LO ZOO DI VETRO in scena al Teatro Gobetti di Torino

Sabato 5 ottobre, al Teatro Gobetti di Torino, in via Rossini 8, andrà in scena Lo Zoo Di Vetro, per la regia di Sandro Calabrò con Fulvia Roggero, Linda Borello, Sandro Calabrò, Paolo Calabrese.

Lo Zoo di Vetro

Lo Zoo di Vetro, famosa piece di Tennessee Williams, narra il microcosmo di una famiglia come tante, con le sue illusioni, fragilità e le sue profonde fratture impossibili da sanare se non con l’allontanamento. La visione del regista Calabro’ di Ideateatro e’ di stampo naturalistico ed esplora i temi dell’emarginazione e del disagio  in  chiave poetica, con attori collaudati.

Lo spettacolo è realizzato grazie alla Convenzione Teatri del Comune di Torino.

Laura e lo Zoo Di Vetro

Laura, figlia di Amanda e sorella di Tom, è una ragazza dall’aspetto scialbo e psicologicamente debole, che, in realtà, risulterà poi essere il personaggio più umano e virtuoso. Lo zoo di vetro è la metafora del suo mondo interiore, costituito da illusioni semplici e fragili, ma gli animali, all’apparenza goffi e pacchiani, quando ricevono la luce giusta, si illuminano di tutti i colori dell’arcobaleno. Sono l’immagine stessa di Laura.

Tom

Tom Wingfield inizia a ricordare la sua vita di quando era un giovanotto insoddisfatto del proprio lavoro in un magazzino di scarpe, insofferente alle prediche ossessive della madre Amanda, delusa e scoraggiata dalla vita. Questa infatti, una volta benestante ed ammirata, abbandonata dal marito con i figli piccoli, era preoccupata in modo quasi patologico per l’avvenire della figlia Laura, complessata da sempre per il fatto di essere claudicante.  

Tom, che si diletta a scrivere poesie e a sognare grandi avventure, si ribella a questo suo atteggiamento ed ha con lei frequenti litigi che finiscono però sempre con il ragazzo che chiede perdono alla madre. Laura invece si chiude sempre più in se stessa, nella sua vita monotona e senza sbocchi. Le uniche sue occupazioni sono una minuscola collezione di animaletti di vetro e l’ascolto di vecchi dischi.

AAA cercasi marito per laura

La madre, disperata, desidererebbe per quella figlia un uomo che la amasse e le assicurasse l’avvenire. E così Tom una sera invita a cena a casa Jim, un suo amico del magazzino che fu suo compagno di liceo e che anche Laura conosce, anzi ne era infatuata. Amanda per l’avvenimento è tutta eccitata. Laura è invece imbarazzatissima e non riesce a toccare nulla da mangiare, ma poi la madre e Tom fanno in modo di lasciare soli i due ragazzi.

La conversazione è dapprima molto difficile per l’eccessiva timidezza della ragazza, ma man mano l’ospite riesce a vincere la diffidenza di Laura. A questo punto Jim si accorge che Laura lo guarda estasiata. Quindi le confessa onestamente che lui potrà essere per lei solo un amico poichè ha una fidanzata, Betty, con la quale sta per sposarsi. Laura allora ripiomba nella sua usuale frustrazione e prima che lui se ne vada per sempre gli regala un animaletto di vetro, il suo preferito.

Appresa la situazione Amanda rimprovera aspramente il figlio di non aver scelto bene il ragazzo per la sorella. Allora Tom, offeso e umiliato ancora una volta, decide di andarsene definitivamente da quella casa, abbandonando al loro destino le due donne. Purtroppo il rimorso per quell’azione non lo lascerà più e gli impedirà di raggiungere quella tranquillità e quella serenità tanto bramate.

Tra fantasia e realtà

“Lo Zoo di vetro”, a tratti, è fortemente autobiografica e rimanda alla vita di Tennessee Williams. La timidezza e la difficoltà a relazionarsi, sono tipiche di Tennessee Williams. Il dramma ha un forte richiamo anche al suo rapporto con la sorella, sua insostituibile confidente.

Un’opera in cui emerge il fallimento di una famiglia che non sa comunicare, una famiglia imprigionata nelle sue fragilità, tra le quattro mura domestiche, come animali in uno zoo di vetro.

Info e prenotazioni oppure al numero 348 8878547

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Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.