lasciano intendere lo spigoloso rapporto tra i due fratelli.

“Io ero l’ombra, il sostegno, il piano B. Ero venuto al mondo nel caso fosse successo qualcosa a Willy”.

540 pagine che non risparmiano nessuno. Il principe Harry ha aperto il 2023 mettendo nero su bianco la sua verità più intima. Il libro è suddiviso in tre part: “Dal profondo della notte che mi avvolge”, “Sanguinante ma indomito” e “Capitano della mia anima”.

Cosa succederà dopo tutte queste rivelazioni? Il Web ha già pensato a scagliare, contro il Principe Harry, carrellate di commenti e di meme. E così i tabloid inglesi.

Razzismo e stalking: le scomode verità di Harry e Meghan

Già nella docuserie di Netflix, la stoica facciata di Buckingham Palace si sgretola in poco meno di sei ore di racconto, dove emergono razzismo, stalking e verità scomode.

La prima puntata inizia in sordina, quasi con un “c’era una volta un principe e una bellissima fanciulla…“, e sconvolge non solo la Royal Family, ma travolge a valanga anche tutti i tabloid britannici.

E ci sta che inizi così, perchè quella che raccontano Harry e Meghan è davvero una favola, con tanto di regina, più o meno cattiva, di sorellastra, invidiosa e crudele, e di un padre che sta a metà strada tra il vigliacco e l’ingenuo. Manca qualcosa? Ah si…i cacciatori del bosco, che qui, al posto delle accette, sono armati di macchine fotografiche.

Come in ogni favola c’è un movente. Lo troveremo tra le pagine di “Spare”?

Il movente non si vede ma c’è: Meghan ha la pelle chiara ma ha origini afro, perchè una moglie di colore a Buckingham Palace è una bomba che può esplodere da un momento all’altro.

Megan

Se il suo arrivo, per molti è stato un segnale di cambiamento e di apertura, per molti, invece, una minaccia.

La madre infatti, è di colore e lei è quello che si dice, per definizione, meticcia (che brutta parola!).

La sua colpa, non è neanche tanto quella di appartenere ad un’etnia che da tempo reclama giustizia per i crimini subiti durante il periodo della schiavitù, e per le discriminazioni che ancora oggi sono motivo di odio e di violenza. La sua colpa è ciò che lei stessa rappresenta con le sue origini e la causa che difende con le sue attività. La linea sottile tra tolleranza e razzismo sfugge di mano ai media ed è un attimo generare brutti pensieri e cattive azioni.

E questa è solo la punta dell’iceberg.

Il libro “Spare” è un vaso di Pandora da cui escono tutte le emozioni, positive e negative, che Harry ha provato da bambino, da adolescente e da adulto.

La Bella e la Bestia

Una persona che diventa così popolare così ben voluta dai sudditi della Corona, non piace ai membri della famiglia reale, soprattutto a quelli più giovani. Ruba la scena davanti ai fotografi e sulle prime pagine e questo non sta per niente bene, soprattutto quando tocca alla Regina stessa subire uno smacco in piena visita ufficiale alla commemorazione delle vittime della Grenfell Tower. I tabloid di tutto il Regno Unito dedicano la copertina a Meghan e la Regina compare solo in una minuscola immagine a bordo pagina.

No, non va proprio bene per niente.

E’ da qui che cominciano i veri guai per la coppia di sposini che in un attimo vede trasformarsi in un incubo quella vita principesca.

La stampa diventa assillante, pungente, velenosa e poi, definitivamente cattiva. E si sa, se ci si mette la stampa…

Nel video diario di Netflix, Harry e Meghan raccontano tutta la loro storia con delicatezza e sentimento, non una frase fuori posto. Una scelta di parole ponderata e corretta che però dice tutto, senza riserve. La mano è un pò più pesante quando si tratta di parlare direttamente dei giornalisti e, anche qui, con giusta ragione. Un uomo e una donna, semplicemente, meravigliosamente innamorati l’uno dell’altro e della vita, a cui però non è concessa la libertà di vivere la loro storia d’amore come fanno i comuni mortali.

Ma quando è iniziato tutto questo?

Once upon a time…

C’era una volta una regina che aveva ereditato un regno che non sarebbe mai dovuto essere suo. Una sliding door che ha deviato per sempre il corso di vite ancora non nate. La longeva e da poco scomparsa Regina Elisabetta sale al trono dopo suo padre Giorgio VI, che a sua volta diventò re in seguito alla abdicazione del fratello Edoardo VIII. Non era quella la linea discendente della Corona, ma è così che la giovane Lilibeth si ritrova a capo di un regno che va da un oceano all’altro.

Il Novecento è stato un secolo di rivoluzioni, in tutti i sensi. Il progresso tecnologico ha unito i continenti fino alla globalizzazione e, di pari passo, la comunicazione mediatica è diventata un mezzo di informazione senza confini.

Per una politica come quella monarchica, di storiche origini, con antichi cerimoniali e tradizioni ben radicate, non deve essere stato facile cavalcare l’onda, adattarsi mantenendo però lo status e il rigore.

Il Regno Unito ha un legame indissolubile con il Commonwealth che, in pratica, dà da mangiare a tutti i britannici. Un insieme di nazioni di etnie differenti, con usi e costumi lontani dal protocollo di Palazzo e, comunque, malgrado l’indipendenza di alcuni, considerati eterni sudditi di Sua Maestà.

Nasce da qui il lungo fil rouge che lega le vicende raccontate da Harry nel suo libro e nella sua lunga intervista su Netflix.

Guarda il trailer della parte 1 di Harry e Megan in onda su Netflix

“Spare”: le memorie di Harry in cima alle classifiche

I want to break free

E’ facile immaginare che non deve essere stato facile prendere la decisione di esporsi in modo così plateale, attraverso un video diario correlato da una lunga intervista. Sbattere su Netflix una storia così delicata, deve essere frutto di una condizione di sopportazione che è andata oltre ogni limite.

Figlio di sua madre, Harry si racconta davanti alle telecamere, proprio come Diana fece in quella lunga intervista a Panorama, rimasta nella storia e nel gozzo della famiglia reale.

Del resto, l’imprinting materno viene fuori in ogni parola, in ogni gesto di questo ragazzo coi capelli rossi, tanto fiero di essere il figlio della donna che sconvolse per prima le dinamiche di Palazzo. E come lei, gioca la carta della verità. Come lei, parla a vocebassa, senza rancore ma con tanta costernazione verso la vicenda.

Come lei, trasuda di quel “could be different if…”. Si, almeno questa volta, poteva andare diversamente.

E invece proprio a lui tocca rivivere le stesse paure, gli stessi dolori. Virtuoso come sua madre, sceglie di proteggere la sua famiglia, la sua privacy e la sua libertà, anche quella di espressione. Quella di amare, se l’è presa da tempo.

Ed ora il racconto si approfondisce tra le pagine di “Spare“. La storia passa dallo schermo TV alle righe ordinate dei capitoli che, uno alla volta, snocciolano al lettore ogni più recondita vicenda avvenuta a Palazzo.

Spare Il Miore, la copertina del libro di Harry
“Spare”: le memorie di Harry in cima alle classifiche

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Arianna Pino
Arianna Pino
Autrice del libro “Resta almeno il tempo di un tramonto” e di “Quando fuori piove”, finalista al concorso letterario “Il Tiburtino”. Iscritta all’ Università delle scienze e tecnologia del farmaco. Dice di sé:“Sono nata in città ma vivo col mare dentro. Ho occhi  grandi per guardare il mondo, ogni giorno, con colori diversi. Ho la testa tra le nuvole ma cammino su strade fatte di sogni pronti a sbocciare, mi piace stupire come il sole, quello che la mattina ti accarezza il volto e ti fa ricordare che c’è sempre un buon motivo per alzarsi. Amo la pizza, il gelato e la cioccolata calda perché io vivo così, di sensazioni estreme, perché a vent’anni una cosa o gela o brucia. Mi piace vivere tra le parole che scrivo, che danno forma alla mia vita come i bambini fanno con le nuvole”.