Tiberio Ferracane: “Il mio amore di rosso vestita”  

Dopo “Magaria”, “La casa sognata” e “ Scirocco”, esce in questi giorni il quarto singolo dell’ultimo album di Tiberio Ferracane, che anticipa la pubblicazione del suo libro “Mister Volare”, dedicato a Domenico Modugno.

«Esiste una grande zona d’ombra in cui solo le arti possono penetrare» scriveva il saggista spagnolo Javier Marías Franco.

Zone in cui si raccolgono, portate dal fiume della vita, tutte le nostre storie personali. I luoghi che abbiamo visitato, gli amori vissuti e le canzoni che abbiamo ascoltato. L’artista attinge la materia prima da questi territori dell’anima. La trasforma in oggetti emozionali e ce ne fa dono. Nella forma di opere, poesie, racconti, canzoni.

E nell’universo di Tiberio Ferracane il background di cui parliamo è particolarmente affascinante.

Nelle sue canzoni si respirano suoni, storie e sapori che hanno, come protagonisti, il Mare, l’Africa, le rotte del Mediterraneo, i mercati di Tunisi e Palermo, il profumo di aranci e limoni, le Moschee e il Pastis, i dialetti e le facce dei porti cosmopoliti di Genova e Marsiglia, le atmosfere fumose dei café-chantant di Parigi.

Ascoltando i racconti di Tiberio Ferracane appaiono evidenti i riferimenti a Buttitta, Jean-Paul Sartre, Kafka, Wilde, Baudelaire e Pirandello. Le arie musicali evocano i repertori di Aznavour, Balestrieri, Kunthulm, Conte, Modugno, Califano e Tenco. Artisti di cui Tiberio, attraverso i suoi spettacoli-concerto, è sia ammiratore, sia eccelso interprete, ricercatore e divulgatore.

Tiberio Ferracane: una faccia rubata al cinema

Uno dei talenti più interessanti (e sexy) delle contemporaneità underground.” Cita un articolo dell’Espresso, firmato dalla scrittrice e giornalista Eugenia Romanelli. Ma aldilà della sua aria da romantico mascalzone e l’eterna somiglianza all’attore francese Vincent Cassellparticolarmente intensa nei servizi fotografici che potete ammirare in quest’ articolo, firmati dalla fotografa Eloise Nania, che lo porteranno a calcare il tappeto rosso del cinema per una partecipazione al film “Ancora pochi passi” del regista Pupi Oggiano– Tiberio è anche un artista di grande carisma ed esperienza.

Pianista e chitarrista, diplomato in organo elettronico e liturgico, consegue la specializzazione di Autore di Testi presso il Centro Europeo di Toscolano di Mogol. Viene premiato da Vittorio Sgarbi al Festival degli sconosciuti di Ariccia, e vince successivamente il Premio Mia Martini come miglior interprete e il Premio della critica “Chez Mimì”. Porta sui palchi di tutta Italia – con tappe importanti quali l’Auditorium Toscanini di Parma e i Teatri Zeta Uno e Arciliuto di Roma – i suoi spettacoli concerto dedicati alle grandi figure della musica italiana: Fred Buscaglione, Sergio Endrigo,  Rino Gaetano, Renato Zero, Francesco De Gregori, Domenico Modugno, Paolo Conte, Lucio Dalla.

È fondatore e amministratore del sito BED&SHOW e ideatore, con Federico Sirianni, del concorso “DUEL-cantautori a confronto”. Un format in collaborazione con il Premio Bindi, il Mei di Faenza e il Reset Festival, che ha ospitato negli anni tutta l’elite delle nuove leve cantautoriali italiane. Dal 2013 è presidente, socio fondatore, oltre che responsabile e insegnante, dell’Associazione Un Mondo in 3D, che ha per scopo di informare, divulgare, e fare formazione per le problematiche inerenti ai disturbi specifici di apprendimento (DSA).

tiberio ferracane - un collage di immagini che vedono protagonista  il cantante-attore

Magaria

Il mio amore di rosso vestita” è il quarto singolo del suo ultimo album dal titolo “Magaria”. Una parola che significa “Incanto” in dialetto siciliano e riassume gli ingredienti di un disco dalle mille influenze stilistiche. Suddiviso tra inediti e rivisitazioni di brani famosi che appartengono alla storia e al repertorio di Tiberio Ferracane. Un lavoro dedicato a un musicista marsigliese, recentemente scomparso, Philippe Troisi. Eminuziosamente curato per la parte tecnica da Fabrizio Cit Chiappello, presso il famoso studio di registrazione Transeuropa di Torino.

Un disco suonato, amato, vissuto. Dove si percepiscono l’anima dei musicisti e l’assenza di macchine elettroniche. Il cuore del progetto sono le nuove canzoni di Tiberio e una band di selezionati professionisti: Marco Piccirillo al Contrabasso; Fabrizio Gnan alla Batteria e Percussioni; Alberto Fantino alla Fisarmonica Cromatica; Pietro Paolo Marino all’Oboe; Andrea Sicurella alle Chitarre e Nicolò Protto al Pianoforte.

Masterclass: il testo

“[…] Ho indossato il migliore che ho, uno di quelli fumo di Londra […] Mi sono detto con fiore e vestito, per giunta gessato, non può dirmi di no […] Alla fine ti vedo, sei tu, così bella che il cuore si ferma, ma si ferma anche quel tipo, ti apre la porta e non ti ho vista mai più […]” .

Queste poche righe riassumono la storia della canzone. Atmosfere che ricordano il mondo immaginario e colorato, popolare e retrò, di Buscaglione e Conte. Un piccolo quadretto di vita, che potrebbe avere come sfondo Parigi o Torino. Dove s’intrecciano le storie di un ingenuo corteggiatore e una passeggiatrice.

Dalla ragazza misteriosa cui Gino Paoli ha dedicato “Il cielo in una stanza”, passando per i personaggi di Nancy di Oliver Twist e Lili Marlene di “Alice” di De Gregori, fino a Sammi, la ballerina del romanzo “Ottanta rose mezz’ora” di Cristiano Cavina, l’argomento delle “Belle di  notte” ha sempre ispirato e affascinato il mondo dei romanzieri e degli scrittori di canzoni. Nel brano di Tiberio Ferracane il protagonista è inconsapevole dell’arte di strada professata dalla bellezza di cui si è innamorato. Fattore decisivo che lo porta a impersonare la parte di un sempliciotto, che affida a un vestito e a una rosa la sua dichiarazione d’amore.

Tiberio ferracane seduto davanti a un piano elettrico, indossa una giacca scura

Masterclass: la musica

Come per tutti i brani che appartengono al mondo di Tiberio Ferracane, “Il mio amore di rosso vestita” è una raffinata miscellanea di citazioni colte e stili musicali diversi.

La scanzonata trama ritmica si colloca per suggestioni sonore e velocità a metà strada tra “Via con me” di Paolo Conte del 1981 e “Vecchio Frack” di Domenico Modugno del 1955. 

La voce ipnotica di Tiberio Ferracane, dalla pasta timbrica profonda, ci trasporta nella storia con il fascino dei grandi chansonier.

L’interpretazione, come le voci fuori campo del cinema, ha la fredda imperturbabilità di Paolo Conte ne “Il regno del Tango” e “Molto lontano”. La leggera tristezza di Gianmaria Testa in “Preferisco così”, e l’ironia disillusa di Vinicio Caposella in “Tanco del murazzo” e “Morna”.

I riferimenti non finiscono qui e si spostano fuori dai nostri confini nazionali. A 01:08, la chiusura della strofa che porta al ritornello evoca musicalmente Tom Jones in “Delilah” del 1968. Mentre l’eleganza dell’inciso, a 01:16, attinge la sua algida austerità da un cambio di ritmica e due raffinate coppie di cellule sonore che ricordano la classe di Edith Piaf, con la sua “Non je ne regrette” del 1966.

La ricchezza di così tanti dettagli sonori prestigiosi e colti, potrebbe indurre a pensare che il brano risulti molto impegnativo all’ascolto. Ed è qui la vera grandezza di Tiberio Ferracane: la capacità di ricordare i grandi folk-singer, e una certa aristocraticità d’antan, pur mantenendo un profilo semplice, in grado di arrivare anche a un pubblico popolare.

Masterclass: la scrittura

La scrittura de “Il mio amore di rosso vestita”, aldilà delle pregevoli suggestioni d’autore, rimane infatti sempre scorrevole e precisa, suddivisa in periodi ariosi e radiofonici, perfettamente messi a fuoco. Le strofe e i ritornelli sono costruiti con organizzazioni armoniche e schemi melodici che appartengono alla musica da ballo, riconducibili a molte composizioni tradizionali di sala. Un esempio molto calzante –per saudate e forma– è “Caminito”, il celebre tango scritto da Juan De Dios Filiberto, nel 1926.

Come per tutto l’album, l’intervento dei musicisti è di grande valore. Ogni suono ha qualcosa di magico e retrò. Si ha l’impressione di ascoltare un’essemble talentuosa e annoiata in un fumoso locale di periferia. Dai tre minuti in avanti, quando la struttura organizzata di strofe e ritornelli è conclusa, i musicisti sono liberi di rallentare il flusso di suoni e lasciare pian piano addormentare il brano, sottraendosi a uno a uno dall’esecuzione. Lasciandoci immaginare il finale cinematografico di un solo elemento della formazione sul palco a eseguire le ultime note del pezzo, mentre il resto della band è già -stropicciata e spettinata- a bere al bancone del bar.

tiberio ferracane durante un concerto, in una foto in bianco e nero

“Mister Volare” il libro

L’ultima impresa di Tiberio Ferracane è la prossima pubblicazione, per Paola Caramella Editrice, del libro “Mister Volare, ovvero 20 anni di storia italiana attraverso le canzoni di Domenico Modugno”.

Tiberio Ferracane è uno dei massimi esperti italiani del repertorio di Modugno, e il libro è il naturale continuum del collaudato spettacolo che ormai da anni Tiberio porta sui palchi di tutta Italia.  Una rassegna di canzoni e aneddoti, dedicati al cantautore che, per primo, ha rivoluzionato la storia della musica italiana.

E tra tutti i brani dell’Album “Magaria”,Il mio amore di rosso vestita è stato scelto per accompagnare la pubblicazione del libro, proprio per sottolineare la moltitudine di mondi letterari e musicali che sono il comune denominatore della scrittura di questi due artisti.

In attesa della pubblicazione del libro potete seguire il mondo di Tiberio Ferracane su: Facebook, Instagram, Twitter e sul canale YouTube.

Gae Capitano
Gae Capitanohttps://gaecapitano.it/
Paroliere, compositore, arrangiatore e musicista italiano. Disco d’Oro – Disco di Platino – Finalista Premio Tenco – Vincitore Premio Lunezia Autori- Vincitore Premio Panchina, Resto del Carlino – Vincitore Premio Huco- Finalista Premio De Andrè – Valutazione Ottimo Mogol e Docenti Centro Europeo di Toscolano