Dipendenza affettiva (love addiction): come arriva e come uscirne

Esistono soluzioni per dire basta alla dipendenza affettiva? Certamente con un adeguato percorso terapeutico si possono raggiungere ottimi risultati ed uscire definitivamente dalla love addiction. Ma vediamo in maniera dettagliata come fare.

CONVINZIONI LIMITANTI

In India, i visitatori restano stupiti quando vedono un elefante legato ad un albero con un nastro di seta. Perché non lo spezza? Chi glielo impedisce? 

Questo è il potere delle credenze, in quanto da cucciolo è stato tenuto bloccato da una catena e lui ha provato in mille modi di liberarsi, ma è stato inutile.

Ha imparato quindi ciò che può e non può fare: può camminare per un certo numero di passi, e poi si deve fermare perché la catena lo blocca.

Anche legato soltanto con un nastro di seta si continua a comportare come in passato, come da cucciolo e pertanto non proverà nemmeno più a spezzare i suoi legacci. Questo schema è una convinzione limitante. Proprio da queste devi partire per uscire dalla love addiction. Individuale e cerca di comprendere come si sono strutturate, quali sono i meccanismi che le hanno generate, quali emozioni negative le hanno fatto crescere a dismisura, rendendole oggi così forti.

EFT

L’Emotional Freedom Techniques (EFT) o tapping, nasce agli inizi degli anni ‘90 dall’intuizione di Gary Craig, ispirandosi al lavoro dello dello psicoterapeuta Roger Callhan, che aveva introdotto il metodo TFT (Thought Field Therapy). L’uso della stimolazione di alcuni agopunti può essere una valida strategia di desensibilizzione.

Personalmente faccio collegare prima le paure e le emozioni negative legate ad ogni convinzione limitante e poi chiedo di cercare delle affermazioni positive che meglio si adattano alle credenze depotenzianti. Solo dopo aver strutturato questa road map procedo con il tapping.

COMINCIA A DIRE NO

La parola “No” ha un potere alchemico, implica una forte trasformazione sociale.

Il no mette a distanza, isola, nega una situazione. Allontana un incontro, impedisce un ricongiungimento, ma in alcuni casi è necessario perché ha la capacità di delimitare un “confine”, e allora diventa potente come un farmaco, divenendo il medicinale della svolta, della presa in carico, del Cambiamento.

due mani di uomo (polsini bianchi e giaccca nera) tengono in mano un cartello rosso con la scritta bianca "NO"
Dipendenza affettiva (love addiction): come arriva e come uscirne

I CONFINI

Sono fondamentali, sono il tuo spazio vitale.

Sono la raffigurazione della tua Anima, nella quale tieni celate le tue insicurezze, le tue paure, i tuoi dubbi, ma anche le tue potenzialità, quella forza dirompente che può ad un tratto diventare energia creativa, “vis generandi”. Come il seme nel buio e nel silenzio della terra marcisce e morendo da vita alla pianta, in un meraviglioso modello alchemico di trasformazione, così tu nei tuoi confini attraverso le potenzialità dell’Anima,  giorno dopo giorno permetti il Cambiamento.

IL MOSTRO

Scegli ogni giorno di dire un “No”.

Un “No” che fortifichi i tuoi confini, quelli necessari perché ogni rapporto continui in maniera sana ed equilibrata, e non quelli che delimitando lo spazio dell’Anima, vogliono escludere gli Altri.

Ma attenzione perché questo meraviglioso processo di negazione-costruzione, si lascerà dietro un terribile mostro, pronto ad aggredirti alle spalle, nel buio della notte, per farti ritornare sui tuoi passi.

I SENSI DI COLPA

Sono loro l’ultima resistenza che devi superare, quella più ostica, quella che ti farà dubitare della tua strada e dieci, cento, mille volte penserai di dover tornare indietro. Verrai inghiottita proprio nel punto più buio della notte, quello in cui sembra non contenere vie d’uscita, ma come gli antichi alchimisti sapevano, è quello il momento magico della Trasformazione, è proprio allora che il metallo si trasforma in oro!

IL CAMBIAMENTO

Vivili, percepiscili, attraversali come fecero i Romani sul Sannio sotto le Forche Caudine e consenti alle forze antiche e potenti che abitano la tua Anima di permettere il Cambiamento. Il seme deve diventare pianta, ma prima deve morire. Aiutati a vivere questa trasformazione, portando costantemente l’attenzione alle tue percezioni, alle tue emozioni, al tuo malessere anche, ma vivendolo senza l’elaborazione cognitiva della parte razionale, senza lasciare spazio ai pensieri che relazionano questo malessere alla scelta di dire di no.

dipendenza affettiva - dei post it promemoria gialli appiccicati in una bacheca
Dipendenza affettiva (love addiction): come arriva e come uscirne

IL GRANDE INQUISITORE

Permettiti di soffrire senza l’intercessione del Grande Inquisitore che abita la parte logica di te e che ti spinge a meditare e rivedere i tuoi comportamenti. Lascia che tutto avvenga, nel silenzio e nel buio, proprio come fa il seme e lentamente ma progressivamente vedrai che i sensi di colpa cominceranno a diminuire, e quel dolore profondo, sordo ed insostenibile si allevierà. Si allevierà e sarai sempre più leggera, sempre decisa, sempre più forte. Senza che te ne sei resa conto, il seme è morto e la pianta è nata.

AMO ME

Ora devi renderla forte questa pianta, devi darle acqua, concime ed Amore. Per questo affidati ai medicinali naturali che ti permettono di attraversare indenne le tue “Forche Caudine” e guardare negli occhi il Grande Inquisitore senza lasciarti demoralizzare. Scegli silicea 30 ch, quando ti senti debole, fragile, indifesa. Vedrai che quel pauroso senso di inferiorità che a volte ti prende alle spalle, lentamente andrà scemando.

E giorno dopo giorno troverai la forza per affermare la tua identità fino al momento in cui sarai pronta a dire ad alta voce: “AMO ME!”

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Dr. Rocco Berloco
Dr. Rocco Berloco
Rocco Berloco, medico chirurgo, specializzato in Medicina Generale, esperto in Omeopatia con iscrizione presso l’Albo dell’Ordine dei Medici di Bari. In quanto omeopata tratto i disturbi pediatrici, le allergie, le problematiche ginecologiche, tutte le patologie funzionali dell'intestino, ma in special modo mi occupo di ansia, di depressione, di attacchi di panico, ma anche di supportare il soggetto oncologico con medicinali omeopatici, per antagonizzare gli effetti collaterali della chemio e radioterapia. Da sempre mi piace pensare che basta poco per trasformare la sofferenza in un sorriso, che la Medicina sia Una e comprenda varie sfaccettature e che la sua Mission sia quella di aiutare le persone a Cambiare, a diventare migliori, a lasciarsi alle spalle sofferenze e traumi, perchè non si deve curare la Malattia, ma guarire l'Uomo. Cerco di avvicinarmi alle emozioni, di riuscire a parlare loro e farle fluire in modo da rendere le persone libere da quegli schemi e da quelle convinzioni limitanti che ne bloccano i comportamenti. Lavorare per il cambiamento significa scrollarsi di dosso pattern negativi ed abitudine non ecologiche. E tutto questo si può fare attraverso i medicinali omeopatici, attraverso i fiori di Bach (ma anche altre essenze floreali) e i fitoterapici. Ma non solo. A volte non basta, bisogna scendere in profondità, scrostare la rabbia, vivere diversamente il Tempo, il passato di cui non ci si riesce a liberare ed il futuro che è sempre un passo davanti. Bisogna imparare a restare nell'attimo, nel qui ed ora, nel hic et nunc, bisogna fermarsi semplicemente nel Presente. A volte è fondamentale il lavoro profondo con la pnl (programmazione neurolinguistica) per prendere finalmente consapevolezza dei propri Talenti, per far riaffiorare la propria autostima. Ma a volte c'è bisogno anche creare un percorso, trovare la strada, fissare gli obiettivi, identificare la propria Mission, attraverso una Vision personalizzata. Ecco perchè diventa fondamentale il coaching! Ma spesso il tassello decisivo è nel nostro intestino, perchè l'asse intestino-cervello muove tanti neurotrasmettitori, tante citochine, tante endorfine, e perchè andando a ritroso la stragrande maggioranza delle patologie si struttura su quella che gli anglosassoni chiamano "leaky gut syndrom" in Italia meglio conosciuta come permeabilità intestinale. E allora prendiamo coscienza del ruolo fondamentale del microbiota, e che i probiotici non sono tutti uguali, e che un intestino sano fa persone sane.