Ermal Meta a Sanremo 2021. Il 12 marzo esce “Tribù urbana”

«Un milione di cose da dirti era la canzone più giusta per Sanremo. L’ho scritta in dieci minuti. È un brano che parla di un amore verticale. È nato in un periodo di solitudine, dal basso per tendere verso l’alto, verso un amore universale». Ermal Meta stasera in gara a al 71° Festival di Sanremo. In occasione della kermesse ha presentato giovedì 25 marzo in conferenza stampa anche il suo prossimo album, “Tribù urbana”.

“Un milione di cose da dirti”

La canzone sanremese con cui Ermal Meta gareggia per la terza volta al Festival di Sanremo è contenuta nel nuovo album, di cui fa parte anche “Stelle cadenti”, brano che inizialmente voleva portare. «Ci avevo pensato – ammette –, ma poi ho anche riflettuto sul fatto di non essere mai andato al Festival con una ballad. Così “Un milione di cose da dirti” mi è parsa la canzone perfetta».

“Tribù urbana”

«Il titolo è nato a conclusione del disco, gli esseri umani da sempre tendono a formare delle tribù, siano esse formate da capanne o intere città, il termine tribù indica un collegamento tra persone». Parla così Ermal Meta del nuovo album, “Tribù urbana”, che uscirà venerdì 12 marzo, la settimana post-sanremese. Pubblicato da Mescal e distribuito da Sony Music, il progetto arriva a tre anni di distanza dall’ultimo album in studio “Non Abbiamo Armi”. Oltre al brano del Festival “Un milione di cose da dirti”, “Stelle cadenti” e “No satisfaction”, il primo estratto già disponibile in radio, la tracklist dell’album comprende “Uno”, “Il destino universale”, “Nina e Sara”, “Non bastano le mani”, “Un altro sole”, “Gli invisibili”, “Vita da fenomeni” e “Un po’ di pace”.

In foto Ermal Meta, vestito di nero, con una camicia a fantasia rossa e blu, sorride davanti all'obiettivo, è in piedi e tiene le mani in tasca, lo sfondo è bianco

Ermal Meta

Sanremo 2021

Ermal Meta torna sul palco di Sanremo dopo la vittoria nel 2018 con il brano “Non mi avete fatto niente”, cantato insieme a Fabrizio Moro e presentato anche all’Eurovision Song Contest a Lisbona. A Sanremo 2021 la sua “Un milione di cose da dirti” sarà diretta dall’orchestra del Festival di Sanremo e dal Maestro Diego Calvetti.

Ermal Meta e Fabrizio Moro all’Eurovision 2018

Nella serata delle cover di giovedì 4 marzo il cantautore interpreterà “Caruso”, celebre brano del 1986 di Lucio Dalla, accompagnato sul palco dalla Napoli Mandolin Orchestra. «La cover – rivela – è nata per caso, non avevo fatto il calcolo delle date. Ho saputo che il 4 marzo 2021 ricorreva il 50° di 4 marzo 1943 dalla mia ragazza che mi ha chiamato».

E aggiunge: «Un giorno mi sono messo al pianoforte e ho registrato una tape di Caruso, l’ho mandata a Diego Calvetti e gli ho chiesto un arrangiamento degno di questo brano, suggerendogli che avrei voluto farla con dei mandolini di Napoli, da lui è nata l’idea di includere la Napoli Mandolin Orchestra».

Giulia Di Leo
Giulia Di Leo
Laureata in Lettere moderne, ha frequentato la scuola di giornalismo all’Università Cattolica di Milano e oggi scrive per La Stampa e Zetatielle. Dice di sé: “ Sono una ragazza di provincia nata col sogno di scrivere, amo la mia città, Casale Monferrato, che mi ha insegnato a vivere di semplicità e bellezza, portandomi, poi, ad apprezzare la metropoli milanese che nella maturità mi ha conquistata. Non riesco a vivere senza musica: nata nel ’95, ho vissuto di riflesso gli anni delle musicassette degli 883. Mi nutro di cantautorato, pop, indie e trap per aprirmi al vecchio e al nuovo. Senza mai averne capito il perché, il giornalismo è sempre stato il sogno della vita, amo scrivere e la mia attitudine è raccontare e raccontarmi, con stile razionale e schietto. Il mio più grande desiderio è fare della mia passione un lavoro, avvicinandomi a tutti i mondi che fanno parte di me”.