Aperitivo e igiene: meglio in piatto singolo o a buffet?

L’aperitivo è il momento clou della giornata degli italiani per chiudere il lungo pomeriggio passato a lavorare o per condividere finalmente un momento con gli amici. Negli ultimi anni, l’happy hour è diventato un must nel quale la ristorazione nazionale si è specializzata, offrendo alla clientela un vasto assortimento di piatti e stuzzichini che vanno ben oltre le classiche patatine e noccioline che accompagnavano il classico bicchiere di spritz.

L’aperitivo, nel tempo è diventato apericena laddove il locale offre un buffet che va dai salumi alla pasta fredda, passando per torte salate, insalate di riso, farro e cous cous. In alternativa, ci sono locali che offrono un buon assortimento a tagliere e a piatto, servito direttamente al tavolo.

Le persone dedite a questa “pratica culinaria”, come scelgono il locale? Basta il prezzo e la quantità del cibo per scegliere il bar dove passare questo momento di convivialità o la pulizia è un requisito fondamentale nella scelta? E per quel che riguarda l’igiene, fa differenza il servizio in piatto monoporzione e il buffet?

Da un sondaggio effettuato su un campione di italiani emerge che, a prescindere dal vostro aperitivo, un “ingrediente” non può mancare: l’igiene.

aperitivo - un piatto con dentro cdegli stuzzichini sul bordo del piatto ci sono degli spiedini di rose fatte con le fette di salame, pomodirini, ciliegine di mozzarella e foglia di basilico che insieme formano un fiore, tra gli spiedini ci sono dei fingerfood con dentro una giardiniera di verdura, al centro una ciotola rotonda bianca contiene delle rondelle di frittata farcita con prosciutto e formaggio

Con quale frequenza ti concedi l’aperitivo?

Italia patria dell’aperitivo, tra patatine, pizzette e olive denocciolate per i connazionali del Bel Paese è un rito davvero irrinunciabile: il 75% si concede questo sfizio almeno una volta al mese, fino ad arrivare ad una o due volte alla settimana. Ma in che misura gli italiani si preoccupano dell’igiene durante uno dei momenti più attesi della giornata per staccare dalla routine lavorativa? Initial, azienda partner delle imprese nella fornitura di servizi per l’igiene, la purificazione dell’aria e le profumazioni per ambiente, ha condotto un sondaggio volto a scattare una fotografia della situazione attuale per capire qual è la percezione degli italiani rispetto a questo argomento.

La domanda a cui si prova a dare una risposta è: l’aperitivo è un rito a cui gli italiani non riescono a rinunciare? Il colpo di scena arriva proprio dai risultati della ricerca Initial che evidenziano come questo momento imprescindibile per i cittadini della penisola sia sempre più associato al concetto di igiene, di cui adesso non si può più fare a meno: secondo il 78% degli intervistati, infatti, l’aperitivo è un rito a cui è possibile dire di no nel caso in cui il locale sia percepito davvero sporco e privo di igiene di base, primi tra tutti tavoli e bagni puliti.

Piatto monoporzione o buffet?

1 italiano su 4 durante il momento dell’aperitivo preferisce usufruire di un piatto monoporzione, per preservare igienicamente il proprio cibo (28%) anche se un 46% della totalità afferma di non preferire il singolo piatto e il tagliere ma di avere solo un unico interesse: poter degustare il cibo presente. Nonostante questo primo risultato che sembra delineare una certa indifferenza da parte degli intervistati, alla domanda più specifica “Quale opzione è più igienica tra buffet e piatto singolo?” calano notevolmente gli indifferenti diventando solo un 8% del pool. A questa stessa domanda il 61% non ha dubbi che la modalità più igienica sia il piatto singolo, rafforzando l’attenzione sulla tematica igiene.

A conferma di quanto detto in precedenza, il 37% degli intervistati mostra preoccupazione verso una tipologia di aperitivo con tagliere condiviso poiché il cibo potrebbe essere contaminato da chi non è ha lavato ed igienizzato le mani prima di mangiare. Molto curioso inoltre, il fatto che il 2% degli italiani addirittura rifiuterebbe l’invito in un luogo dove sa che non troverà un piatto solo per sé.

Ma anche pulizia e condizioni del locale fanno la loro parte. Tutte le risposte alla domanda “Che cosa guardi appena entri in un locale per fare aperitivo?” fanno presagire l’importanza per gli intervistati di avere un igienizzante per le mani all’ingresso – altrettanto pulito e dotato di comfort per qualunque esigenza – di potersi sedere a tavoli ben puliti, e di trovare il bagno altrettanto pulito per qualunque esigenza. Molto particolare il dato emerso che vede il 7% degli intervistati ammettere di non guardare nulla di tutto ciò: il loro unico interesse è il prezzo.

Cosa vuoi trovare nel bagno del locale?

Per quanto riguarda invece la pulizia del bagno, quasi la totalità degli intervistati (98%) preferirebbe entrare in un bagno “Splendido Splendente” con tutto il necessario per lavarsi le mani – acqua, sapone e asciugamani – e, perché no, anche l’igienizzante per la tavoletta del WC. In particolare l’87% vorrebbe trovare in bagno dei prodotti no-touch così da non dover toccare nulla se non il cibo, mentre il 66% reputa importantissimo – soprattutto dopo il COVID19 – utilizzare prodotti per l’igiene come ad esempio il dispenser di igienizzante mani all’ingresso e all’interno di un locale.

Nello specifico, oggi un bagno pulito e ordinato non è solo una richiesta più che lecita del consumatore, ma anche una volontà del ristoratore di riservare uno spazio confortevole ai suoi clienti; spesso diventa la vera chicca del locale tanto da risultare anche fotografabile – oltre a migliorare le recensioni e di conseguenza la reputazione del locale – viene curato nel minimo dettaglio per sentirsi meglio che in quello di casa. Ecco perché igiene sono davvero un dettaglio non più trascurabile ma anzi un vero e proprio pregio per cui potrebbe essere utile affidarsi a professionisti del settore come Initial per fornire un servizio completo e su misura, proteggere la salute di clienti e dipendenti, e migliorare la reputazione dell’esercizio.

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”