Giraffa: l’orrore nei confronti di un animale a rischio estinzione

Spesso, non ci rendiamo minimamente conto quanto, di meraviglioso, ha da offrirci la natura.
Tutti i giorni, compiamo gesti nei confronti dell’ambiente che non andrebbero assolutamente fatti. Piccole azioni che, con il tempo, stanno portando la natura ad una lenta morte.
Ma ciò che più ci stupisce è quando tutto questo accade nei confronti degli animali. Laddove ci troviamo davanti ad un vero e proprio essere vivente e, di conseguenza, dovrebbe farci riflettere ben più di una volta prima di compire un simile gesto.

Un insolito regalo di San Valentino

Tutti conosciamo il 14 febbraio come il giorno di San Valentino. La festa degli innamorati caratterizzata da gesti speciali e a volte da regali del tutto inaspettati.

Proprio come quello di Merelize van der Merwe, ragazza di 32 anni di origine sudafricana. Una giovane donna sostenitrice di caccia che, in occasione di questa romantica festa, ha compiuto un gesto alquanto brutale e inusuale. In seguito ad una chiamata ricevuta da un suo caro amico, la donna non ha esitato nemmeno un minuto a confermare la sua partenza.

Il tema della chiamata in questione era l’uccisione di un esemplare nero di giraffa. Un animale ormai vecchio a cui non sarebbero rimasti nemmeno tre mesi di vita. Dopo l’arrivo sul posto insieme al marito, la donna ormai presa da infinite emozioni procede, quindi, all’uccisione della giraffa.

Ma non finisce qui. La donna, prima di compiere l’atroce gesto, si fa fotografare accanto all’animale che giace, ormai, morto per terra. Tutto questo prima di espiantare, dalla giraffa, il cuore.

“Il mio regalo di San Valentino”. Con questa frase, la donna, si rivolge a suo marito come gesto romantico per questo giorno e, in seguito, pubblica su Facebook la foto ricevendo commenti di indignazione da parte di moltissimi animalisti.

Caccia al trofeo

Ed è proprio di questo che si parla, della tanto discussa e, a volte criticata, caccia al trofeo.

La caccia al trofeo consiste nella caccia di animali selvatici con lo scopo di ottenere dei trofeo. Con il termine trofeo, infatti, altro non si intende che una parte dell’animale o l’animale intero, che solitamente viene utilizzato per l’esposizione.

Per i cacciatori che compiono questa tipologia di caccia, questo rappresenta un vero e proprio successo dell’atto compiuto. La caccia al trofeo rappresenta, quindi, per molti aspetti un modo che contribuisce alla conservazione di tutti quegli animali in via d’estinzione.

Alla base di questo vi sono, ovviamente, linee guida e criteri che rendono questa pratica un importante strumento per conservare la fauna selvatica.

Arianna Pino
Arianna Pino
Autrice del libro “Resta almeno il tempo di un tramonto” e di “Quando fuori piove”, finalista al concorso letterario “Il Tiburtino”. Iscritta all’ Università delle scienze e tecnologia del farmaco. Dice di sé:“Sono nata in città ma vivo col mare dentro. Ho occhi  grandi per guardare il mondo, ogni giorno, con colori diversi. Ho la testa tra le nuvole ma cammino su strade fatte di sogni pronti a sbocciare, mi piace stupire come il sole, quello che la mattina ti accarezza il volto e ti fa ricordare che c’è sempre un buon motivo per alzarsi. Amo la pizza, il gelato e la cioccolata calda perché io vivo così, di sensazioni estreme, perché a vent’anni una cosa o gela o brucia. Mi piace vivere tra le parole che scrivo, che danno forma alla mia vita come i bambini fanno con le nuvole”.