“Back in Black”: un inno all’immortalità del Rock ‘n’ Roll

Proseguono gli appuntamenti con i 33 giri di ricordi, meglio se in vinile, quelli che hanno segnato un’epoca: oggi parliamo di “Back in Black” degli AC/DC del 1980.

1980

A Palermo viene ucciso dalla mafia il Presidente democristiano della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella. Stava tentando di costituire una giunta con la partecipazione del PCI.  

Esplode lo scandalo delle scommesse nel mondo del calcio. Numerosi calciatori di Serie A e B accusati di truffa per aver truccato le partite accettando denaro. Coinvolti dirigenti e giocatori di squadre tra cui Lazio, Milan, Napoli, Perugia, Bologna e Avellino.

I Carabinieri del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa fanno irruzione nel covo brigatista di Via Fracchia, a Genova, su indicazione di Patrizio Peci, primo pentito delle Brrigate Rosse. Nel conflitto a fuoco perdono la vita i brigatisti Lorenzo Batassa, Piero Panciarelli e Riccardo Dura.  

Alle 20:45 scompare dai radar, 40 miglia nautiche a nord di Ustica, un DC9 della compagnia Itavia che da Bologna doveva raggiungere Palermo. Nessun superstite tra i 4 membri dell’equipaggio e i 77 passeggeri.

A Lubiana muore il maresciallo Jozip Broz Tito. La sua scomparsa segna l’inizio della disgregazione della Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia.

Toto Cutugno vince la trentesima edizione del Festival di Sanremo con “Solo noi”.

L’Inter è Campione d’Italia per la dodicesima volta. Capocannoniere del torneo Roberto Bettega (Juventus) con 16 reti.

Highway to hell

Nel mondo dell’hard rock, ci sono album che brillano come pietre preziose, catturando l’attenzione di generazioni di appassionati di musica con la loro potenza, energia e impatto duraturo. “Back in Black” degli AC/DC è senza dubbio uno di questi gioielli sonori, un album che ha segnato non solo un momento cruciale nella carriera della band, ma ha definito gli standard per l’hard rock e l’heavy metal per le generazioni a venire.

Pubblicato nel 1980, “Back in Black” è il settimo album in studio degli AC/DC. L’album segnò un momento di transizione per la band, dopo la tragica morte del loro carismatico cantante, Bon Scott, nel 1980.

Con l’ingresso del nuovo frontman Brian Johnson, la band era posta di fronte alla sfida di onorare il passato e al contempo reinventarsi. “Back in Black” non solo affrontò questa sfida con successo, ma divenne un’opera iconica che spazzò via dubbi e incertezze.

Back in Black

L’album è una testimonianza della potenza dell’hard rock e dell’energia incendiaria degli AC/DC. Con brani come “Hells Bells“, “Shoot to Thrill” “You shock me all night long” e la title-track, l’album cattura l’essenza di un suono che è immediatamente riconoscibile. Le chitarre elettriche fulminanti, il ritmo martellante e la voce caratteristica di Brian Johnson si fondono in un’unica e travolgente esperienza musicale. Ritmi martellanti e i riff taglienti che sono diventati il marchio di fabbrica della band.

Da un lato “Back in Black” rappresenta un nuovo inizio per gli AC/DC, dall’altro non dimentica il passato. Le canzoni stesse sono intrise di un senso di tributo e onore per Bon Scott. Le liriche dell’album spesso affrontano temi di perdita, riflessione e rinascita, creando un legame emotivo che attraversa ogni brano. L’opener “Hells Bells” è un omaggio a Bon, con un rintocco di campana funebre che apre l’album in modo potente e simbolico. Diventerà un classico da concerto, compresa l’enorme campana che scende lentamente dall’alto.

L’album è una potente combinazione di riff chitarristici e ritmi incalzanti. L’abilità di Angus e Malcolm Young nel creare riff immediatamente riconoscibili e irresistibili ha contribuito in modo significativo all’identità sonora degli AC/DC.

For Those About to Rock We Salute You

Back in Black” non solo è riuscito a riconquistare i fan esistenti, ma anche ad attirare un nuovo pubblico di amanti dell’hard rock. L’album è diventato uno dei più venduti nella storia della musica, superando le 25 milioni di copie solo negli Stati Uniti. La sua influenza si può ancora percepire nelle sonorità di molte band contemporanee e innumerevoli artisti si sono ispirati al sound e allo spirito ribelle dell’album.

Oltre quarant’anni dopo la sua uscita, “Back in Black” continua a brillare come un capolavoro senza tempo dell’hard rock. L’album è diventato parte integrante del tessuto della cultura musicale globale e rimane una tappa obbligata per ogni amante del genere. La sua eredità è scandita dalla sua inclusione nelle liste dei migliori album di tutti i tempi, nonché dalla sua influenza inestimabile sulla musica rock moderna.

L’album rappresenta un trionfo dell’hard rock, un album che ha saputo superare le avversità e lasciare un’impronta indelebile nella storia della musica. Con la sua potenza sonora, l’energia travolgente e la sua capacità di unire diverse generazioni attraverso la musica, l’album rimane un’icona che continua a incendiare le passioni dei fan di tutto il mondo. La sua eredità vivrà per sempre, ricordandoci che l’hard rock è molto più di un genere musicale: è uno spirito ribelle che risuona nel cuore di chiunque desideri scuotere le fondamenta della normalità.

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Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.