Contaminazione da Amianto e PFAS: urge riconoscere il rischio malattia per i VVF

Nel corso delle operazioni quotidiane di soccorso e spegnimento, i Vigili del Fuoco e altri operatori impegnati in attività di emergenza si trovano sempre più esposti a rischi di contaminazione da amianto e PFAS. Questa crescente preoccupazione per la sicurezza sul luogo di lavoro è stata sollevata dall’onorevole Salvatore De Meo, presidente della Commissione Affari Costituzionali al Parlamento di Bruxelles, seguito all’incontro con le rappresentanze sindacali (ed in particolare della FNS CISL), che ha evidenziato la necessità di riconoscere la malattia professionale derivante da tale esposizione.

«È sempre più alta la frequenza con cui i Vigili del fuoco e tutti coloro che si occupano delle attività di soccorso e spegnimento sono esposti a rischi di contaminazione da amianto e Pfas nello svolgere quotidianamente il loro lavoro, non solo durante le operazioni in edifici e strutture in cui tali sostanze cancerogene sono presenti, ma nello stesso utilizzo degli appositi ed obbligatori Dispositivi di Protezione individuale, come nel caso degli schiumogeni in caso di incendi – commenta l’on. Salvatore De Meo.

Amianto: Una Minaccia Silenziosa

In un’epoca non troppo lontana, l’Italia ha visto crescere come funghi interi quartieri, fatti di palazzine, scuole e uffici, realizzati con quello che, al tempo, veniva considerato un materiale da costruzione economico e sicuro: l’amianto. E’ una fibra minerale naturale utilizzata in modo estensivo in molte industrie per le sue proprietà isolanti e resistenza al calore.

Tuttavia, negli ultimi decenni, è emerso chiaramente che l’esposizione all’amianto può avere gravi conseguenze sulla salute. Le fibre di amianto, una volta rilasciate nell’aria durante incendi o demolizioni, possono essere inalate e provocare gravi problemi di salute. Le malattie legate all’amianto, come l’asbestosi e il mesotelioma, hanno un periodo di incubazione lungo, rendendo la diagnosi spesso tardiva.

PFAS: Sostanze Onnipresenti

Sempre in quel tempo di boom economico, anche l’utilizzo dei PFAS ha visto una crescente applicazione in una vasta gamma di prodotti di consumo e attività industriali. I PFAS sono una classe di sostanze chimiche organiche che includono i perfluorocarburi e i polifluoroalchilici. Sono noti per la loro resistenza al grasso, all’acqua e all’olio, il che li rende utili proprio per la produzione di detersivi lucidanti, detergenti e, per le loro proprietà antiadereti, anche nella produzione di pentole e tegami. Tuttavia, la loro persistenza nell’ambiente e il loro accumulo nei tessuti biologici hanno sollevato preoccupazioni significative.

Sulle nostre colonne, abbiamo già parlato diverse volte della massiccia presenza di PFAS nelle acque potabili di tante regioni, tra cui spicca in maggior modo la Lombardia.

Durante gli incendi, i PFAS contenuti negli schiumogeni antincendio possono entrare nell’aria e nell’acqua, rappresentando una minaccia per la salute. La loro persistenza nell’ambiente e l’accumulo nei tessuti biologici aumentano la preoccupazione per gli effetti a lungo termine.

Mentre l’amianto è stato ampiamente utilizzato in passato e la sua produzione è stata in gran parte vietata in molte nazioni, i PFAS sono ancora diffusi in molti prodotti di uso quotidiano.

Rischio contaminazione Amianto e PFAS

I Vigili del Fuoco sono spesso chiamati ad intervenire in situazioni di emergenza, inclusi incendi in edifici e strutture. Durante queste operazioni, essi sono esposti non solo al pericolo immediato del fuoco, ma anche a sostanze chimiche nocive rilasciate durante la combustione, proprio come l’amianto e i PFAS. L’utilizzo di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), come gli schiumogeni contenenti PFAS per estinguere incendi, diventa essenziale, ma paradossalmente può aumentare l’esposizione a tali sostanze.

“Purtroppo – precisa l’on. De Meo – pur trattandosi di una categoria particolarmente esposta a malattie gravi e pur essendoci una Direttiva europea che prevede l’obbligo per gli Stati membri di attuare misure di tutela per l’esposizione all’amianto, molte normative nazionali non includono le attività dei Vigili del fuoco e di tutti gli operatori impegnati nelle attività di soccorso tra quelle colpite dalle malattie professionali, escludendoli di conseguenza dai benefici previdenziali e dalle altre tutele previste in caso di inabilità“.

L’on. Salvatore De Meo ha sollevato il problema delle lacune normative che escludono le attività dei Vigili del Fuoco dalle tutele previste per le malattie professionali legate all’amianto e ai PFAS. Sebbene esista una Direttiva europea che obblighi gli Stati membri a implementare misure di tutela per l’esposizione all’amianto, molte normative nazionali non considerano adeguatamente le attività di soccorso.

Chiesta un’interrogazione parlamentare europea

La crescente consapevolezza dei rischi di contaminazione da amianto e PFAS durante le operazioni di soccorso mette in luce la necessità urgente di una revisione delle normative nazionali e europee. È essenziale garantire che i Vigili del Fuoco, i veri eroi che affrontano situazioni pericolose per proteggere la vita e la proprietà, siano adeguatamente tutelati contro le malattie professionali causate da queste sostanze nocive. L’intervento della Commissione europea rappresenta un passo importante verso il riconoscimento e la protezione di coloro che rischiano la propria salute per il bene della comunità.

Ho ritenuto opportuno ascoltare le sollecitazioni delle rappresentanze sindacali ed in particolare della FNS CISL che ha evidenziato come il mancato riconoscimento rappresenti una evidente disparità. Per questo motivo – conclude l’on. Salvatore De Meo – insieme ai colleghi della delegazione di Forza Italia, ho chiesto, in un’interrogazione alla Commissione europea, di intervenire per garantire, in tutti gli Stati membri, il riconoscimento della malattia professionale, per i Vigili del fuoco, derivante dall’esposizione all’amianto e al Pfas”.

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”