Il corno rosso: l’amuleto più famoso della città di Napoli.

Non importa quale ruolo assuma. Il corno rosso, che sia un ciondolo, portachiavi o un soprammobile, è per eccellenza l’oggetto a cui ci si affida per combattere il malocchio, la negatività e la sfortuna.  

Il simbolo del “cornicello”, come lo chiamano nella città di Napoli, è ritenuto di buon auspicio già dai tempi del neolitico. All’epoca, infatti, era visto come segno di grande fertilità, virtù e forza fisica. Quest’ultima è legata proprio all’uso che, in passato, veniva fatto delle corna degli animali. 

Tutti questi significati spiegati dal rosso, colore che richiama il sangue e il fuoco.  

Ritorno alle origini 

La storia del cornetto rosso affonda le sue radici nell’antichità. 

Già a partire dal 3500 a.C. gli uomini usavano appendere, all’ingresso delle loro caverne, le corna di animali. Esse venivano viste come segno di prosperità e potenza.  

Questi simboli, infatti, sono stati rivenuti negli scavi di Pompei e di Ercolano, ormai famosi in tutto il mondo. 

Nel Medioevo, oltre che come simbolo scaramantico, assumeva delle vere e proprie qualità magiche. Veniva utilizzato come amuleto per allontanare l’influenza, solo a patto che fosse unicamente artigianale e di colore rosso.  

Il corno rosso 

Ci sono diversi punti  fondamentali da conoscere se si vuole far in modo che il cornetto napoletano scacci via la sfiga.  

Deve essere realizzato da un artigiano. Questo perché si sostiene che le mani che lo fabbricano conferiscono, al piccolo cornetto rosso, delle proprietà benefiche.  

Per funzionare alla perfezione, l’oggetto, deve essere interamente realizzato con il corallo. Quest’ultima è una pietra molto famosa per due aspetti: protezione dalla sfortuna e difesa nei confronti delle donne in gravidanza.

 Inoltre, deve possedere caratteristiche ben precise. Il centro deve essere concavo così da poterlo riempire di sale, questo per poter fronteggiare ancora di più il malocchio. 

Tuosto, vacante, stuorto e cu’ ‘a ponta”, sostiene ogni napoletano. 

E per ultima, ma non per importanza, ancora un’accortezza. L’oggetto, per possedere la vera funzione di scacciare via la negatività, deve essere ricevuto in dono da qualcuno e non auto-regalato.  

A Napoli, il corno rosso, ha sempre avuto grande importanza. Oggi rappresenta ormai il simbolo della cultura del luogo.  

Questa è la storia di un oggetto che per il popolo partenopeo è diventato qualcosa di fondamentale. E se a volte pensiamo di essere troppo scettici, non dimentichiamoci mai delle parole del grande Eduardo De Filippo.

“Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male.”  

Arianna Pino
Arianna Pino
Autrice del libro “Resta almeno il tempo di un tramonto” e di “Quando fuori piove”, finalista al concorso letterario “Il Tiburtino”. Iscritta all’ Università delle scienze e tecnologia del farmaco. Dice di sé:“Sono nata in città ma vivo col mare dentro. Ho occhi  grandi per guardare il mondo, ogni giorno, con colori diversi. Ho la testa tra le nuvole ma cammino su strade fatte di sogni pronti a sbocciare, mi piace stupire come il sole, quello che la mattina ti accarezza il volto e ti fa ricordare che c’è sempre un buon motivo per alzarsi. Amo la pizza, il gelato e la cioccolata calda perché io vivo così, di sensazioni estreme, perché a vent’anni una cosa o gela o brucia. Mi piace vivere tra le parole che scrivo, che danno forma alla mia vita come i bambini fanno con le nuvole”.