Imballaggi monouso di frutta e verdura vietati? Perchè si e perchè no

Europa Propone Ridurre il Divieto di Utilizzo di Imballaggi Monouso per Frutta e Verdura Fresca da 1,5 kg a 1 kg: Pro e Contro

L’Unione Europea ha recentemente proposto una modifica significativa nella regolamentazione riguardante gli imballaggi monouso per frutta e verdura fresca. Attualmente, il divieto di utilizzo di imballaggi monouso per prodotti freschi è limitato a confezioni superiori a 1,5 kg. Tuttavia, l’Europa sta ora cercando di ridurre questo limite a 1 kg. Questa proposta ha scatenato un acceso dibattito in seno alla comunità europea, con sostenitori e oppositori che fanno valere i propri argomenti.

Perchè si

Tra i sostenitori della riforma c’è Marevivo che, in collaborazione con Zerowaste, ha lanciato #BastaVaschette, una campagna per dire no agli imballaggi monouso in plastica per frutta e verdura.

Le ragioni di questa campagna si sintetizzano in tre punti:

Riduzione dei Rifiuti Plastici: La modifica della regolamentazione porterebbe a una significativa riduzione del consumo di plastica nell’Unione Europea. Gli imballaggi monouso per frutta e verdura rappresentano una parte significativa dei rifiuti plastici, e una diminuzione del limite consentito ridurrebbe notevolmente l’impatto ambientale.

Sensibilizzazione Ambientale: La proposta promuove la sensibilizzazione ambientale e l’adozione di abitudini di consumo più sostenibili tra i cittadini europei. Questa misura potrebbe contribuire a educare il pubblico sulla necessità di ridurre l’uso di plastica e sulla gestione responsabile dei rifiuti.

Innovazione nell’Imballaggio: La riduzione del limite potrebbe stimolare l’innovazione nel settore degli imballaggi. Le aziende potrebbero essere spinte a sviluppare soluzioni creative ed eco-friendly per proteggere la frutta e la verdura senza ricorrere alla plastica monouso.

Perchè no

Purtanto siano nobili e assolutamente condivisibili le ragioni dei “pro”, il divieto di imballaggi monouso per frutta e verdura produrre effetti e conseguenze altrettanto critiche e la riforma europea potrebbe creare un ulteriore aumento dello spreco delle derrate alimentari

Vediamo, in sintesi, quali sono le conseguenze a cui si incorrerebbe:

Deperimento della Frutta e Verdura Fresca: La frutta e la verdura fresca, specialmente prodotti delicati come le fragole o le foglie di lattuga, richiedono una protezione adeguata per evitare il deterioramento durante il trasporto e la conservazione. La riduzione del limite potrebbe comportare una maggiore esposizione a urti e danni fisici, riducendo la qualità e la freschezza dei prodotti.

Aumento dei Rifiuti Alimentari: Se la freschezza dei prodotti viene compromessa a causa della mancanza di imballaggi adeguati, potrebbe verificarsi un aumento del cibo sprecato. Questo avrebbe conseguenze negative sia dal punto di vista economico che ambientale.

Impatto sull’Industria degli Imballaggi: Una restrizione più severa potrebbe mettere a rischio l’industria degli imballaggi monouso, con la possibile perdita di posti di lavoro e una diminuzione delle entrate per le aziende coinvolte. Sarebbe necessario un periodo di adeguamento per l’industria per sviluppare alternative sostenibili.

Meno Plastica, Più Pulizia Ambientale: ma a quale prezzo?

La proposta di ridurre il limite per l’uso di imballaggi monouso per frutta e verdura fresca da 1,5 kg a 1 kg è una misura che mira a ridurre l’impatto ambientale della plastica e a promuovere abitudini di consumo più sostenibili.

Tuttavia, è importante valutare attentamente i pro e i contro di questa proposta.

Gli aspetti positivi includono la riduzione dei rifiuti plastici e la sensibilizzazione ambientale, mentre gli aspetti negativi riguardano il possibile deperimento dei prodotti e l’impatto sull’industria degli imballaggi. La chiave per il successo di questa proposta sta nell’equilibrio tra la riduzione dei rifiuti plastici e la preservazione della freschezza dei prodotti e delle attività industriali collegate. Lo spiega bene l’on. Salvatore De Meo, membro della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale al Parlamento europeo, che ha dichiarato:

«La proposta di ridurre il divieto di utilizzo di imballaggi monouso per frutta e verdura fresca da 1,5 kg a 1 kg non affronta adeguatamente la questione. Al contrario, evidenzia la mancanza di consapevolezza di alcuni gruppi politici riguardo alle possibili e gravi conseguenze che questa misura potrebbe avere sul settore agroalimentare e sul problema degli sprechi alimentari. Mi auguro che durante il voto in plenaria, alla fine di novembre, avremmo l’opportunità di modificare e migliorare il testo eliminando definitivamente questa disposizione che considero assurda. Sono lieto – conclude l’on. De Meo – che il vino sia stato escluso dall’ambito di riutilizzo e ricarica, tuttavia, nutro preoccupazioni riguardo ai superalcolici e liquori per i quali persistono gli obblighi rispetto al riuso delle bottiglie». 

Quanto influisce il settore del packaging sull’economia italiana?

Secondo i dati pubblicati dall’UCIMA, in Italia, il settore delle macchine per imballaggi ha raggiunto nel 2021 un fatturato totale pari a 8,24 miliardi di euro, con un incremento del 5,5% rispetto al 2020, superando il precedente record del 2019 pari a 8,04 miliardi. E’ uno dei comparti industriali italiani più vitali. È, inoltre. uno dei settori italiani con la più alta propensione all’export, pari a circa 80%.

Un settore leader mondiale che si contende il primato internazionale con i costruttori tedeschi: oltre il 50% delle macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio vendute nel mondo sono italiane e tedesche.

Più di 600 aziende dislocate principalmente in Emilia-Romagna, seguita da Lombardia, Piemonte e Veneto. La capitale produttiva resta Bologna, ma queste regioni rappresentano più dell’80% delle aziende dedicate al packaging.
I settori maggiormente interessati sono quello del Food & Beverage, che rappresenta il 57% della domanda, seguito dal Farmaceutico & Biomedicale, per il 17,1%. A ruota arrivano il settore della cosmetica e del Personal Care, e poi quello della chimica. non mancano, ovviamente, produzioni diverse, come quelle del tabacco, che occupano una percentuale inferiore al 20%.

Se la produzione di macchine per imballaggi ha chiuso il 2022 con 14 miliardi di fatturato complessivo, non di meno è il settore di produzione degli imballaggi stessi.

Packaging: il riutilizzo è buono per molti, ma non per tutti

L’on. Salvatore De Meo, pur volendo condividere in linea generale la finalità, esprime forte preoccupazione sull’impatto che esso avrà nel settore agroalimentare e, soprattutto, sui prodotti ortofrutticoli freschi e deperibili.

Gli obiettivi della proposta del Regolamento sugli imballaggi – precisa l’on. De Meo – sono condivisibili ed in linea con i target di sostenibilità che la Commissione AGRI sostiene, ma bisogna fare attenzione affinché non mettano a rischio la qualità degli alimenti e tutto il sistema distributivo.

Gli imballaggi usati nel settore agroalimentare – sottolinea ancora De Meo – hanno una funzione specifica in ragione della delicata natura dei prodotti che contengono ed è per questo che credo sia necessario apportare alla proposta di Regolamento i necessari correttivi per evitare ripercussioni negative su tutti gli operatori della filiera, sui prodotti, sulla loro salubrità e tracciabilità nonché sulle politiche di riduzione degli scarti alimentari.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”