Fake news e coronavirus. Le bufale che circolano sul web

Il Coronavirus è il protagonista di ogni articolo che si sta diffondendo in rete e sta tenendo tutti con il fiato sospeso. Ma cosa è vero e cosa è falso? Quali sono le fake news più “popolari”? Covid-19 sta sfidando il mondo intero portando ad una psicosi collettiva.

L’elemento fondamentale di ogni fake news è solamente uno: la paura.

Creare notizie false sembra sia diventato, per alcuni, l’unico modo per fare business.

Psicosi collettiva

La maggior parte di noi vive con la paura di essere contagiato.

E’ difficile mantenere la calma e la razionalità nel momento in cui, travolti da un’epidemia di notizie, non sappiamo più quali siano vere e quali no.

Google è pieno di informazioni sbagliate e teorie di fantasia il cui unico scopo è quello di guadagnare soldi. Sono numerosi gli “spacciatori” di fake news che creano titoli acchiappa-click.

Sono tanti gli articoli che provano a rispondere alle infinite domande che le persone digitano su Internet.

“Siamo a rischio? Da cosa è stato causato il virus? Si può curare? Come si può evitare il contagio?”

Le notizie false che circolano creano, senza volerlo, grandi effetti negativi che portano le persone a credere a tutto ciò che leggono e guardano in rete.

Un video, pubblicato per scherzo su YouTube, può far diminuire drasticamente il flusso turistico, economico e vedere cancellati eventi ed attività in diverse parti del mondo. Ed è proprio quello che è successo in Sri Lanka.

Il video, pubblicato su Facebook il 28 gennaio 2020, ha superato le 43 mila visualizzazioni.

Nel filmato si vede un uomo svenuto su una scala mobile ed un agente che corre in suo soccorso. Lo scopo di questa “messa in rete” è stato solamente uno: far credere che il virus si stava diffondendo in maniera talmente incontrollata, da uccidere addirittura per strada. Fortunatamente, per smentire l’accaduto, è intervenuto il Dipartimento informativo dello Sri Lanka.

L’uomo in questione soffriva di uno stato di salute completamente estraneo al Coronavirus.

Fake news n°1: La zuppa di pipistrelli

Un’altra bugia molto più potente che interessa il Coronavirus è quella legata al cibo.

Il protagonista della bufala in questione è proprio il pipistrello. L’animale nero, brutto e dallo sguardo inquietante è stato ripreso all’interno di piatti consumati da cinesi.

“Il virus è stato prodotto dalle abitudini alimentari degli abitanti di Wuhan che sono soliti mangiare questa gustosa pietanza”.

Abbiamo scoperto, grazie a persone informate in merito, che “la zuppa di pipistrello” non è una piatto consumato in Cina. Il video che circola sul web è quindi falso.

Questa pietanza, in Micronesia, è però considerata una raffinatezza.

Fake news n°2: Il mercato di animali

Un’altra bufala riguarda un video, in circolo sul Web, il cui protagonista è il famoso “mercato di Wuhan”.

Quest’ultimo, in Cina, è celebre per la vendita di animali selvatici da cui si sostiene sembra essere partito il virus.

Le immagini riprendono roditori, pipistrelli bolliti e appesi pronti per essere venduti. Per la cucina occidentale tutto ciò fa arricciare il naso ed ha un forte impatto visivo. Il filmato sta facendo il giro del mondo raccogliendo migliaia di visualizzazioni. Le riprese provengono dall’Indonesia, più precisamente dalla provincia di Sulawesi.

“Che differenza fa?”, vi starete chiedendo.

Mercati come questi saranno anche comuni in altre parti del mondo, ma la differenza sta nel fatto di aver caricato sul web il video indicando una fonte sbagliata. La cosa fondamentale consiste nel riuscire a smascherare un falso per far sì che non se ne creino altri.

Le top 5

Ma per rimanere un po’ di più con i piedi per terra analizziamo altre assurdità che circolano sul Web.

Questa psicosi sta creando dei veri e propri allarmismi che portano gli individui a seguire strade sbagliate. Si tratta delle top five, quelle che più stanno spopolando sui social e sui gruppi WhatsApp.

Cinque miti che devono essere sfatati immediatamente.

Perché non è assolutamente vero che il Coronavirus è il virus più pericoloso che esista. La comune influenza uccide, all’anno, fino a 60 volte di più.


Se contagiati si muore. Fortunatamente non è così, perché solo il 2% dei casi rischia la morte, ovvero gli individui che possiedono un sistema immunitario molto debole.


Diffidate da chi vi dice che per evitare la contaminazione dovete munirvi di tuta e mascherina. Per prevenire tutto ciò basta un semplice gesto quotidiano: lavarsi le mani frequentemente.


“E’ colpa della Cina”, siamo soliti a sentire. E questo scatena, in tutto il mondo, un’onda di razzismo e insulti nei confronti della comunità cinese. Non è di certo così che si blocca il contagio anzi, tutto ciò porta solo alla nascita di panico e isteria.

Leggere e credere a più articoli possibili in modo da restare sempre informato. Assolutamente sbagliato! Credere a tutto ciò che si legge, spesso, porta solo ad una grande disinformazione, soprattutto se non lo si fa da fonti attendibili.

Le fake news sono virus molto pericolosi che non hanno alcun confine. Il vaccino, che potrebbe porre fine a tutto questo, è solamente uno: l’intelligenza.


Arianna Pino
Arianna Pino
Autrice del libro “Resta almeno il tempo di un tramonto” e di “Quando fuori piove”, finalista al concorso letterario “Il Tiburtino”. Iscritta all’ Università delle scienze e tecnologia del farmaco. Dice di sé:“Sono nata in città ma vivo col mare dentro. Ho occhi  grandi per guardare il mondo, ogni giorno, con colori diversi. Ho la testa tra le nuvole ma cammino su strade fatte di sogni pronti a sbocciare, mi piace stupire come il sole, quello che la mattina ti accarezza il volto e ti fa ricordare che c’è sempre un buon motivo per alzarsi. Amo la pizza, il gelato e la cioccolata calda perché io vivo così, di sensazioni estreme, perché a vent’anni una cosa o gela o brucia. Mi piace vivere tra le parole che scrivo, che danno forma alla mia vita come i bambini fanno con le nuvole”.