1959, Alfa Romeo 455: Marazzato presenta il nuovo gioiello della collezione

Lo storico mezzo di traporto del 1959, il 455 dell’Alfa Romeo, new entry della collezione Marazzato

1959. Siamo all’alba di una nuova era. La nascita di un decennio che più di tutti ha segnato il presente del mondo intero. I favolosi anni Sessanta rivoluzioneranno la storia della musica, della tecnologia, della politica, del sociale. L’evoluzione industriale stravolge il consumo di beni, la produzione e anche i trasporti. Una società mondiale in pieno sviluppo è pronta ad affrontare il boom economico.

Correva l’anno 1959

L’Unione Sovietica lancia nello spazio Luna 1, il primo oggetto costruito dall’uomo ad uscire dall’orbita terrestre. Qualche mese dopo, la sonda spaziale sovietica Luna 2 raggiunge la superficie lunare, schiantandosi nei pressi del Mare della Serenità.

Negli Stati Uniti, l’Alaska entra nell’Unione, diventando la 49º stella della bandiera.

Inizia la commercializzazione della bambola Barbie.

In Italia, sotto il nuovo governo presieduto da Antonio Segni, viene inaugurato il primo reattore nucleare italiano ad Ispra (VA). Per la prima volta in Europa, l’ENI allestisce al largo di Gela (CL) un pozzo petrolifero marino, il “Gela mare 21”. La Banca d’Italia dismettere la coniazione delle monete da 1 lira.

In TV arriva lo Zecchino d’Oro, presentato da Cino Tortorella nei panni di Mago Zurlì. Domenico Modugno vince la nona edizione del festival di Sanremo con “Nel Blu dipinto di Blu”.

Nasce il primo Testo Unico del Codice della strada. I trasporti diventano il nodo nevralgico del commercio italiano. L’Alfa Romeo prduce un mezzo innovativo: il camion 455.

Domenico Modugno in una foto in bianco e nero con le braccia aperte canta davanti a un microfono. Infdossa giacca chiara con colletto nero

Alfa Romeo 455

Dagli 80 CV del propulsore montato sul ‘430’ si passò infatti a 90 CV. La cabina di guida è più grande, e la calandra ora ha ben cinque barre orizzontali, che sostituirono le tre della versione precedente.

Nel 1959 l’Alfa Romeo aggiorna il riuscito modello 450, ed è pronta a mettere sulle strade italiane il nuovo modello Alfa Romeo 455.

Un perfetto esempio di potenza, stabilità ed efficenza. Un mezzo che oggi è parte della storia d’Italia.

I posteri diranno: “Un modello che testimonia la qualità della fabbricazione italiana nei materiali, nelle metodologie e nel valore indiscusso delle maestranze nostrane in un’epoca in cui, specialmente dopo la Prima Guerra Mondiale, le aziende trovavano nello Stato che ne deteneva il controllo la certezza di investimenti sicuri atti a preservare e mantenere occupazione, benessere, reddito e ricchezza diffusa” (Marazzato cit.)

La collezione Marazzato

C’è chi a questa storia ha dedicato la vita, per pura passione. E’ il gruppo Marazzato, che con la sua ‘Collezione Mezzi Storici Marazzato’, è un perfetto esempio di cultura d’impresa.

Proprio in questi giorni, ha aggiunto un altro gioiello immortale al fascino di una raccolta senza eguali di camion del passato, prevalentemente di fattura italiana, del Novecento.

E’ l’Alfa Romeo 455 l’ultimo arrivato in grande spolvero nel nostro showroom privato di Stroppiana, nel Vercellese”, esordisce entusiasta Carlo Marazzato, stimato industriale oggi universalmente ritenuto il più grande collezionista europeo di mezzi pesanti d’epoca.

Un esemplare particolare, raro anche per l’attrezzatura-autoscala che reca in dotazione. Si tratta dell’ultimo veicolo pesante medio prodotto dal noto marchio del biscione tra il 1952 e il 1959”, precisa l’esperto.

Che aggiunge: “Un veicolo che ho reperito come nuovo in ottime condizioni di motore, aperto soltanto per una verifica dell’eventuale usura maturata. Con pochissimi chilometri e ancora le gomme originali, e una carrozzeria erosa dal tempo, oggi riportato integralmente all’antico splendore mediante la sostituzione e il rifacimento delle parti ammalorate.

Alfa Romeo 455 il camion giallo e grigio con una scala montata sopra

Quattro Assi Più

I mezzi pesanti rappresentano l’aspetto di massa di una industrializzazione e motorizzazione fondamentali per la crescita e l’evoluzione del Paese. Veicoli che assommano in sè gli effetti positivi del meglio del design e della tecnologia del secolo scorso, in molti casi anche in misura superiore alle automobili.

Dedicarvisi con attenzione, cura e passione uniche come nel caso di Carlo Marazzato, industriale valente e cortese, significa porre fattivamente solide basi per il recupero e la conservazione di una parte determinante della memoria collettiva, che passa incontrovertibilmente anche attraverso il meglio degli autocarri d’epoca adibiti al trasporto merci o persone, ben capaci di esprimere paideuticamente il senso della collettività di una nazione coesa e armonica soprattutto per le generazioni a venire“, approfondisce il giornalista cattolico e saggista Maurizio Scandurra, anche collezionista di autobus storici.

Un camion che va a sommarsi a un raffinatissimo ensemble di veicoli unici nel loro genere, “testimoni di un’epoca straordinaria della storia nazionale. Mezzi che hanno costruito e riscostruito il Paese fra i due conflitti, e di cui il ‘Gruppo Marazzato’, con il tramite dell’Associazione Veicoli Storici ‘Quattro Assi Più’ da me fondata e presieduta, desidera mantenere viva la memoria, sia sotto il profilo del collezionismo di marca che con l’acquisizione costante di materiale e documentazione storica a finalità didattica anche per le future generazioni. Inclusa la ricerca continua di altri mezzi unici”, conclude Carlo Marazzato.

Con l’augurio che, nonostante la pandemia, questi giganti del passato possano presto tornare a sfilare per le strade in occasione di eventi e raduni, a testimonianza di una stagione memorabile della nostra nazione”.

Nel frattempo, sono aperte le iscrizioni e i rinnovi del tesseramento all’Associazione ‘Quattro Assi Più’. Per informazioni e contatti, è disponibile l’indirizzo e-mail associazione4assi@gmail.com, oppure l’infoline al 335 6414625.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”