Laurea in tempo di Covid: Francesco Spina diventa ingegnere

Laurea in tempo di Covid: La storia di Francesco Spina

Marzo 2020: “Andrà tutto bene”. Ma nessuno poteva pensare che per far andare tutto bene ci sarebbero voluti così tanti mesi, e, francamente, ancora non va tutto bene. L’Italia è ancora in zona rossa o arancione, e così il resto d’Europa e chi ne ha fatto di più le spese sono proprio gli studenti.

La chiusura delle scuole ha generato una serie di reazioni emotive, psicologiche e comportamentali che hanno coinvolto i giovani in uno stato relazionale anomalo e pericoloso.

La scuola ai tempi del Covid

Purtroppo, sono tanti i ragazzi che presentano dei disturbi da lockdown. Aggressività, depressione, disturbi alimentari e molti si sono disinnamorati della scuola.

Il report di Ipsos dal titoloI giovani ai tempi del coronavirusmette in luce il rischio dispersione scolastica. Il 28% degli studenti intervistati dichiara che almeno un compagno di classe, a partire dal lockdown, avrebbe smesso di frequentare le lezioni. Altrettanto enormi le assenze.

Non è facile seguire le lezioni in DAD, molti non hanno fisicamente i mezzi, specialmente al sud, dove molti abbandonano la scuola per abbracciare la criminalità organizzata.

Seguire le lezioni in didattica a distanza non è facile e onseguire una laurea in DAD non è cosa da poco.

Ma per fortuna, c’è chi invece, proprio in questo bistrattato sud di Italia, non molla, non molla mai. C’è chi ha usato il tempo di pandemia e di lockdown per concentrarsi sul proprio futuro e raggiungere il sommo obiettivo della laurea.

Francesco Spina: Laurea in ingegneria

Si chiama Francesco Spina, Ciccio per chi gli vuole bene, e di Acri, in provincia di Cosenza. Francesco, Ciccio, adora la sua città al punto da gestire una pagina facebook dedicata, This is Acri. Si dedica ad attività sociali, segue da vicino la squadra locale di calcio FC Acri e adora il suo lavoro in radio.

Francesco è anche un bravissimo giornalista, competente e professionale. Da quando è iniziata la pandemia ha costantemente aggiornato i suoi ascoltatori e i suoi lettori con cronache nazionali e locali. Ha “dato una mano” (come ama dire lui) a chi aveva bisogno di assistenza, di aiuto e in città tutti lo portano sul palmo della mano.

Ha un solo difetto: è juventino, ma del resto, deve essere una moda per i calabresi tifare per la vecchia signora.

Ebbene, questo ragazzo che nasce in una terra arida di sogni edi opportunità ma ricca di cuore e di belle tradizioni, Ciccio, con le sue cuffie e il suo microfono da radio ieri ha realizzato quel sogno che tanto inorgoglisce mamma Assunta: laurearsi in ingegneria.

Lo dico da una vita, la radio ha cambiato la mia vita (scusate il gioco di parole) mi ha fatto conoscere un mondo che amo troppo che è quello della comunicazione in tutte le sue sfaccettature. Tutto è partito dalla radio: gioie e dolori. Oggi in questo mio piccolo e tanto sofferto traguardo la radio ha voluto dare il suo contributo. Solo io potevo laurearmi in ingegneria con la cuffia che uso da 15 anni in radio ed il microfono da radio.Cioè sono un giornalista infiltrato ad ingegneria“.

Ha gli occhi umidi mentre scrive questo post sul suo profilo facebook ma il sorriso fa il giro della testa. Ha gli occhi belli “il mio Ciccio”, sono gli occhi sinceri di un uomo che non ha mai perso la beata ingenuità dei bimbi ma che ha la consapevolezza che diventare grandi fa soffrire.

Con sincera ammirazione, riportiamo il suo commento al suo successo.

CHI NASCE IN RADIO PUÒ FARE QUELLO CHE VUOLE

C’è voluta la pandemia. Oggi chiudo una grossa parentesi della mia vita, una parentesi che mi ha condizionato e spesso mi ha reso più fragile. Però quella fragilità mi ha dato la possibilità di capire il significato della parola RESILIENZA una parola che giorno dopo giorno è sempre stata dentro di me.Quanti rospi ho dovuto ingoiare, quante lacrime e quanti vuoti dentro. In pochi hanno visto questo lato di me.

Ho sempre lottato contro un muro invisibile e parallelamente ho cercato di costruire altre mie vite. Io non voglio fare SOLO UNA COSA , io voglio dare tutto ciò che ho dentro fino all’ultimo istante, attimo dopo attimo e soprattutto con le mie forze. NON HO FATTO NULLA DI STRAORDINARIO PER IL MONDO: è una semplice Laurea in Ingegneria.

Ma per il MIO di mondo ho fatto tanto, ed oggi sono felice. Una felicità che non voglio tenere nel mio intimo ma ho il piacere di condividerla con tutte quelle persone che hanno conosciuto CICCIO SPINA, sicuramente in varie vesti ma sempre CICCIO SPINA.

E tutte queste persone hanno sempre lasciato qualcosa dentro me. Grazie A tutta la mia famiglia. Ai miei amici, agli sbersati, ai miei maestri. A chi c’è stato e nonostante tutto ci sarà sempre. A chi è lassù e a chi arriverà. Al mio mondo folle e confusionario. Al “giornale”, alla radio, alle foto, ai campi di calcio polverosiMa soprattutto, A quella parte di me che non ci ha mai creduto ma che nonostante tutto, nonstante il tempo e le difficoltà non ha mai mollato! CE L’HO FATTA!

Francesco Spina: l’esempio bello del Sud Italia

Ciccio è l’esempio del bello del Sud d’Italia, l’esempio buono. Quello che vince su tutti i pregiudizi e gli stereotipi grotteschi. Ciccio è il volto del meridione di cui troppo spesso non si parla, a discapito di ciò che fa vergognosa cronaca.

Ciccio oggi, è la Calabria che tira su la testa, in un caos di inciuci e di scandali.

Oggi la Calabria è in prima pagina, perchè un vero calabrese ne porta con onore i colori.

Bravo Ciccio.

La redazione di Zetatielle Magazine ti porge i più sinceri complimenti.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”