Fibromialgia: la stanchezza e il dolore attaccati addosso

Una malattia subdola, definita un tempo anche immaginaria ,un peso enorme da portare per chi ce l’ha. Un dolore attaccato addosso

Giulia ha 47 anni, due borse sotto gli occhi dove porta i suoi malesseri, una sensazione di stanchezza che le resta attaccata addosso come un francobollo, e dei dolori strani, a volte intensi a volte sfumati che la fanno vivere male, e poi… poi quel senso di tristezza e di vuoto che si porta dentro, come qualcosa di suo, qualcosa di antico, qualcosa che non va via nemmeno dopo la doccia.

Forse è solo lo stress. Giulia ha fatto gli esami del sangue, ma il dottore le ha detto che sta bene, ma lei non sta bene ed allora gli ha chiesto di fare qualche altro accertamento. Lui prima ha tergiversato e poi le ha fatto fare una radiografia, ma anche quella è risultata negativa, che in termine medici vuole dire che non c’è nulla di alterato. Il dottore le ha dato una pacca sulla spalla e le ha detto di prendere delle gocce per stare più serena. Forse è stressata…

mani di donna che si stringono i polsi doloranti per la fibromialgia unghie turchesi
DA MALATTIA IMMAGINARIA a FIBROMIALGIA

Era il 1992 quando durante il Congresso Internazionale sul dolore miofasciale tenutosi a Copenaghen dal 17 al 20 agosto, quella che fino a quel momento era stata una malattia fantasma o peggio una malattia immaginaria, diventa la fibromialgia. Giulia a quel tempo aveva esattamente vent’anni e sognava di fare la modella, non sapeva si sarebbe sposata, avrebbe avuto due figli e avrebbe fatto i conti ogni giorno con un malessere doloroso che la perseguitava come un demone.

GAMBE SENZA RIPOSO

Certe notti le mie gambe non vogliono stare ferme… si muovono da sole, è una sensazione che non si può spiegare… non lo può capire… è come se fossero abitate… abitate da una forza oscura che le fa tremare, muovere, vibrare… poi mi devo alzare… Casco dal sonno, ma loro non vogliono dormire… Piango, dottore, non sa quante notti, guardo le lancette dell’orologio girare e piango…”

SINDROME DI ATLANTE

La fibromialgia viene definita anche sindrome di Atlante. Esiodo racconta che dove il giorno e la notte si incontrano, all’estremo confine occidentale della Terra, c’è un titano, che è stato condannato da Zeus a reggere il cielo con le mani e la testa. E Giulia quel peso lo sente tutto, sente la stanchezza di dover reggere un intero mondo su se stessa, il dolore che le sevizia la schiena, e poi quel mal di testa, che non sa nemmeno da quando è suo costante nemico. “La mandibola, dottore… a volte mi sento morire…

atlante che tiene il mondo scultura in stucco bianco
ALTRI SINTOMI

E inoltre questa strana sindrome, quando è primitiva, ovvero non associata ad una malattia autoimmune, è accompagnata da una sintomatologia vasta e disparata che va dalle parestesie al senso di bruciore, dai disturbi del sonno alla cattiva digestione, dall’ipersensibilità agli stimoli visivi, olfattivi, uditivi e tattili alla tachicardia, dal vaginismo alla difficoltà di concentrazione.

RAGNATELA INVISIBILE

La fibromialgia è’ più frequente nelle donne come Giulia, dai 40 ai 60 anni, rara prima dei 20. Probabilmente l’influenza degli ormoni femminili, una prevalenza degli estrogeni ed una scarsità di testosterone, predispongono maggiormente ai dolori muscoloscheletrici. Ma può essere solo questo? Cosa c’è dietro quella ragnatela invisibile, che lega i nervi, appesantisce i muscoli, inibisce i movimenti? Perchè quei dolori che la spazzano tutta come violenti temporali estivi?

NEI LABIRINTI DELL’ANIMA

Mi parla di sé Giulia e mi racconta dei suoi sensi di colpa, delle sue incertezze, di quelle volte che si sente inadeguata, Mi confessa i suoi rimpianti, i ricordi di quando era bambina, mi porta nei labirinti dell’Anima alla ricerca di matrioske di rimorsi nascosti. E sullo sfondo cresce lansia, l’ansia per quello che poteva essere e non è stato, l’ansia per le tante cose che ha ancora da fare, l’ansia per tutto quello che c’è dietro una porta chiusa a chiave che nessuno l’aiuterà ad aprire.

I RIMEDI NATURALI PER CONTRASTARE LA FIBROMIALGIA

Giulia, l’omeopatia può essere una valida strategia terapeutica per migliorare la tua qualità di vita. Scegli arnica montana se i dolori peggiorano con l’attività fisica, rhus toxicodrendon se al contrario il movimento ti reca beneficio. Per le contratture muscolari c’è il cuprum metallicum, se i dolori sono puntiformi ed erratici assumi kalium bichromicum. Gestisci l’ansia con ignatia amara e l’umore negativo con sepia officinalis.

arnica montana

Anche un approccio naturopatico può essere di sicuro giovamento. Utilizza magnesio e vitamina D come nutraceutici di supporto, sostenuti da un oligoelemento: il manganese-cobalto. Tra i fitoterapici scegli la boswellia serrata, in grado di agire sui sull’infiammazione che sul dolore, ma anche sulla componente gastrointestinale della malattia. Non dimenticare le erbe efficaci per indurre il sonno ed il rilassamento come la valeriana, l’escolzia e la passiflora.

A TAVOLA

Scegli alimenti ricchi di coenzima Q10, come per esempio lo sgombro, il salmone, l’avocado, le fragole, i broccoli, gli spinaci, le lenticchie e la soia. Tieni lontano gli zuccheri raffinati e preferisci le fibre: cereali integrali, quali grano e riso, pseudocerali: amaranto e quinoa. Cerca i grani antichi come il Senatore Cappelli o il Khorasan, evita la carne rossa e gli insaccati che possono aumentare i depositi di acido urico. Riduci il più possibile due proteine che alterano la barriera intestinale: glutine e lattosio e fai spazio ai cibi fermentati per tonificare il microbiota.

Dr. Rocco Berloco
Dr. Rocco Berloco
Rocco Berloco, medico chirurgo, specializzato in Medicina Generale, esperto in Omeopatia con iscrizione presso l’Albo dell’Ordine dei Medici di Bari. In quanto omeopata tratto i disturbi pediatrici, le allergie, le problematiche ginecologiche, tutte le patologie funzionali dell'intestino, ma in special modo mi occupo di ansia, di depressione, di attacchi di panico, ma anche di supportare il soggetto oncologico con medicinali omeopatici, per antagonizzare gli effetti collaterali della chemio e radioterapia. Da sempre mi piace pensare che basta poco per trasformare la sofferenza in un sorriso, che la Medicina sia Una e comprenda varie sfaccettature e che la sua Mission sia quella di aiutare le persone a Cambiare, a diventare migliori, a lasciarsi alle spalle sofferenze e traumi, perchè non si deve curare la Malattia, ma guarire l'Uomo. Cerco di avvicinarmi alle emozioni, di riuscire a parlare loro e farle fluire in modo da rendere le persone libere da quegli schemi e da quelle convinzioni limitanti che ne bloccano i comportamenti. Lavorare per il cambiamento significa scrollarsi di dosso pattern negativi ed abitudine non ecologiche. E tutto questo si può fare attraverso i medicinali omeopatici, attraverso i fiori di Bach (ma anche altre essenze floreali) e i fitoterapici. Ma non solo. A volte non basta, bisogna scendere in profondità, scrostare la rabbia, vivere diversamente il Tempo, il passato di cui non ci si riesce a liberare ed il futuro che è sempre un passo davanti. Bisogna imparare a restare nell'attimo, nel qui ed ora, nel hic et nunc, bisogna fermarsi semplicemente nel Presente. A volte è fondamentale il lavoro profondo con la pnl (programmazione neurolinguistica) per prendere finalmente consapevolezza dei propri Talenti, per far riaffiorare la propria autostima. Ma a volte c'è bisogno anche creare un percorso, trovare la strada, fissare gli obiettivi, identificare la propria Mission, attraverso una Vision personalizzata. Ecco perchè diventa fondamentale il coaching! Ma spesso il tassello decisivo è nel nostro intestino, perchè l'asse intestino-cervello muove tanti neurotrasmettitori, tante citochine, tante endorfine, e perchè andando a ritroso la stragrande maggioranza delle patologie si struttura su quella che gli anglosassoni chiamano "leaky gut syndrom" in Italia meglio conosciuta come permeabilità intestinale. E allora prendiamo coscienza del ruolo fondamentale del microbiota, e che i probiotici non sono tutti uguali, e che un intestino sano fa persone sane.