Missing Masterpieces il museo di arte scomparsa di Samsung

In un momento in cui mostre e musei sono chiusi per l’emergenza Covid-19, Samsung lancia una insolita “caccia al tesoro” virtuale, dal divano o meglio dal televisore di casa: Missing Masterpieces, il museo di arte scomparsa. Una suggestiva galleria d’arte di opere avvolte nel mistero. Le più famose opere scomparse attualmente cercate dalle forze dell’ordine internazionali.

Il progetto, visibile online sul sito web di Samsung e sulla TV The Frame con l’opzione Art Mode ( quando il televisore è spento, lo schermo diventa una galleria d’arte) , ha preso il via il 12 novembre. Si tratta in pratica di un esposizione virtuale che comprende 12 dipinti di cui si sono perse le tracce.

Missing Masterpieces

Andiamo da opere rubate in furti rocamboleschi, come quello di un Cézanne nel 1999, in cui i ladri, approfittando dei festeggiamenti di Capodanno, scalano un’impalcatura, sfondano un lucernario, ovviamente dopo aver coperto le telecamere con una bomba fumogena. Ai furti, è il caso di dirlo ad “arte”, come quello di Chloe & Emma di Barbora Kysilkova. Qui i ladri hanno estratto più di 200 chiodi per asportare la tela, lasciando la sua cornice intatta. Il tutto in pieno giorno.

L’iniziativa, attraverso una mostra digitale curata in collaborazione con il Dr. Noah Charney, Professore di Storia dell’Arte e Crimini d’Arte, e la Association for Research into Crimes Against Art, ha lo scopo di ritrovare, attraverso il coinvolgimento del pubblico della rete, queste opere perdute. Oltre che naturalmente l’obiettivo di diffonderle è farle conoscere. Così lo descrive lo stesso Charney: “Immaginate un museo di arte scomparsa, contenente più opere di tutti musei del mondo messi assieme

Arte scomparsa la classifica

In Missing Masterpieces troviamo dunque: Paul Cézanne con Vista di Auvers-sur-Oise. A ruota segue Vincent van Gogh con Giardino della canonica a Nuenen in primavera o Giardino di primavera, Ritratto del dottor Gachet e Il pittore sulla strada per Tarascona. Troviamo William Blake con Giudizio Universale e David Teniers il Giovane autore di Estate.

Compare anche Claude Monet con Il ponte di Charing Cross e Il ponte di Waterloo, József Lampérth Nemes con il suo Paesaggio e Jean Baptiste Oudry con Anatra bianca. Finiamo con Jacob Jordaens e la sua Scena mitologica con un giovane Bacco e Chloe & Emma di Barbora Kyslikova.

Noah Charney

Prima di iniziare a lavorare su un puzzle, vuoi raccogliere tutti i pezzi, giusto? Lo stesso avviene per un crimine o una scomparsa misteriosa”, spiega Noah Charney in un intervista a Vanity FairDai resoconti contraddittori dei media alle speculazioni nei feed di Reddit, gli indizi sono là fuori, ma la mole delle informazioni può essere scoraggiante.

È qui che la tecnologia e i social media possono rappresentare un vero aiuto, permettendo alle persone comuni di partecipare alla ricerca. Non sarebbe la prima volta che una soffiata ingenuamente pubblicata online si rivela la chiave per risolvere un caso”.

Missing Masterpieces il museo di arte scomparsa di Samsung. Vincent Van Gogh
Vincent Van Gogh il ritratto del dottor Gauchet

I Consigli per i detective di Missing Masterpieces

Il Professor Noah Charney suggerisce un modus operandi del perfetto detective di arte scomparsa. Punto primo: creare una mappa delle prove con tutti i dettagli a disposizione. Secondo: individuazione di piste mai seguite. Terzo: tracciamento d una linea temporale di avvistamenti.

Punto quarto: attenzione alle tendenze nazionali e internazionali che potrebbero influenzare il pensiero del ladro d’arte. Infine: Non arrendersi mai. L’arte perduta, può essere ritrovata. Spesso nei luoghi più inaspettati. Come Giuditta e Oloferne di Caravaggio recuperata in una soffitta di Tolosa.

#MissingMasterpieces

Sul sito della Samsung si legge. “Samsung invita gli amanti dell’arte e gli aspiranti detective a condividere qualsiasi suggerimento, teoria o indizio su Instagram, taggando @samsungitalia e usando l’hashtag #MissingMasterpieces per aiutare a raccogliere tutte le possibili prove”.

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".