Natale a Parigi. Ventisei racconti per descrivere la Ville Lumiére.

Le festività natalizie si avvicinano e l’iniziativa della Casa Editrice Neos ci tuffa in pieno nella città più romantica d’Europa e nell’atmosfera magica dei preparativi con il libro “Natale a Parigi”. Ventisei racconti che ci accompagnano nella Ville Lumière addobbata a festa. Ventisei storie che raccontano dei giorni più amati o più odiati dell’anno tra luoghi iconici e piccoli scorci nascosti di una Parigi dalle tante anime che fa da teatro a vicende sorprendenti.

copertina Natale a PArigi

Natale a Parigi nelle parole del giornalista Cesare Martinetti

Una Parigi raccontata con ventisei racconti lievi, ognuno con il suo angolo di città, perché ognuno ha la sua Parigi, perché Parigi non è-soltanto-una città, ma è un sentimento. Parigi è la celebrazione dell’umanità. Ricca anzi ricchissima, media, normale, povera. Il Re Sole, i Miserabili, i reazionari e i rivoluzionari. Una miscela umana incendiaria, una commedia umana che si dispiega a ogni angolo di strada e che tutti ci riguarda. Parigi la città della nostalgia dove tutti trovano qualcosa che avrebbero voluto avere e non hanno mai avuto“. Così spiega nella sua introduzione il giornalista Cesare Martinetti per anni corrispondente da Parigi.

Natale a Parigi è, quindi, i grandi boulevards e le strette vie in pavé della Butte aut Cailles. Gli Champs-Elysées e il canale di Saint-Martin. Ristoranti e bistrot, le Galeries Lafayette e i grandi Magazzini Samaritaine, ostriche e clochards, le metrò, le boutiques di faubourg Saint-Honoré e gli ateliers dei grandi couturiers di Avenue Montaigne. E poi ancora i vicoli di Montmartre, il mercatino delle Tuileries le bancarelle di libri del lungo Senna.

bateaux mouches sulla Senna a Parigi licenza immagine CC

Intervista a Silvia Ramasso editore di Neos

Natale a Parigi ci ha incuriosito molto e abbiamo raggiunto Silvia Ramasso, editore di Neos per farci raccontare qualcosa in più su questo libro e sul panorama della lettura in Italia.

Innanzitutto qual è il motivo di questa scelta, come mai proprio Parigi.

Parigi per i piemontesi è una città molto vicina. Se non dal punto di vista geografico sicuramente da quello del mito. Siamo abituati a vedere i francesi come i nostri vicini di casa. La Neos è anche solita a far uscire questo tipo di antologie. Cito ad esempio Natale a Torino, Natale a Genova, a Milano, Venezia… Attraverso le antologie saggiamo la sensibilità dei territori. Territori raccontati attraverso la narrativa per offrirli ai lettori nei loro valori e caratteristiche fondamentali. Dal territorio noi acquisiamo, a nostra volta, suggestioni, autori e collaborazioni.

Silvia Ramasso editore di Neos Edizioni
In che modo è avvenuta la scelta degli autori.

Avevamo le condizioni per farlo, abbiamo una curatrice torinese che vive a Parigi: Elena Rossi. Ci sono sicuramente tantissimi torinesi di origine, e non solo di origine che vivono nella capitale francese o che fanno la spola tra Torino e Parigi. Tanti giovani che lavorano all’Università come ricercatori, nelle grandi aziende di moda, nei consolati e ambasciate e anche l’ex direttore dell’Istituto Italiano di cultura a Parigi.

Quindi gli autori sono tutte persone che hanno legami con Torino o il Piemonte e che vivono a Parigi, che ci hanno vissuto o che hanno legami con la questa città.

Certo, sono tutte persone che hanno lavorato a Parigi, qualcuno anche per trent’anni, che hanno clienti, oppure figli che vivono nella capitale francese o che hanno case in cui dimorano durante l’anno. Natale a Parigi nasce da una conoscenza profonda, non sono solo racconti frutto di fantasia. Le autrici e gli autori sono stati scelti uno per uno.

Parigi le Parc de Bercy – immagine licenza CC
Per la presentazione di Natale a Parigi avete scelto un passo tratto dal racconto di Fulvio Gianaria. C’è un motivo particolare?

Non è casuale. Non è facile trovare un’estrapolazione nella quale il poche righe ci sia la dinamica del racconto, il Natale e la città di cui si sta parlando. In queste righe c’è tutto. Riassumono il senso dell’intera raccolta. Poi i ventisei racconti sono tutti molto diversi uno dall’altro. Troviamo quello umoristico e quello tragico, quello nostalgico e quello meditativo, quello futuribile e quello distopico. Ventisei racconti che appagano i gusti di ogni lettore.

«Nel salotto della mia casa di Parigi, affacciato su un cortile coperto di muschio di rue du Parc Royal, leggo molto. Fino a quando c’era Ivonne e lavoravo alla Défense commentavamo la vita, ora consumo il tempo trattandomi bene e curando i particolari. Pochi amici e cammino molto per guardare la gente al Parc Monceau e ai giardini di Luxembourg. Ho bisogno di novità quotidiane e di qualche momento imprevisto ma mi tengo lontano dai riti collettivi e dalle feste obbligate che costringono a ricordare (…) ma Natale è una ricorrenza diversa, che richiede una riflessione e una decisione ed è inutile che mi sforzi di considerarlo un giorno qualunque. Posso non partecipare alla frenesia della vigilia, posso tenermi lontano dalle gourmandise e dalle ghirlande di luci intermittenti, posso evitare la Messa, ma non posso ignorare che esiste la festa, devo dare un senso a questa giornata e non posso subirla sforzandomi di ignorarla...» (Fulvio Gianaria)
 
Foto licenza CC
Una sua opinione da editore. Quanto si legge in Italia?

Nel nostro paese si legge molto poco. In Francia incredibilmente di più, circa sette o otto volte di più. I tedeschi leggono più di noi. Gli spagnoli leggono il doppio di noi. Persino i greci leggono più di noi. Personalmente avevo il bisogno di confrontare il mio lavoro in un paese in cui la lettura non fosse così marginale. Perché diventa molto difficile valutare, facendo un buon lavoro o no, in un paese dove la lettura è ristretta ai grandi lettori. Per intenderci quelli che leggono più di cento libri durante l’anno. Da lì poi c’è un buco, si scende subito a quelli che non leggono più niente. Il confronto è tra un pubblico completamente al di fuori degli schemi del leggere o completamente erudito che, comunque, non è il pubblico normale della lettura.

La forma del racconto è di per sè una forma breve. Secondo lei, può essere adatta al pubblico attuale e ai giovani che preferiscono una comunicazione sempre più corta?

No, Non è il racconto la forma, perchè il racconto, in realtà, è una lettura raffinata contrariamente a quello che sembra. Credo che, invece, avvicini alla lettura una tematica un po’ fintamente pop. Nel senso, che il natale è un argomento molto da strenna natalizia, piacevole che non spaventa. Che in questo senso invoglia alla lettura. Naturalmente su questo noi lavoriamo al contrario, ricercando un’altissima qualità degli scritti. Tutti gli scrittori di Natale a Parigi sono o giornalisti o persone che scrivono molto professionalmente. Abbiamo , all’interno anche qualche scrittore emergente, qualche talento che abbiamo scoperto.

libri Neos foto da pagina Facebook

Natale a Parigi a cura di Elena Rossi e con la prefazione di Cesare Martinetti è disponibile per l’acquisto su tutte le maggiori piattaforme online e in libreria. In copertina illustrazione di Giorgio Enrico Bena. I diritti d’autore saranno devoluti a sostegno delle attività umanitarie di International Help onlus.

Natale a Parigi racconti di:

Donatella Actis, Guido Aloia, Graziella Bonansea, Paola Canova. Cesare Capitani, Giovanni Casalegno, Caterina Cortese, Giorgia D’Anna. Patrizia D’Antonio/Donneconlozaino, Giorgio Enrico Bena, Tiziana Ercole, Francesco Forlani. Raffaella Gambardella/Donneconlozaino, Fulvio Gianaria, Simona Anna Giovannone, Andrea Inglese. Sylvie Lainé, Anna Mazzini, Chiara Mezzalama. Eva Monti, Agnese Oblieght, Antonella Pollo, Daniela Possagno. Elisabetta Rava Granozio, Micaela Strippoli, Antonella Tarquini. 

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Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".