Adriana Spuria: finalmente fuori il nuovo omonimo album

Come le ricordo sempre, in un mondo musicale e discografico intelligente e utopicamente sano, Adriana Spuria sarebbe innegabilmente riconosciuta come una delle migliori Songwriter italiane”. La descrizione “masterclass” del M° Gae Capitano, può essere tranquillamente usata come spot per il lancio del nuovo, omonimo, album di Adriana Spuria.

Gae Capitano che, insieme a Luca Viviani e alla stessa cantautrice siracusana, è autore, co-autore e produttore di buona parte del materiale contenuto nel nuovo progetto discografico.

“Adriana Spuria” – l’album

Il nuovo album arriva a parecchi anni di distanza dal precedente “Il mio modo di dirti le cose” e descrive perfettamente la crescita artistica di Adriana Spuria, registrata soprattutto in questi ultimi anni.

A questo proposito, mi sono permesso di modificare l’ordine della track list dell’album, in modo che chi ascolta possa gustare a comprendere al meglio l’evoluzione musicale e vocale della cantautrice siracusana.

Il nuovo progetto comprende otto tracce: le prime cinque rappresentano i singoli usciti dal 2020 in poi, due inediti (quello scelto per il lancio, di cui vi parlerò tra poco, e il secondo in dialetto siciliano ). Più un remix, ovvero la versione italiana di “Restless”, così come era stata concepita in origine.

Questa è l track list:L’attimo Sospeso”, “Vero Amore”, “Restless”, “Fragile”, “I fiori del male”, “December”, “Vuci Amica”, “I fiori del male (remix)”.

Otto canzoni che vanno dal jazz al pop, dall’elettronica al rock, dal pop folk dialettale a sonorità acustiche: una piacevole coperta per chi non conosce Adriana Spuria, una deliziosa conferma per chi ha già avuto modo di apprezzarne l’arte.

Un album quasi autobiografico, meditato a lungo, variegato e multiforme, sensuale, per non dire carnale: il ritratto in musica di una artista completa, ormai pronta a spiccare il fatidico “salto” verso la consacrazione definitiva.

adriana spuria - la copertina del nuovo album. foto in bianco e nero che  la ritrae di profilo con il braccio sinistro appoggiato a un mobile

December

Singolo “anomalo”, per lo meno da un punto di vista strettamente “commerciale”, scelto per il lancio dell’album. Anomalo ma assolutamente azzeccato: una canzone unplugged, per voce, chitarra acustica, violino e pianoforte. Un inno all’inverno, dal neanche troppo celato messaggio ecologista, che si può tradurre così: “l’inverno è troppo breve e il caldo ci perseguita, nella mia mente c’è dicembre“.

Perché, come spiega la stessa Adriana Spuria: “Sento in maniera molto forte il peso della crisi climatica e non posso negare che sono molto arrabbiata per come l’umanità sta trattando il pianeta. Forse vivere a Siracusa, in Sicilia, mi ha reso intollerabile il caldo eccessivo delle ultime estati di lunghissima durata, un fenomeno che ha intaccato fortemente non solo l’ecosistema, ma anche il nostro equilibrio psichico”.

Il videoclip traduce perfettamente in immagini il senso del testo, tra fiocchi di neve, paesaggi nordici, animali selvatici e una ferrovia che si snoda tra le montagne innevate. C’è anche un piccolo frame dedicato al mare d’inverno, quando le onde fanno un rumore più sordo e cupo rispetto all’estate, la spiaggia è davvero libera e l’orizzonte sembra ti guardi dentro.

Credits

Adriana Spuria” (LaFabbrika – Pirames International Srl) è disponibile in tutti i digital store dal 17 marzo 2023.

Potete seguire Adriana Spuria su FacebookInstagramTwitter, canale YouTube e ascoltare le sue canzoni cliccando qui.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.