L’Italia al tempo del Covid: quale presente e quale futuro? Parla Maurizio Scandurra

L’Italia al tempo del Covid: com’è cambiata e come cambierà la nostra società? Ospite del nostro spazio interviste, il giornalista e saggista Maurizio Scandurra.

Il mio motto è ‘Costruire senza demolire’, cercando di offrire sempre prospettive edificanti e inedite per chi ascolta tramite l’osservazione attenta, scrupolosa e costante del reale mediato da excursus che trovano fondamento e attingono a piene mani nell’immenso e affascinante repertorio della cultura del passato: facendone materia nuova per l’uomo contemporaneo chiamato, oggi più che mai, a riscoprire un’etica profonda in ogni campo dell’agire quotidiano e dello scibile in generale per il benessere della Collettività”. Inizia così Maurizio Scandurra quella che sarà una lunga e interessante chiacchierata.

L’opinione di Maurizio Scandurra

Un uomo senza peli sulla lingua e, del resto, la sua lingua picchia dove il dente duole. Argomento: l’Italia al tempo del Covid.

Vi diamo solo un antipasto.

Come definirebbe la pandemia con una frase?

Un’orizzonte di follia dentro il quale dobbiamo cercare un senso. Guardare a noi stessi e al mondo con occhi nuovi. Saper cogliere nella ritrovata conciliazione di un’armonia delle diversità, in un nuovo equilibrio, in un mondo sempre più globalizzato, quel punto di contatto che si realizzi una delle frasi più belle di un grande sociologo accadimico e filosofo polacco Zygmunt Bauman, pensare in maniera globale mantenendo però le peculiarità”.

La pandemia ha necessariamente generato uno stato di paura, di terrore psicologico, derivato dal contesto stesso sia dalla comunicazione, ma ne usciamo un pò con le ossa rotte, sia a livello economico, che sociale, psicologico e politico. Cosa resterà di questo Stato?

“Per citare il prof Meluzzi, resterà uno Stato di gente convinta che il virus si possa trasmettare anche con le scorregge…

Ed è solo l’inizio! Buona visione!

Maurizio Scandurra

Appassionato ed esperto di diritto societario, d’impresa e tutela del patrimonio, economia e politica economica, cultura e arti in generale. Maurizio Scandurra è un giornalista cattolico, radiotelevisivo, editorialista, saggista, scrittore, imprenditore e benefattore. Al suo attivo oltre 25 pubblicazioni per molteplici case editrici su vari temi legati principalmente ad argomento musicale, storico e storiografico, narrativo, tutela dei consumatori, collezionismo, antiquariato e modernariato (inclusi cataloghi di mostre di oggetti di design per il Ministero dei Beni Culturali) insieme a firme del calibro di Antonio Lubrano, Paolo Limiti, Cino Tortorella, Simona Tagli, Renzo Arbore, Enrico Ruggeri, Alessandro Meluzzi, Andrea Mingardi, Gigi Vesigna, Paolo Giordano, Umberto Brindani, Vincenzo Mollica e moltissimi altri.

Inoltre, unisce all’attività legata all’informazione generalista anche quella di piccolo imprenditore su più versanti (consulenza alle imprese con un pool di Professionisti Associati, noleggio automezzi e trasporto privato), grazie alla quale prosegue nel cammino felicemente intrapreso di benefattore e filantropo, assegnando spontaneamente e annualmente parte dei propri ricavi netti annuali al sostegno di preziose opere di carità, sociale e cultura, con particolare riferimento alle mense dei poveri in capo a Onlus ed Enti religiosi.

Italia al tempo del Covid- nella foto Maurizio Scandurra, appoggiato alla ringhiera di un balcone dal quale si vede uno scorcio di panorama fatto di palazzi, sorride e tiene in mano degli occhiali. Maurizio è vestito di nero con un vistoso crocifisso al collo
L’Italia al tempo del Covid: quale presente e quale futuro? Parla Maurizio Scandurra
Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”