Close Up, uno spettacolo di magia sorprendente

Close Up è uno spettacolo sorprendente di micromagia. Interamente realizzato a brevissima distanza dal pubblico. Dove illusioni, destrezze e giocolerie con le carte introducono lo spettatore nel mondo magico e incantato delle chimere dell’apparenza.

Ed è esattamente ciò che il Circolo Amici della Magia di Torino ha portato in scena sabato 8 ottobre al teatro Juvarra. Una serata tra magia da scena, close up e anche un pizzico di cabaret. Protagonisti della serata i maghi Pino Rolle, Pecar, Marco Aimone, Andy Tedesco, Piero Venesia, il cabarettista Davide D’Uso e l’illusionista Erik Baron.

mago al tavolo verde con tutti gli spettatori inotrno su scena scura in platesa
Marco Aimone, presidente del Circolo amici della magia di Torino, in esibizione – foto di Raffaele Bellacicco

Tra magia e cabaret

Uno spettacolo che ha tenuto gli spettatori incollati alle sedie per più di due ore in un modo decisamente insolito. Lo spettacolo sul palco del cabarettista Davide d’Urso si alterna a quello in platea. Qui, quattro maghi, Tedesco, Pecar, Venesia e Aimone su quattro tavoli diversi, sono in rotazione a incantare con le loro illusioni.

Il più classico dei close up all’interno di un luogo affascinante e senza tempo. Giochi e trucchi, incanti di storie e magie alla continua ricerca dello stupore e divertimento del pubblico. Un intrattenimento che sprigiona la sensazione del magico, dell’emozione e della meraviglia.

circolo amici della magia ingresso
ingresso del Circolo Amici della Magia

Ma cosè il close up

Abbiamo visto che il close up è uno spettacolo di micromagia. Un momento in cui eccezionalmente si può vedere un mago mentre effettua i suoi giochi da vicino, anzi vicinissimo: pochi centimetri. Qualcuno potrà anche illudersi di riuscire a capire, invece è letteralmente impossibile.

Le due principali forme usate sono la cartomagia e la monetomagia. Nella micromagia il mago combina la sua destrezza di mano alla giocoleria con le carte, manipolando e trattenendo segretamente carte, monete, dadi e altri piccoli oggetti. Uno spettacolo fatto da tante piccole illusioni.  Proprio per la vicinanza estrema con il pubblico, questo tipo di illusione richiede, una notevole destrezza e un uso sapiente della tecnica della capacità di orientare e ri-orientare l’attenzione dello spettatore nel modo che è più congeniale. Ma….non ve ne accorgerete mai.

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Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".