Pompei a Torino, l’imperdibile invito nella Domus romana

invito a Pompei di Palazzo Madama- locandina ufficiale della mostra che riporta un affresco presente nell'allestimento.

L’offerta culturale e artistica di Torino è in continua evoluzione. In particolare maggio è stato un mese che ha visto la città impegnata in diversi e numerosi eventi. Tra questi, a Palazzo Madama, è stata allestita una mostra dal titolo “Invito a Pompei”. L’allestimento, aperto fino al 29 agosto, permette ai visitatori di entrare in un’antica e lussuosa dimora pompeiana del I secolo. Il percorso parte dal peristilio, il giardino interno, per poi attraversare le stanze della Domus. Dai dipinti ai mosaici, passando per gli arredi e gli oggetti dedicati alla toeletta, l’esposizione è complessa e articolata e offre quindi uno spaccato dettagliato di quotidianità dell’epoca. La mostra è composta in tutto di 140 opere che raccontano la vita che precede la terribile eruzione del Vesuvio nel 79. A concludere il racconto di un’epoca, e il percorso espositivo, tre calchi che mostrano le vittime della tremenda calamità naturale.

POMPEI E TORINO, UN ANTICO LEGAME

Il sito archeologico di Pompei costituisce la più grande testimonianza intatta del mondo romano. La lava ha infatti sommerso e perciò protetto l’antica città dall’azione corrosiva del tempo. Così, grazie al lavoro di studiosi e archeologi, è stato possibile riportare alla luce questo enorme patrimonio culturale. Le opere esposte a Palazzo Madama, più precisamente nella maestosa Sala del Senato, sono solo alcuni degli antichi tesori riscoperti a Pompei. L’esposizione a Torino è un’occasione rara per poter rivivere la storia e fare un piccolo tuffo nella società romana del I secolo.

Ma perché proprio Torino ospita “Invito a Pompei”? Ebbene, nonostante la loro lontananza geografica, le due città sono da sempre profondamente legate. Gli scavi nell’antica città romana furono infatti tra i primi progetti ad essere finanziati dal Regno d’Italia, del quale Torino era la capitale. Perciò Palazzo Madama, preziosa sede del governo del Regno e simbolo dell’Unità d’Italia, diventa anche emblema del legame tra i due capoluoghi.

invito a Pompei- foto che ritrae diverse statue in mostra. In primo piano ci sono un volto maschile e uno femminile, in secondo piano altri due volti maschili, un bambino in bronzo ed un corpo maschile.

CUBICULUM

Un’ampia parte dell’allestimento è dedicata al cubiculum, ovvero la camera da letto, intesa non solo come il luogo del riposo, ma anche ambiente intimo dedicato ad incontri riservati. Proprio nei cubicula, lontani da orecchie indiscrete, i Romani erano soliti trattare di affari delicati e privati. La camera da letto era inoltre l’ambiente delle domus nel quale le matrone romane spendevano gran parte del loro tempo a prepararsi, aiutate dalle loro serve.

invito a Pompei- l'immagine ritrae un anello che le matrone romane indossavano. L'anello è in oro e ha incastonata una pietra preziosa rossa.

Sono dunque esposti gioielli di ogni tipo, realizzati in oro e pietre preziose, che le donne indossavano abbinati tra loro secondo la moda del tempo a Pompei. Molti dei monili, tra i quali anelli, risultano sorprendentemente alla moda e molto moderni per stile e dettagli. Alcuni orecchini e bracciali presentano inoltre dei dettagli ricercati che presuppongono una grande maestria nella lavorazione dei metalli.

Oltre ai gioielli, sono anche mostrati gli strumenti utilizzati per il trucco e piccoli contenitori al cui interno erano conservati i cosmetici. Si tratta di oggetti raffinati, spesso aventi particolati intagliati. Sono di diversi materiali, come ad esempio osso e conchiglia per i pettini o i pennelli, bronzo e vetro per boccette e vasetti. Queste piccole opere d’arte permettevano alle matrone di avere il make-up perfetto secondo i canoni estetici del I secolo. Il maquillage consisteva in uno strato di trucco bianco sul quale erano dipinte le guance rosee e disegnati dei nei. Purtroppo, con l’obiettivo di avere la pelle bianca, le donne coprivano il loro volto, e non solo, con prodotti che contenevano calce viva, la quale spesso causava la morte per via della chiusura dei pori della cute.

DOPO L’ERUZIONE

Al termine del percorso interno alla Domus, si possono infine ammirare tre calchi di vittime dell’eruzione vulcanica. L’allestimento rievoca anche dunque le conseguenze che la catastrofe naturale lascia dietro di sé: corpi di uomini, bambini e animali seppelliti dalla lava incandescente che mostrano il dolore e la sofferenza di quegli attimi spaventosi. Uno dei calchi in mostra è quello di un cane che, incatenato, cerca disperatamente di liberarsi prima di essere raggiunto dalla lava e morire. Il suo corpo è quindi contorto in una posizione che esprime la paura e la fatica nel tentativo di slegarsi dalla catena.

Invito a Pompei di Palazzo Madama- foto che ritrae il calco di un cane morto a causa dell'eruzione del Vesuvio. Il cane è contorno in un ultimo tentativo di liberarsi dalla catena alla quale era legato.

QUALCHE CONSIGLIO

Per comprendere e apprezzare a fondo l’esposizione si consiglia di affidarsi a una guida esperta che racconti il percorso espositivo. Palazzo Madama mette a disposizione del personale qualificato che trasforma la mostra in un’esperienza immersiva.

In alternativa, il buon vecchio libro di storia si dimostra un buon alleato.

Ambra Ciardulli
Ambra Ciardulli
Descrivere me stessa è arduo, non mi conosco abbastanza bene. Mille passioni, milioni di idee che nella mia mente viaggiano costantemente senza sosta e che si riflettono nel mio carattere sfaccettato. "Sei strana" mi dicono continuamente parenti, amici, conoscenti. L'unico modo per riordinare i miei pensieri è attraverso la scrittura, il minimo comune denominatore della mia vita. Un modo per condividere le mie esperienze, per non dimenticare e non essere dimenticata in un mondo dove ormai si sfreccia senza lasciare traccia del proprio passaggio.