Che Dio Tassista – Cinema a bordo dei Taxi

Nei nostri tempi in cui ogni aspetto della vita e’ in costante evoluzione, l’autista di taxi rimane un’icona irremovibile, quasi come un attore d’epoca congelato in un vecchio film in bianco e nero.

Eppure, questo mestiere ha subito numerosi cambiamenti nel corso dei decenni. Un tempo, essere tassista significava essere un esperto della città, una sorta di enciclopedia vivente in grado di trovare la via anche nelle ore piu’ trafficate.

Ma la missione di trasportare le persone da un punto A a un punto B rimane inalterata, anche se gli smartphone hanno sostituito le radio CB, perche’ la strada, ah, la strada è sempre la stessa!

Per questo i tassisti sono visti in modi diversi da nazione a nazione, da città a città: amici su quattro ruote, disposti a scambiare battute o ascoltare i problemi del giorno; oppure saggi confidenti che dispensano consigli non richiesti ma spesso utili. E poi, ovviamente, ci sono anche i piccoli truffatori pronti a percorrere la strada più lunga pur di fare correre il piu’ possibile il tassametro.

Per noi amanti del cinema, accendere lo schermo è un po’ come prendere un taxi: un viaggio in un mondo nuovo e sconosciuto, dove possiamo esplorare culture, epoche e situazioni diverse, pur restando comodamente seduti nel nostro salotto.

Ecco perché oggi ci addentriamo nello strano mondo di questi moderni cavalieri della strada, figure che, pur essendo spesso invisibili sullo sfondo delle caotiche citta’, sono sempre presenti e pronti a servire chiunque abbia bisogno di un passaggio.

Percio’ mettetevi comodi, allacciate la cintura… e mi raccomando, non disturbate il conducente!

Special Delivery (2022)

Special Delivery 2022 film sui taxi

Tecnicamente l’autista del primo film di oggi non guida un taxi, ma e’ la giovane Eun-ha, una ragazza che lavora in un cantiere vicino al porto di Busan; in realta’ il covo segreto di un grosso giro di consegne clandestine.

Tuttavia la maggior parte di queste “consegne” riguarda portare in giro persone da un punto all’altro il piu’ velocemente possibile, di solito criminali che hanno bisogno di una rapida fuga quando hanno alle calcagna gli sbirri.

Uno di questi clienti, la ex stella del baseball Kim Doo-Sik, si presenta al luogo del ritiro con il figlioletto appresso, giusto in tempo perche’ un gruppo di balordi li attacchi e lo uccida senza pieta’.

Rimasta sola con il bambino, Eun-ha non sa che altro fare oltre a portarlo a casa sua, ma purtroppo scopre che gli aggressori sono ancora alle sue calcagna e non si tratta di semplici criminali, ma sono guidati dal poliziotto corrotto Kyeong-pil.

Inizia cosi’ una corsa folle per le strade di Seoul per sfuggire agli inseguitori, senza sapere che il bambino porta con se’ una chiavetta dati che da l’accesso a un conto in nero di 30 milioni di dollari.

Il cinema sud coreano si conferma una grande fucina di ogni genere di film, in questo caso ricalcando le orme del celebre Driver l’imprendibile di Walter Hill ma con la giovane Park So-dam alla guida di un taxi clandestino.

Avevamo gia’ visto questa attrice nel celebre Parasite, altra gemma sudcoreana che conquisto’ il Festival di Cannes del 2019; ed e’ estremamente divertente guardarla sotto una luce differente piu’ action e avventurosa.

Il regista Dae-min Park gestisce bene il dramma e commedia, senza mitigare la violenza, spesso crudele e improvvisa, alternando con sequenze di corsa in macchina altrettanto divertenti e spettacolari.

Come non amare questo thriller ad alta velocita’?

A taxi driver (2017)

A taxi driver 2017 film

Restiamo nella Corea del Sud ma durante un periodo storico ben diverso, ovvero la tragica ribellione di Gwangju nel 1980, quando la dittatura militare allora al potere soffoco’ nel sangue le numerose proteste popolari.

In questa storia seguiamo una giornata di ordinaria follia per Kim Man-seob, tassista di Seoul dall’anima semplice e un forte senso del dovere verso la famiglia.

Con la necessità pressante di pagare l’affitto e mettere in tavola qualcosa da mangiare, accetta una corsa ben remunerata da un giornalista straniero, Peter, che desidera documentare gli eventi a Gwangju, proprio dove regna la legge marziale e l’esercito spara a vista a chiunque per le strade.

Purtroppo Kim parte all’oscuro della portata di questa strage, capendo quanto sia grave la situazione solo mentre si avvicinano alla citta’ e diventano testimoni delle violenze terribili dei militari sulla inerme popolazione.

Se all’inizio il tassista vorrebbe solo lasciar perdere tutto e tornarsene a casa, presto si trova coinvolto attivamente nella guerriglia assieme ai suoi coraggiosi colleghi, iniziando ad aiutare la gente a fuggire dal massacro.

Il regista Jang Hoon onora le vittime di quei tragici giorni con un film che parte dalla commedia per diventare un crudele documentario di cronaca, seguendo da vicino un autista di taxi nel suo viaggio verso l’inferno.

Semplicemente strepitoso e’ il grande Song Kang-ho, altro famoso attore sudcoreano protagonista di Parasite; qui nel ruolo di questo piccolo furbetto che imbroglia amici e colleghi pur di racimolare qualche soldo.

Ma quando si trova davanti alla prova del fuoco sfodera un coraggio inaspettato che coinvolgera’ anche tutti gli altri a combattere l’oppressione.

A Taxi Driver puo’ essere un ottimo inizio per chi vuole avvicinarsi alle produzioni sudcoreane, scoprendo uno scrigno del tesoro ricco di film di ogni genere per fare contento ogni fanatico del cinema.

Collateral (2004)

Collateral 2004 film sui taxi

La prossima corsa in taxi si svolge nel cuore della notte di Los Angeles, per un film diretto dal veterano del genere poliesco Michael Mann.

Per il giovane autista Max sembra una giornata come tante, guidando senza sosta da un capo all’altro della affollata città, sognando di poter aprire un giorno un suo business di trasporto in limousine.

Ma tutto cambia quando all’improvviso nel suo taxi piomba l’impeccabile ed elegante Vincent, sicario della mafia che affitta i suoi servizi per tutta la notte.

Il suo scopo è semplice: trovare ed eliminare cinque bersagli che sono tutti coinvolti, in un modo o nell’altro, in un grande processo contro il suo capo, il pericoloso trafficante Felix.

Senza altra scelta, Max deve accompagnare il killer da vittima in vittima, fino all’ultimo omicidio che invece non vorrà assolutamente permettere.

Se c’è uno che sa come raccontarci le vite di poliziotti e criminali, allora è Michael Mann, pluricelebrato e amatissimo regista di lungo corso sia al cinema che in televisione.

Dai tempi di Miami Vice fino a capolavori come Heat o L’ultimo dei Mohicani, questo grande artigiano del cinema non ha mai smesso di fare fumare la fucina dove forgia la sua magia.

In questo caso mette nella stessa auto due grandi divi come Jamie Foxx e Tom Cruise; quest’ultimo semplicemente strepitoso come villain d’eccezione in quello che non esito a dire è il miglior ruolo della sua lunga carriera.

Mann ci accompagna con la grazia innata della sua regia impeccabile in un viaggio magico e pauroso attraverso una Los Angeles che non perdona, dove ogni uomo e donna è solo in una lotta spietata contro il mondo.

Tensione alle stelle, scene action memorabili e una colonna sonora da urlo per uno dei migliori action in circolazione. Davvero vi serve altro?

No Blood No Tears (2002)

No Blood No Tears 2002 movie

Ancora una volta ritorniamo alla lontana Corea del Sud, dove conosciamo la non più giovane signora Kyung-sun, tassista che una volta aveva una promettente carriera da pugile.

Ma i sogni del passato sono finiti e nel presente ci sono solo debiti da saldare, quando una sera per fortuna/sfortuna si scontra in un incidente contro l’auto di Su-ji, ragazza appariscente e volgare che è anche la fidanzata di Dok-bul, uno dei più violenti e pericolosi criminali in città.

Inizialmente mandandosi al diavolo a vicenda, successivamente le loro vite si incrociano di nuovo e decidono di collaborare per risolvere i loro problemi finanziari e personali.

Pianificano così un audace furto per sottrarre una grossa somma di denaro a Dok-bul, derubando l’incasso della bisca clandestina che il criminale gestisce per conto del suo boss.

Purtroppo, anche altri hanno messo gli occhi sullo stesso ricco bottino, compreso una sfigata gang di strada e un poliziotto corrotto; oltre allo stesso Dok-bul che è ormai stanco di prendere ordini e vuole diventare il capo della sua banda.

Il regista Seung-wan Ryu mette in scena una giostra di personaggi irascibili e fuori di testa, saltando continuamente di situazione in situazione; restando sempre però con la bussola puntata nella giusta direzione.

Fantastica la protagonista Lee Hye-yeong, signora con le palle che resta a galla nel maschilista ecosistema criminale cittadino; in contrasto con la ingenua e maltrattata complice Jeon Do-yeon.

Due donne così diverse eppure così vicine, vittima di una società che le vuole sottomesse al padrone senza protestare, che finiranno in un vortice di sequenze d’azione dirette con grinta e genuino spirito di divertimento.

In breve, abbiamo un pulp noir carico di allegria ma con delle sottili sfumature di dramma e nostalgia, per un film che inizia e si conclude sui sedili insanguinati di un taxi.

Il quinto elemento (1997)

The Fifth Element 1997 movie

Per l’ultimo film di oggi, ci spostiamo nella futuristica New York del 2263, all’alba di un emergenza interstellare per l’apparire di un misterioso essere nello spazio profondo che minaccia di distruggere l’intero universo.

Per fortuna gli esseri umani non sono da soli nella lotta, potendo contare sull’aiuto dei saggi millenari Mondoshawan, in stretto contatto con la Terra da secoli attraverso un ordine religioso che ha il compito di custodire le Pietre degli Elementi, unica arma capace di sconfiggere il Male Supremo.

Avido di potere, il magnate dell’industria Zorg si mette di traverso trucidando i Mondoshawan, ma uno di loro viene recuperato e riportato in vita sotto forma di una creatura umanoide con l’aspetto di una bellissima ragazza, Leeloo.

So già cosa vi state chiedendo: cosa c’entrano i taxi con un film di questo genere?

Ebbene, la giovane Leeloo, appena rinata, fugge immediatamente e si lancia di testa nel traffico vorticoso della città; finendo direttamente nel taxi volante dell’ex soldato Korben Dallas.

Assieme a una strampalata compagnia di eroi, Korben e Leeloo iniziano quindi un lungo viaggo per ritrovare le Pietre Elementali prima che sia troppo tardi per tutti.

Il quinto elemento è uno dei film più controversi di Luc Besson, amato e odiato produttore/regista del panorama blockbuster francese che gigioneggia all’americana con questa fantascienza colorata, infantile ed esplosiva.

Uno stile che ricorda i migliori Guerre Stellari, senza la stessa epica ma con tanta voglia di stupire tramite un esperienza esageratamente barocca dai personaggi e situazioni over the top.

La coppia d’azione romantica funziona a meraviglia con il solido tassista Bruce Willis assieme alla giovanissima e meravigliosa Milla Jovovich, un alieno così sexy che difficilmente si dimentica.

Forse un pò sprecato Gary Oldman nel ruolo del cattivo, poco efficace anche se l’attore fa del suo meglio per dargli del carattere.

Tuttavia non si può avere tutto dalla vita, e personalmente se uscisse nelle sale uno di questi film almeno una volta la settimana, non avrei nulla di cui lamentare. Voi cosa ne pensate, avete in mente altri tassisti di altri film da aggiungere all’elenco? Fatemi sapere nei commenti qui sotto, nel frattempo come al solito vi invito a visitare il mio sito personale, dove ogni giorno troverete tanti succosi consigli cinematografici:

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Fabio Emme
Fabio Emme
Amante del buon cinema, grande arte che ha sempre fatto parte della mia vita, plasmando il mio modo di essere e vedere il mondo negli anni e aiutandomi a formare la mia cultura. Da quando ho memoria ho sempre letto, scritto e parlato di film e spero vivamente con i miei articoli di aiutare altri a fare altrettanto. Hobby? ...Il cinema, naturalmente!