Banksy e la “Ragazza del Bataclan”. Il documentario di Anselmi

13 novembre 2015. Nella storica sala di concerti di Parigi il “Bataclan”, durante un concerto degli Eagles of Death Metal, avviene una strage. 90 ragazzi muoiono a causa di un attentato terroristico rivendicato dall’Isis. Tre anni dopo, nel 2018, Banksy, il famoso street artist , dipinge su una delle porte di uscita del teatro la “ragazza del Bataclan”. Una giovane donna velata, su fondo nero e dal volto triste, in commemorazione di tutte le vittime.

ragazza triste opera di Banksy sulla porta del BAtaclan di Parigi , una giovane donna velata dipinta con vernice bianca su fondo nero
ragazza triste opera di Banksy sulla porta del Bataclan di Parigi – immagine licenza CC

Il furto dell’opera di Banksy

Nella notte del 26 gennaio 2019 tre uomini incappucciati rubano la porta con la “Ragazza Triste”. Questo il tweet di annuncio dato allora dal personale del Bataclan. “L’opera di Banksy, simbolo di raccoglimento e che apparteneva a tutti – residenti, parigini, cittadini del mondo – è stata rubata. L’artista ha offerto questa opera sulla porta dell’uscita di sicurezza del Bataclan in uno slancio di omaggio e di sostegno. L’essenza stessa dell’arte urbana è di dare vita a un’opera d’arte in un ambiente particolare, e siamo convinti che questa opera aveva un senso solo in questo posto. È per questa ragione che avevamo deciso di lasciarla, libera, nella strada, accessibile a tutti”. Il furto della “Ragazza Triste” di Banksy finisce sui media di tutto il mondo. Dopo il suo ritrovamento scatta una contesa legale. A chi appartiene questa icona?

facciata frontale del palazzo di Parigi che ospita il Bataclan _ 2019 foto licenza CC

Il documentario di Edoardo Anselmi sul furto della ragazza triste di Banksy

Nel giugno del 2020, in un casolare nella provincia di Teramo, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale TPC, insieme alla polizia francese, ritrovano, nascosta in soffitta, la porta avvolta in un lenzuolo. Il docu- film indaga i tanti misteri e le altrettante contraddizioni legate al caso.“Banksy e la ragazza del Bataclan”,diretto da Edoardo Anselmi e scritto con Claudio Centioni, attraverso le testimonianze esclusive e il contributo di esperti d’arte e di copyright ripercorre il viaggio tormentato dell’opera più simbolica di Banksy. Prodotto da GA&A Productions e Guilhène Iop per Tinkerland, in coproduzione con ARTE G.E.I.E., RAI Cultura e Luce Cinecittà, in collaborazione con RAI Teche e in associazione con RTS e RTBF.

Tra gli intervistati all’interno del filmato Carmelo Grasso, Comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona fino al 2021.  Emiliano Ferrante, Brigadiere dei Carabinieri che ha ritrovato la Ragazza Triste. il battitore d’asta di opere di street art dell’Artcurial di Parigi, un esperto di street art e di Banksy e molti altri.

il documentario è visibile gratuitamente su Arte tv cliccando qui

può interessarti leggere anche

I murales di Banksy: in Italia sono a Napoli e Venezia

Banksy, curiosità sul writer più famoso al mondo.

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".