#Sanremo2006, 2009 e 2010: gli anni di Povia in C’era una volta Sanremo

Torniamo anche questa domenica con la rubrica “C’era una volta Sanremo”, ma cambiando registro. In base all’esperienza personale di chi vi scrive, i Sanremo di più chiara memoria sono quelli del primo decennio del duemila. E tra gli artisti che hanno rappresentato una novità di quegli anni c’è sicuramente Giuseppe Povia, in arte semplicemente Povia. Ripartiamo quindi dai suoi Sanremo: #Sanremo2006, #Sanremo2009 e #Sanremo2010.

#Sanremo2006

La canzone sicuramente più famosa di Povia è “I bambini fanno ooh…”, presentata e selezionata già per l’edizione di #Sanremo2005 tra le Nuove Proposte, ma eliminata perché eseguita in precedenza, contravvenendo a una delle regole di ammissione al Festival. Questo, però, non ne ha sicuramente ostacolato la popolarità. Chiunque oggi abbia superato i vent’anni la ricorda ancora a memoria e sicuramente ha anche seguito i Sanremo a venire, imparando anche il secondo successo di Povia.

Videoclip di “I bambini fanno ooh…”

Povia arriva a #Sanremo2006, stavolta in gara, e vince con “Vorrei avere il becco”, diventata un cult infantile per il verso (quasi inimitabile) del piccione.

#Sanremo2006, 2009 e 2010: la triade Povia di C'era una volta Sanremo nella foto Giorgio Panariello, Ilary Blasi,Povia e Victoria Cabello sul palco dell Ariston
Sanremo2006, 2009 e #Sanremo2010: la triade Povia di C’era una volta Sanremo

Un Sanremo di idoli

A #Sanremo2006 Povia esordiva alla cinquantaseiesima edizione del Festival di Sanremo, spopolando come gli altri giovani appena entrati nel mondo musicale: Luca Dirisio con “Sparirò”, eliminato alla terza puntata ma già famoso nel 2004 per “Calma e sangue freddo”. Anna Tatangelo che, dopo l’esordio a #Sanremo2005, arrivava terza con “Essere una donna”. Virginio eliminato alla seconda serata con “Davvero” ma ricordato dall’audience più giovane come vincitore di Amici 10 e per il suo inedito “Ad occhi chiusi”. Gli Sugarfree eliminati alla quarta serata con “Solo lei mi dà”, ma anche loro già noti per il brano “Cleptomania” del 2004. E ancora gli Zero Assoluto, leader di fama tra i ragazzi degli anni ’90, arrivati secondi nella categoria Gruppi con “Svegliarsi la mattina” che in quanto a tormentone con il suo “tuturuturututu” era al pari del verso del piccione.

A condurre #Sanremo2006 c’erano Giorgio Panariello, Ilary Blasi e Victoria Cabello. La gara era suddivisa in quattro categorie: Uomini, Donne, Gruppi (composte da 6 cantanti ciascuna) e Giovani (composta da 12 artisti emergenti). Tra questi ultimi esordiva Simone Cristicchi.

Il podio

Sul podio, Povia al primo posto, i Nomadi con “Dove si va” al secondo e, come già detto, Anna Tatangelo al terzo. E ad accontentare ancora una volta i ragazzi nati negli anni ’90, allora bambini, c’erano gli ospiti: Jesse McCartney con “Because you live” e Hilary Duff con “Wake Up”, il campione di wrestling John Cena, Shakira con “Don’t Bother”. Insomma, alcuni dei volti che sarebbero usciti sul cioè acquistato dalle tante ragazzine la domenica mattina dopo la finale di #Sanremo2006. Guardare oggi quei video per molti significa cantare a squarciagola le colonne sonore della propria infanzia.

Jesse McCartney al Festival di #Sanremo2006

#Sanremo2009

Ma proseguiamo col fenomeno Povia. Dopo la vittoria a #Sanremo2006, torna a #Sanremo2009 con la prima canzone di denuncia sociale, in parte sconvolgendo e facendo scalpore. Presenta, infatti, “Luca era gay”. Del brano tutto si può dire, ma non che non sia diventato un altro tormentone, perché ancora oggi, soprattutto tra i giovani di quegli anni, risuona come un ritornello comune e ricorrente. In realtà “Luca era gay” non solo dal punto di vista musicale è perfetta, ma il testo, non compreso da tutti o forse solo strumentalizzato da chi ha voluto trovarci a tutti i costi la polemica, è forte si, ma palesemente positivo. Il problema è che Giuseppe è avanti anni luce, sia come musicista che come persona.

Non a caso, si aggiudica Premio Mogol nello stesso anno e prende il secondo posto sul podio del #Sanremo2009, preceduto da “La forza mia” di Marco Carta – altro idolo delle ragazzine di allora – e seguito da Sal Da Vinci con “Non riesco a farti innamorare più di me”.

Videoclip di “Luca era gay”

E di nuovo anche a #Sanremo2009 non mancano altri nomi adorati dai ragazzi anni ’90: Karima conosciuta per Amici, Alexia, gli esordienti Gemelli diversi. E tra gli ospiti Katy Perry. Nuova proposta Arisa con “Sincerità”.

#Sanremo2010

La denuncia sociale di Povia ritorna anche l’anno successivo con “La verità”. Non arriva sul podio di #Sanremo2010 che quell’anno è composto da: primo Valerio Scanu – direttamente da Amici – con “Per tutte le volte che” – scritta da un altro di Amici, Pierdavide Carone – , secondi Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici con “Italia amore mio” – e qui tutti ricorderanno l’episodio degli spartiti lanciati dall’orchestra in segno di protesta alla notizia della loro ammissione in finale, davanti a un’Antonella Clerici disperata –, terzo l’esordiente Marco Mengoni con “Credimi ancora” direttamente da X Factor. Sia Mengoni che Scanu erano noti ai più giovani per le loro partecipazioni dai talent show più seguiti. E non erano i soli.

Dai talent arrivavano anche Tony Maiello che tra le Nuove proposte vinceva con “Il linguaggio della resa” e Noemi con “Per tutta la vita”.

Tra gli altri idoli dei teen-ager c’erano sicuramente i Sonohra che, reduci dal successo di “L’amore”, portavano in gara l’altra straconosciuta “Baby”. E poi tra gli ospiti Bob Sinclar, Giovanni Vernia, Jennifer Lopez, Tokio Hotel, il cast di “Ti lascio una canzone” – che ha reso famoso Il Volo – e della fiction “Tutti pazzi per amore”. Insomma una playlist tutta anni 2000 perfetta per i nati negli anni ’90.

Il tema dell’eutanasia a #Sanremo2010

Tornando a #Sanremo2010 e a “La verità”, la canzone era sicuramente un pugno nello stomaco. Chi vi scrive ricorda quel momento come molto emozionante, per un testo che da quindicenne era difficile da digerire, anche se giusto. Perché di Eluana Englaro e di eutanasia si iniziava, giustamente, a parlare anche a scuola ed era giusto che anche il Festival più famoso della canzone italiana lo portasse in luce. Chi meglio di Povia poteva trattare con sensibilità e il giusto rispetto questo argomento?

Non dimentichiamoci che esempi simili non sono mancati anche in altre edizioni: Fabrizio Moro con la mafia in “Pensa”, Simone Cristicchi con la malattia psichiatrica in “Ti regalerò una rosa”, Mirkoeilcane con l’immigrazione in “Stiamo tutti bene”, Fabrizio Moro ed Ermal Meta con il terrorismo in “Non mi avete fatto niente”. Anni in cui sicuramente Sanremo ha fatto parlare di sé anche e soprattutto per queste canzoni, da alcuni considerate un metodo facile per arrivare al consenso e alla vittoria, da altri apprezzate per i temi toccati.

Anche questo “C’era una volta Saremo” finisce qui. Aspettiamo le vostre segnalazioni per tornare ancora a parlare di Festival.

Giulia Di Leo
Giulia Di Leo
Laureata in Lettere moderne, ha frequentato la scuola di giornalismo all’Università Cattolica di Milano e oggi scrive per La Stampa e Zetatielle. Dice di sé: “ Sono una ragazza di provincia nata col sogno di scrivere, amo la mia città, Casale Monferrato, che mi ha insegnato a vivere di semplicità e bellezza, portandomi, poi, ad apprezzare la metropoli milanese che nella maturità mi ha conquistata. Non riesco a vivere senza musica: nata nel ’95, ho vissuto di riflesso gli anni delle musicassette degli 883. Mi nutro di cantautorato, pop, indie e trap per aprirmi al vecchio e al nuovo. Senza mai averne capito il perché, il giornalismo è sempre stato il sogno della vita, amo scrivere e la mia attitudine è raccontare e raccontarmi, con stile razionale e schietto. Il mio più grande desiderio è fare della mia passione un lavoro, avvicinandomi a tutti i mondi che fanno parte di me”.