Viaggio nel tempo dei tormentoni estivi

Ogni estate porta con sé una colonna sonora unica, grazie ai tormentoni estivi che spopolano nelle radio, sulle piattaforme di streaming e nelle playlist di ogni festa in spiaggia. Queste canzoni diventano la colonna sonora delle nostre giornate al mare, delle serate con gli amici e delle avventure estive. Nel corso degli anni, i tormentoni estivi sono diventati un fenomeno culturale a sé stante, con melodie orecchiabili e testi che rimangono impressi nella memoria collettiva.

In questo articolo, esploreremo l’evoluzione dei tormentoni estivi, dalle loro umili origini fino ai brani orecchiabili che dominano le nostre playlist oggi.

L’Alba dei Tormentoni Estivi: Gli Anni ’60

Gli anni ’60 segnarono una svolta nella cultura musicale, con l’esplosione della Beatlemania e l’avvento della cultura hippie. I tormentoni estivi di questo periodo erano caratterizzati da melodie allegre e contagiose che spesso celebravano la spensieratezza dell’estate. Canzoni come “Surfin’ U.S.A.” dei Beach Boys e “Summer in the City” dei Lovin’ Spoonful catturarono l’essenza del periodo, invitando le persone a cavalcare le onde dell’estate.

Nell’Italia del boom economico spopolano “Sapore di sale” di Gino Paoli, “Abbronzatissima” di Edoardo Vianello e Mina con “Tintarella di luna”. Ma c’è anche una canzone che diventerà tormentone pur essendo un “lento”: “Il mondo” di Jimmy Fontana, tra l’altro anche colonna sonora de “L’ombrellone” film cult di Dino Risi, protagonisti Enrico Maria Salerno e Sandra Milo.

Disco Fever e Ritmi Ballabili: Gli Anni ’70 e ’80

Gli anni ’70 portarono l’era della disco music, con la sua vivace combinazione di ritmi ballabili e arrangiamenti funky. Brani come “Y.M.C.A.” dei Village People e “Don’t Stop ‘Til You Get Enough” di Michael Jackson divennero tormentoni estivi iconici, trasformando le piste da ballo in luoghi di celebrazione dell’estate e dell’allegria.

Negli anni ’80, i tormentoni estivi mantennero la loro energia, ma si aprirono anche a influenze più variegate. Canzoni come “Walking on Sunshine” dei Katrina and the Waves e “Holiday” di Madonna univano melodie orecchiabili a testi che riflettevano l’atmosfera gioiosa e spensierata dei mesi estivi.

In Italia nei due decenni presi in considerazione, impazza il Festivalbar, creatura di Vittorio Salvetti, già patron incontrastato del Festival di Sanremo. Ogni estate è buona per un tormentone: sarebbe impossibile menzionarli tutti, da “Gloria” di Umberto Tozzi a “Splendido Splendente” di Rettore.

Ne voglio ricordare uno, e uno solo, che riassume perfettamente il senso di quegli anni: “L’estate sta finendo” dei miei amici Righeira.

Pop, Hip-Hop ed Esplosioni Virali: Gli Anni ’90 e 2000

Con l’avanzare degli anni ’90 e 2000, la musica pop diviene la regina dei tormentoni estivi. Brani come “Macarena” dei Los del Río e “Summer of ’69” di Bryan Adams diventani veri e propri inni delle feste estive, con cori coinvolgenti e ritmi che facevano ballare tutti.

L’era digitale portò nuove opportunità per la diffusione dei tormentoni estivi, grazie alla crescita di Internet e dei social media. Nel 2007, “Umbrella” di Rihanna diventa un inno estivo condiviso in tutto il mondo, dimostrando il potere di una canzone virale nel creare un’esperienza musicale condivisa a livello globale.

I ritmi latineggianti, dalla lambada al reggaeton prendono sempre più piede, col passare delle stagioni estive, e questo grazie anche a due ragazzacci vicentini, Roberto e Paolo, in arte Los Locos, che “inventano” un mix di ritmi che diventerà un must per tutti gli animatori dei villaggi turistici sparsi per il mondo.

L’Attualità: Dalla Globalizzazione all’Eclettismo Musicale

Nel mondo contemporaneo, i tormentoni estivi abbracciano una vasta gamma di stili musicali. Il pop, l’hip-hop, l’EDM (Electronic Dance Music) e il reggaeton si mescolano per creare le colonne sonore dell’estate. Brani come “Despacito” di Luis Fonsi e Daddy Yankee, e “Blinding Lights” di The Weeknd sono esempi di come la globalizzazione abbia contribuito a rendere i tormentoni estivi un fenomeno veramente universale.

Qui da noi ci consoliamo con ripescaggi di vecchi eroi ed eroine, ma ce ne restano sempre mille, da recuperare (vero Amadeus?), soprattutto per il Festival di Sanremo, e nuovi tormentoni che rievocano decenni ormai passati, tipo l’italo disco, fresca di estate 2023, ad opera di Stash e friends.

Concludendo: i tormentoni estivi sono molto più di semplici canzoni: rappresentano ricordi, emozioni e una connessione collettiva tra le persone, diventando un vero e proprio fenomeno sociale.

Attraverso decenni di cambiamenti culturali e musicali, questi brani hanno continuato a dominare le playlist estive, portando allegria e spensieratezza nelle vite di milioni di persone. Che si tratti di ballare sulla spiaggia negli anni ’60 o fare video su TikTok oggi, i tormentoni estivi rimangono un punto di riferimento musicale che ci unisce attraverso il tempo e lo spazio.

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Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.