“Un click è per sempre”: rock e ironia by WakeUpCall

Un click è per sempre è il nuovo singolo della band romana WakeUpCall, primo estratto dal nuovo album in italiano, intitolato “Doveva essere un disco indie”.

If Beethoven Was a Punk

Quando la band ha iniziato sognava di conquistare il mondo con la propria musica. Il mondo lo si conquistava in inglese e quindi sono partiti scrivendo musica in inglese. Questo ha dato loro la possibilità di viaggiare molto e grazie alla loro musica di arrivare lontanissimo, partendo dalla vicina Europa, fino al Regno Unito, fino in Siberia, fino in Cina.

A un certo punto però i WakeUpCall sentivano che mancava qualcosa. Era più facile per loro organizzare un concerto a Varsavia che a Milano o Bologna. Non riuscire ad essere ascoltati a casa loro iniziava a diventare un peso. Allora hanno iniziato a scrivere in italiano. 

E sono state subito soddisfazioni.

Un click è per sempre

Strano, ma piacevole (addirittura un fenomeno da studiare attentamente), come questo fine anno, stia regalando soddisfazioni e progetti interessanti, a chi, come me, si occupa di musica, e a chi ne fruisce, soprattutto.

Una canzone che, al di là delle etichette e dei generi, offre “uno spaccato” (come si diceva una volta) della società contemporanea. Uno “studio” a suon di schitarrate, di stacchi al fulmicotone, conditi da una voce sporca il giusto, su quella che è la vita della maggior parte di noi umani, nell’anno domini 2023.

La band romana, più rocchettara e indie che mai, si conferma maestra di analisi ironica: sotto la loro lente di ingrandimento, stavolta finiscono i social, e la conseguente ricerca di followers, likes e attenzioni digitali come unico obiettivo nella vita.

Una versione rocchettara e indipendente del maestro assoluto del genere: Rino Gaetano.

Il singolo, come già scritto poco sopra, lancia il nuovo album che, vista la premessa, sarà sicuramente interessante e scintillante. Ne riparleremo. Promesso.

wakeupcall - la copertina del nuovo singolo

“Viviamo in uno schermo colorato ma la nostra vita è tutta in bianco e nero”

WakeUpCall

Al di là del solito, freddo, magari asfittico curriculum vitae, la band romana si racconta così: “Siamo obiettivamente una band sempre nel posto sbagliato, al momento sbagliato, con i vestiti fuori moda. Vorremmo fare rock in California, ma viviamo nella città (Roma) meno rock, della nazione meno rock, del mondo occidentale. Diciamo che facciamo indie perché fa tendenza, ma è una bugia. Quando abbiamo iniziato scrivevamo canzoni in inglese e tutti ci chiedevano di farle in italiano. Ora le facciamo in italiano, ma a X Factor le band cantano tutte in inglese adesso. Non siamo né belli come Jared Leto né autodistruttivi come i Sex Pistols. I pronostici sono tutti contro, ma quando saliamo sul palco e alziamo il volume, tutto ha un senso”. E allora…rock on!

Video & Credits

Purtroppo, non è segnalato nei credits l’autore e il regista del videoclip: faccio comunque i complimenti ad entrambi (o a uno solo, nel caso).

Semplicemente geniale: lo scorrere del testo a mo’ di messaggio su WA è da antologia del videoclip.

E come tutte le genialità, rischia, almeno all’inizio, di passare quasi inosservata. Al momento di “andare in stampa”, sono poche, purtroppo, le visualizzazioni. I ragazzi meritano molto, ma molto, di più: la canzone è fantastica, il video, ripeto, geniale, e merita tutta l’attenzione possibile.

Ma sono sicuro che sia solo questione di tempo: che è sempre galantuomo, e darà alla band, al brano, e al videoclip, il giusto riconoscimento. Grandi.

Testo e Musica: Tommaso Forni, Oliviero Forni, Francesco Tripaldi.
Mix: Andrea Pachetti (360 Music Factory)
Master: Riccardo Parenti (Elephant studio)

Un click è per sempreè disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 15 settembre 2023.

Potete seguire i WakeUpCall su Facebook, Instagram, Twitter, Spotify e sul canale YouTube.

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Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.