Sanremo 2024: le “presunte” novità di Amadeus al TG1

Ho aspettato appositamente qualche giorno per “digerire” le “novità” sparate da Amadeus al TG1 sul Festival di Sanremo 2024, ma la mia “riflessione” ha riscosso ben pochi risultati. Quindi mi sono fatto persuaso, che, alla fin fine, si sia trattato di “presunte” novità.

E come sempre, soprattutto quando c’è il Festival di mezzo, ci tengo a rendervi edotti riguardo al mio pensiero.

Già ci sarebbe da chiedersi come possa, il TG1 delle ore 13:30, telegiornale della rete ammiraglia (pagata con il canone dai cittadini), aprire il notiziario della domenica con il faccione di Amadeus. Amadeus che, in fin dei conti, non fa altro che una marchetta al proprio programma. Era davvero la notizia più importante della giornata? Questo è “servizio pubblico”?

Domande retoriche, naturalmente. Si potrebbe dire che tutto questo è davvero #nazionalpopolare. E Pippo Baudo muto.

Ma il buon Amedeo Umberto Rita Sebastiani aveva in serbo altre “bombe”, che ha innescato con la solita faccia da paraculo, tanto da farle sembrare quello che poi non sono, cioè “novità”. Presunte appunto. Ma vediamo nel dettaglio.

Tra parentesi: le date del Festival 2024 si sapevano già da giorni (6 – 10 febbraio), ma Lui è riuscito a farlo sembrare uno scoop.

Le serate

Proprietà commutativa: “cambiando l’ordine dei fattori della moltiplicazione, il prodotto non cambia”.

Ovvero: quella che era da anni la terza serata diventa la prima, e le prime due diventano la seconda e la terza.

Quindi: la prima serata vedrà impegnati tutti i “big” o presunti tali, mentre nella seconda e nella terza, si esibiranno la metà degli stessi “big” o presunti tali. E qui scatta la “sorpresona”: nella seconda e terza serata i “big” o presunti tali non in gara, fungeranno da presentatori aggiunti, annunciando i colleghi.

Già mi immagino Tananai che annuncia Achille Lauro (perché ci saranno entrambi, fidatevi).

Le cover

Qui mi sono scervellato più a lungo per cercare una quadra, una denominazione per la “nuova” serata.

Si perché non è più la serata cover, capirete presto il perché, ma è diventata la serata…la serata… ”cover me”. Come da omonimo brano del Boss Bruce Springsteen.

Dopo un paio di notti insonni, ho ripensato al titolo di un programma che conducevo tanti anni fa in radio, dedicato appunto alle cover.

Il “me” (“mi” secondo la pronuncia inglese), inteso come pronome, riguarda proprio la “novità” annunciata da Amadeus. Ovvero: i cantanti in gara potranno portare una qualunque canzone, di qualunque periodo, in qualunque lingua, ma anche una canzone del proprio repertorio.

Quindi potrebbero coverizzare se stessi, secondo una strada intrapresa già due anni fa da Gianni Morandi e Jovanotti.

Ma non è tutto: i cantanti in gara dovranno portare un ospite, salvo che in gara non siano già in coppia, in terna o quaterna, eccetera. E questo, letto tra le righe, potrebbe essere davvero lo scoop, perché Amadeus, sia chiaro, ha già ben in mente chi far esibire sul palco del teatro Ariston.

Aspettiamoci quindi una coppia estemporanea tipo Ermal Meta e Fabrizio Moro.

Già sogno un duetto di Tananai e Achille Lauro.

Le giurie

La giuria demoscopica di Sanremo 2024 verrà sostituita dalla giuria delle radio nazionali e locali, individuate “secondo criteri di rappresentanza dell’intero territorio italiano”. Da RTL 102.5 a Radio Casalpusterlengo International sarà un battito d’etere. Manca, come sempre la “trasparenza”, ma è un dettaglio.

Da un lato, finalmente, scompare la giuria fantasma, quella demoscopica, formata da “esperti di musica” di cui non si è mai saputo come, dove e quando facesse il proprio lavoro.

Dall’altro spaventa il fatto che una percentuale del voto vada nelle mani di quelle “radio” colpevoli del decadimento della musica, italiana in particolare.  

Certo, Amadeus viene da quel mondo e per quel mondo ha sempre avuto un occhio di riguardo, come lo ha sempre avuto per chi ascolta quelle stesse radio.

Radio che non vedranno l’ora di votare e poi sparare a manetta Tananai e Achille Lauro.

Tutto a posto e niente in ordine

Insomma, tutto cambi affinché nulla cambi.

La serata finale rimane quella del sabato, farcita sicuramente da ospiti, ricchi premi e cotillons.

Il regolamento di Sanremo 2024, pubblicato il giorno dopo l’annuncio “urbi et orbi”, rimane pressoché quello della passata edizione, ma sappiamo bene che Amadeus è maestro nel cambiare le regole in corso, quindi aspettiamoci altre “novità” in corso d’opera.

Naturalmente in diretta al TG1, meglio se in prima serata, meglio ancora se si tratterà di “presunte” novità.

Leggi anche:

Sanremo 2023 serata finale: vince Marco Mengoni

Cosa resterà di questo Festival di Sanremo 2023?

Sanremo 2023 Masterclass: le pagelle di Gae Capitano

Sanremo 2022 serata cover: le pagelle dei promossi e dei bocciati

Sanremo 2022 serata finale: vincono Mahmood e Blanco

Festival di Sanremo 2022: il parere di Gae Capitano

Sanremo 2021 terza serata, il tributo alla musica italiana

Sanremo 2021 serata finale: vincono i Maneskin

Diodato vince Sanremo 2020, il Festival infinito

#Sanremo2018 e #Sanremo2019: i messaggi contro il razzismo di C’era una volta Sanremo

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.