L’Africa dice basta al colonialismo: parla Ibrahim Traoré

Summit Russia – Africa: L’Africa dice basta al colonialismo. Il discorso del Capo di Stato Ibrahim Traoré

La decisione della Francia di sospendere gli aiuti al Burkina Faso ha scosso l’arena diplomatica e suscitato preoccupazioni su come questa mossa influenzerà la stabilità e lo sviluppo del paese dell’Africa occidentale. La relazione tra i due paesi è stata segnata da una storia di cooperazione e assistenza. Ma questa svolta recente solleva interrogativi importanti riguardo alle motivazioni e agli effetti di questa sospensione. Quasi contemporaneamente, è arrivata la comunicazione di Putin che ha dichiarato di procedere con la cancellazione del debito pubblico e offrire grano all’Africa. Decisione che,anche qui, solleva una serie di questioni complesse riguardo alle motivazioni della Russia e all’effetto reale di queste azioni.

Sta di fatto che al summit Russia – Africa tenutosi nei giorni scorsi a San Pietroburgo, il Capitano Ibrahim Traoré, Presidente ad interim del Burkina Faso, salito al potere nel settembre del 2022 a seguito di un colpo di stato militare, ha fatto un discorso che ha fatto il giro del mondo, malgrado la scarna presenza al summit delle delegazioni africane. La presenza dei Capi di Stato,infatti, è stata di 17 presenze su 49. Al primo summit dell’ottobre 2019 erano presenti 43 delegazioni, mentre quello convocato da Biden nel dicembre 2022, ha registrato 44 presenze.

Ma quella che sembra una scarsa presenza non è invece da sottovalutare. Al di là del supporto promesso dalla Russia, quello che deve far riflettere è il contenuto del discorso di Ibrahim Traoré che abbraccia non solo ideali di liberazione dal neocolonialismo, ma un legittimo orgoglio africano.

L’identità di un popolo che troppo spesso è obbligato a veder fuggire i suoi figli per cercare in Europa un benessere che si rivela una mera utopia.

Il discorso di Ibrahim Traoré

I giovani della mia generazione mi incaricano anche di dire che a causa della povertà sono obbligati ad attraversare il mare per cercare di arrivare in Europa. Muoiono in mare. Ma presto non attraverseranno più. Andranno davanti ai palazzi governativi per cercare il necessario“. Ha affermato Traoré.

Le questioni che la mia generazione si pone sono le seguenti, per riassumerle. Non capiamo perché l’Africa con tante ricchezze nel sottosuolo, una natura generosa, sole in abbondanza, acqua, è oggi il continente con le popolazioni più povere. E’ un continente affamato. E come mai i capi di Stato vanno in giro per il mondo a mendicare. Non abbiamo risposte“.

Traoré non ha risparmiato nulla e nessuno, soprattutto riguardo l’accusa del mondo occidentale, in merito alle azioni militari che regolarmente devastano i Paesi Africani. “Siamo sorpresi vedendo che gli imperialisti definiscono questi volontari “milizie” e di delinquenti”. Ha proseguito Traoré. “Eppure, quando in Europa le popolazioni hanno imbracciato le armi per difendere la patria, sono stati definiti patrioti. I nostri nonni sono stati deportati per salvare l’Europa. Eppure al ritorno, quando hanno voluto difendere i loro diritti, sono stati massacrati. Ed ecco che adesso chi cerca di difendersi è definito ‘milizia’. Ma non importa”.

Il problema è piuttosto vedere capi di Stato africani che non aiutano in alcun modo i popoli che si battono, e che cantano lo stesso coro degli imperialisti e ci definiscono milizie e gruppi che non rispettano i diritti umani. Di quali diritti umani parliamo? Occorre che noi, capi di Stato africani, smettiamo di comportarci come marionette che si muovono grazie ai fili del degli imperialisti”.

La domanda da porsi è: se l’Africa alza lo sguardo, quale sarà lo scenario mondiale su cui apriranno gli occhi le nuove generazioni?

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”