“The Crown”, la storia dei Windsor riprende su Netflix

“The Crown” è la serie TV di Netflix più attesa dell’anno. Non solo la storia del regno di Elisabetta II, regina del Regno Unito, ma anche una storia di donne che hanno fatto…la storia.

La storia dei Windsor si può dire essere una storia scritta da donne. Ogni situazione di corte è stata segnata da una donna, fin dai tempi più antichi, quando ancora la dinastia non portava il nome Windsor. Si, perchè, non tutti sanno che il nome Windsor non è il vero cognome della famiglia reale, ma lo diventò nel 1917, quando il cognome Sassonia-Coburgo-Gotha diventò scomodo, poichè rivelava una stretta parentela con la Germania.

The Windsor’s women

Sempre a proposito di cognomi, il duca di Edimburgo, marito della regina Elisabetta II, è forse l’unico uomo al mondo a non aver potuto dare il suo cognome ai figli, proprio per volontà della regina. Il nome Mountbatten, infatti, fu aggiunto in seguito, ma inizialmente gli eredi vennero battezzati con il solo titolo reale Windsor.

Whatever, la storia della monarchia inglese, perlomeno, quella dell’ultima regnante, è stata sempre segnata dalle donne. Prima fra tutte la moglie di Giorgio V, la principessa Von Teck Victoria Mary Augusta Louisa Olga Pauline Claudine Agnes, del regno tedesco di Wurttenberg, che sopravvisse addirittura al figlio Re Giorgio VI e che continuò ad avere un peso importante nelle decisioni famigliari e politiche fino alla sua morte nel 1953. Elisabetta II regnava già da un anno.

Ma la giovane Elisabetta non era condizionata solo dalla nonna. Tutto ciò che riguardava gli affari di famiglia e le loro conseguenze politiche, passava per la supervisione e, quasi sempre, per le decisioni della madre, Elizabeth Angela Marguerite Bowes-Lyon che, dopo l’incoronazione della figlia, per non fare confusione tra le due Elisabetta, venne soprannominata la regina madre.

L’altra donna che ha segnato, e non poco, la storia dei Windsor, se non altro per il gossip che ha sollevato intorno a se, constantemente, fino alla sua morte, è Margareth, la sorella della Regina. Temperamento audace, amante della bella vita e della compagnia degli uomini, spudorata, sia per l’epoca che per il buon nome della Corona, Margareth ha subito ogni tipo di sacrificio, in nome della salvaguardia della reputazione della famiglia.

Serie tv netflix The Crown la foto di tutta la famiglia reale
Serie Tv Netflix – The Crown 1 stagione

Donne al potere

Se pensate che la storia delle donne della corona finiscano qui, vi sbagliate. Tutto è dipeso dalle donne. Se la Regina Elisabetta ha avuto ben 15 primi ministri ed è sopravvissuta a ben nove di loro, da Winston Churchill a Boris Johnson, quello che detiene il primato per aver mantenuto la carica di Capo del Governo più a lungo di tutti è una signora, anzi, una Lady, e di ferro pure.

Tale era il soprannome di Mrs Margareth Thatcher, la donna che, forse solo seconda a Churchill, più di tutti, ha guidato il Governo inglese con freddezza e lucidità, degna di un generale tedesco. Carattere che gli è valso l’appellativo di Lady di Ferro. Si è districata con agilità e determinazione negli anni della guerra fredda, della crisi industriale inglese, delle proteste, le rivolte per l’indipendenza dell’EIRE ed ha condotto il Paese fuori da una crisi economica critica e pericolosa, senza mai cedere a compromessi.

E’ ben possibile che ci fosse una sorta di fervida e sana competizione tra lei e la Regina, ma che ha sempre avuto, di base, una forte intesa e una straordinaria complicità.

Ma i guai veri, in famiglia portano sempre una gonna e, a volte, la storia si ripete, soprattutto quando non cambiano le regole ferree del protocollo regale.

The Crown - le tre attrici nel ruolo di Diana, Elisabetta II e Margareth Thatcher
The Crown 4 stagione – Serie Tv Netflix

Tutto colpa di una gonna

La vera vergogna della famiglia comincia proprio con le gonne di Mrs Bessie Wallis Warfield in Simpson. La bella Wallis, divorziata, è costata la corona a Edoardo VIII, legittimo erede al trono, successore del padre Re Giorgio VI. Edoardo abdicherà in favore del fratello, padre di Elisabetta II, pur di continuare la sua relazione con la sua amata. Fu proprio questo evento cambiò per sempre il destino di Elisabetta. Se lo zio non avesse scelto l’amore alla corona, non sarebbe mai diventata regina.

E la storia si ripete con la sorella di Elisabetta. Margareth si innamora follemente di Peter Towsend, revisore dei conti della regina madre. Ha un solo difetto: è sposato. Divorzierà per sposare Margareth, ma il matrimonio non sarà mai concesso. La depressione di Margareth, sfociata in un alcolismo cronico, dopo il tentativo di suicidio, porterà la principessa ad una successiva remissione al volere reale. Se la regina pensa di aver finalmente superato questioni sentimentali imbarazzanti, non ha ancora fatto i conti con il suo primogenito Charles.

Il futuro re d’Inghilterra, che alla veneranda età di 72 anni è ancora li che aspetta di indossare la corona, ha dato un bel pò di filo da torcere a sua madre.

Le donne di Carlo

Carlo è un donnaiolo, piace alle ragazze e a lui piacciono le avventure. Ma il piccolo principe si è fatto grande ed è tempo di scegliere la fortunata donzella che governerà al suo fianco il regno. Ma Carlo ha la testa di suo zio, quello che dall’esilio gli continua a dare consigli, buoni per Carlo, pessimi per il resto della famiglia.

E anche qui, la storia si ripete. Carlo si innamora di una ragazza dalla reputazione “discussa” e questo alla regina madre non piace. Essere illibata, almeno ufficialmente, è una delle qualità principali per l’aspirante al trono d’Inghilterra. E poi, Camilla Shand, duchessa di Cornovaglia, ha un amore travagliato con Andrew Parker Bowls, il quale, pare divertirsi a flirtare con Anna, la sorella di Carlo.

Per farla breve, le regine decidono che questo matrimonio non sa da fare e dopo aver spedito Carlo dall’altra parte del mondo, combinano il matrimonio tra Camilla e Andrew. Finirà con un divorzio, ma nel frattempo, Carlo sposerà una maestrina d’asilo, di nobili origini, Diana Spencer.

Da qui in poi, il resto è davvero storia.

The Crown – la serie

The Crown‘, arrivata alla quarta stagione, racconterà proprio di queste donne, del loro potere politico e del loro seducente charme. Un lavoro cinematografico per la TV veramente completo e storicamente fedele alle cronache. Una serie sulla quale Netflix ha investito moltissimo e, grazie anche al lavoro di autori e attori, è diventata un vero capolavoro. Creata da Peter Morgan, nel 2017, ‘The Crown‘, la serie TV punta di diamante della programmazione Netflix, ha vinto diversi premi, tra cui due Golden Globes – come Miglior Serie e Miglior Attrice Protagonista in un Drama per Claire Foy.

L’interpretazione di ogni personaggio è accurata e gli attori del cast risultano avere delle straordinarie somiglianze con i personaggi reali. Ma c’è di più. Per mantenere una realtà narrativa gli attori cambiano ogni due stagioni.

Nella prima e nella seconda stagione di ‘The Crown’, il ruolo della regina è affidato alle abili doti di Claire Foy, mentre la terza e quarta stagione è Olivia Colman (protagonista anche della bellissima serie Netflix ‘Broadchurch‘), ad interpretare una regina più matura. Le sue capacità artistiche riescono perfino a far emergere un lato più “umano” e struggente della donna più famosa al mondo.

Bellissime anche le rivisitazioni storiche, i costumi riprodotto fedelmente e le ambientazioni a Buckingam Palace.

Se non l’avete ancora vista, il lockdown può essere l’occasione giusta per ripartire dalla prima stagione e passare le serate all’insegna di #iorestoacasa.

Vi garantiamo che è una saga degna delle migliori soap opera e a noi non resta che augurarvi buona visione!

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”