Sanremo 2021 terza serata, il tributo alla musica italiana

Cronacacommenti, curiosità e pagelle sulla terza serata del Festival di Sanremo 2021

Cominciamo con la contabilità e i dati auditel: ieri sera hanno assistito alla prima parte del programma 10,1 milioni di spettatori, con uno share del 41,2%. Ascolto medio 7,6 mln e 42,1%.

La seconda parte ha registrato 3 milioni 966mila utenti, e share del 45,7%.

Ascolti in calo.

Lo scorso anno, infatti, la prima parte venne seguita da 12 milioni 841mila spettatori con share del 52,5%, mentre la seconda da 5 milioni 451mila spettatori e share del 56,1%.

Dati che fanno riflettere: gli italiani chiusi forzatamente in casa, non hanno assistito in massa alla prima e alla seconda serata di Sanremo 2021.

Mai così pochi ascolti da dieci anni a questa parte: più pubblico giovane, meno pubblico anziano, probabilmente spiazzato da questo Festival degli sconosciuti. Chi in passato usciva o guardava altro, quest’anno non ha scelto il Festival: sta in casa, ma guarda altro.

Meditate Amadeus e Fiorello, meditate.

PrimaFestival

Naturalmente la TV generalista non fa menzione di tutto questo, e sia il TG1 che il PrimaFestival, evitano accuratamente l’argomento Auditel.

Mentre l’anteprima più inutile della storia del Festival va in onda, ne approfitto per ricordare il tema della serata: il tributo alla grande musica d’autore italiana.

Questa Sanremo 2021 terza serata, chiamiamola serata cover, alla Carlo Conti, che facciamo prima.

Di solito è la mia serata preferita, quella che mi interessa maggiormente, e lo è anche per questa edizione, nonostante i presunti big mi ispirino pochissima fiducia.

Ci saranno esibizioni singole, duetti, trietti, quartetti e chi più ne ha, più ne metta. Buon divertimento.

Piccola chiosa prima di cominciare: prepariamoci a fare after. Si annunciano tempi biblici.

Perché Sanremo è Sanremo

Finalmente si comincia senza travestimenti a base di piume e paillettes, con la sigla scritta dal Maestro Pippo Caruso e portata al successo #nazionalpopolare da Pippo Baudo. Era ora.

Subito il tributo a Lucio Dalla, nato il 4 marzo 1943: non ho mai sopportato le voci piagnucolanti, ergo, non ho mai sopportato i Negramaro. Presentata per altro col testo originale, censurato dalla RAI nel 1970.

Meraviglioso” dell’immenso Mimmo Modugno ha comunque sempre un suo perché.

sanremo 2021 terza serata - giuliano giangiorgi dei negramaro sul palco del teatro ariston
Sanremo 2021 terza serata – giuliano giangiorgi dei Negramaro (foto Sky TG24)

Sanremo 2021 terza serata: ore 21:09 comincia la gara

Noemi – “Prima di andare via” (Neffa) con Neffa. Scoordinati e fuori tempo. Sembra “Monna Lisa” di Ivan Graziani.

Fulminacci – “Penso positivo” (Jovanotti) con Valerio Lundini e Roy Paci. Il mio amico Roy è una bestia. Punto.

Vittoria Ceretti è la co presentatrice di stasera. Vestita in modo sobrio, adatto per andare al supermercato.

Francesco Renga – “Una ragione di più” (Ornella Vanoni – Mino Reitano) con Casadilego. Ma come cazzo è vestita questa? Ma come cazzo si è messo a cantare Renga?

Consigli per gli acquisti

Extraliscio feat. Davide Toffolo – Medley “Rosamunda” (Gabriella Ferri) con Peter Pichler. Orchestra spettacolo in tutti i sensi. Extra fantastici. Per me i vincitori in pectore.

Fasma – “La fine” (Nesli) con Nesli. A Fasma non funziona il microfono e questo è un bene, infatti quando riparte riesce a massacrare un capolavoro. Ma si fifa daccapo. #chefiguradimerda (new entry, creata all’uòpo). Adoro Nesli, lo ammetto, e preferirei sentirlo da solo, a prescindere. Lucciconi.

Bugo – “Un’avventura” (Lucio Battisti) con i Pinguini Tattici Nucleari. Da Lucio Battisti e Wilson Pickett e questi scappati di casa. #bugodelgnao (seconda new entry, sempre creata all’uòpo).

Francesca Michielin e Fedez – Medley: “E allora felicità”. Il medley di per sé non sarebbe male, ma con altri interpreti.

Irama – “Cyrano” (Francesco Guccini). Pur non amando Guccini, ritengo che le sue canzoni non possano e non debbano essere cantate da altri. Ci ha messo del suo, comunque, e lodo l’intenzione. Cantata da remoto.

Maneskin – “Amandoti” (Cccp Di Giovanni Lindo Ferretti) con Manuel Agnelli. Quando la canzone d’autore incontra Marylin Manson. Tanta roba, meglio di Gianna Nannini.

Random – “Ragazzo fortunato” (Jovanotti) con i The Kolors. Riuscire a massacrare Lorenzo è un’impresa. Questo c’è riuscito. #stendiamounvelopietoso

Willie Peyote – “Giudizi universali” (Samuele Bersani) con Samuele Bersani. Canzone impegnativa, bellissima del suo. Complimenti a entrambi.

Momento molto toccante con Antonella Ferrari.

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Altra attrice sul palco del Teatro Ariston: Valeria Fabrizi, tra l’altro moglie di Tata Giacobetti, membro del mitico Quartetto Cetra. Storia della TV.

Orietta Berti – “Io che amo solo te” (Sergio Endrigo) con Le Deva. Mai abbastanza celebrato, ricordato benissimo. Oriettona è in forma strepitosa, le ragazze sono bravissime. Momento di Festival con la “F” maiuscola.

Zlatan moment (quella fisa mi fa impazzire). Inconsapevolmente trova un lavoro vero a Achille Lauro: il parcheggiatore. Si può fare.

Gio Evan – “Gli anni” (883) con i cantanti di The Voice Senior. Una delle canzoni della mia vita, tenuta in piedi dai “vecchietti”. Lui può fare compagnia a Achille come parcheggiatore, anzi, aiuto parcheggiatore.

Sinisa Mihajlovic

Ghemon – Medley “Le ragazze”, “Donne”, “Acqua e sapone“, con i Neri Per Caso. Fuoriclasse assoluti. Riescono a trasformare Ghemon in un cantante.

Queste continue interruzioni hanno frantumato gli zebedei: Amadeus che taglia i baffi ad Fiorello è un momento molto trash.

Zlatan moment, con Sinisa Mihajlovic: l’unico allenatore che è riuscito a portare un pizzico di “tremendismo” nel Torino dell’era Cairo. Lo porto nel cuore. Due grandi campioni sul campo, un pochino meno come cantanti. Gli “Abbadeus” però non è male.

Mezzanotte e tutto va bene

La Rappresentante di Lista – “Splendido splendente” (Donatella Rettore) con Donatella Rettore. Versione in stile Chic, con tanto di chitarra “splettrante” di Dario, la original arriva solo alla fine, ma Veronica non se la cava male. Promossa.

Arisa – “Quando” (Pino Daniele) con Michele Bravi. Il ragazzino è cresciuto dall’ultimo Festival a cui ha partecipato, ma ancora non ha imparato a cantare. Rosalba quest’anno non pare in gran forma.

Achille Lauro: mi astengo da qualunque giudizio. Non voglio eseere radiato dall’Ordine dei Giornalisti. C’è anche Emma Marrone, speriamo che non cali il solito “minchia”.

Fiorello time (l’ennesimo)

Madame – “Prisencolinensinainciusol” (Adriano Celentano). Sono prevenuto, lo ammetto, per via del suo fan CR7+2. Senza infamia e senza lode.

Lo Stato Sociale – “Non è per sempre” (Afterhours) con Emanuela Fanelli e Francesco Pannofino. Non conosco l’originale, quindi non mi pronuncio. Bello il messaggio sui teatri e cinema chiusi, ma andava fatto prima, e tutte le sere.

Annalisa – “La musica è finita” (Ornella Vanoni) con Capitan “Fede” Federico Poggipollini. La vocina stasera esce, ma ha ancora tante pagnotte da mangiare, per essere considerata una vera cantante.

Gaia – “Mi sono innamorato di te” (Luigi Tenco) con Lous And The Yakuza. Comincio ad essere stanco e questa “performance” contribuisce alla voglia di materasso.

Colapesce e Dimartino – “Povera patria” (Franco Battiato). Sommo Maestro perdonali, perché non sanno quello che fanno. #stendiamounvelopietoso

Coma_Cose – “Il mio canto libero” (Lucio Battisti) con Alberto Radius e Mamakass. Meno impacciati rispetto all’esordio. Tutto sommato discreta interpretazione. E’ sempre un piacere ascoltare la poesia che Alberto Radius trasmette con la sua chitarra.

Negramaro

Mi ero dimenticato della “promessa” fatta da Amadeus ad inizio trasmissione: giusto per perdere altro tempo, ecco nuovamente la band pugliese. Le canzoni mi sembrano tutte uguali, ma è un dettaglio.

Malika – “Insieme a te non ci sto più” (Caterina Caselli). Interpretazione all’altezza dell’originale. Sono stanchissimo e forse mi sto ammorbidendo nei giudizi.

Max Gazzè – “Del mondo” (Csi Di Giovanni Lindo Ferretti) con Daniele Silvestri e The Magical Mistery Band. L’idea non sarebbe male, ma è troppo tardi per apprezzarla.

Ermal Meta – “Caruso” (Lucio Dalla) con Napoli Mandolin Orchestra. Un fuoriclasse. L’unico che ha interpretato, anziché limitarsi a cantare. Il pezzo è difficilissimo. Promosso cum laude.

Aiello – “Gianna” (Rino Gaetano) con Vegas Jones. Ti vedo bene come “tropical fruit manager on the beach” sulla riviera jonica: ootrai gridare “cocco bello” a squarciagola quanto ti pare.

#aridatecepippobaudo

Per riassumere la serata, vi propongo il commento dell’amico Phil Mer, batterista tra i più apprezzati del nostro panorama musicale: “Sono annoiato e sfiancato da questa serata: tempi infiniti, scaletta debordante, format noioso, troppi ospiti che fino a 10 mesi fa avrebbero potuto essere a mala pena concorrenti in gara, troppi siparietti, troppa retorica, poca qualità musicale, audio pessimo. Ci stiamo mettendo tutti in discussione in questo periodo, direi che è ora lo faccia pure la RAI”.

Sanremo 2021 terza serata, la classifica: ultimissimi Coma_Cose. Il podio: III posto Extraliscio, II posto Orietta Berti, I posto Ermal Meta. concordo.

Classifica generale, il podio: III posto Willie Peyote, II posto Annalisa, I posto Ermal Meta.

Vado a fare colazione, vista l’ora.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.