“Only The Strong Survive”: il 21° attesissimo album di Bruce Springsteen

Only The Strong Survive” è il nuovo album di Bruce Springsteen, che contiene 15 grandi successi soul, reinterpretati dal Boss, anticipato dal singolo “Do I love you (Indeed I do)”.

Bruce Springsteen

Riassumere 47 anni di carriera, 20 album in studio, 8 album dal vivo e 8 raccolte ufficiali (senza dimenticare il mercato dei bootleg che comprende centinaia di dischi), potrebbe risultare difficile, se non addirittura irrispettoso.

Perchè lui è “The Boss”. Punto. L’icona della musica rock, uno degli artisti più conosciuti e rappresentativi della storia della musica in generale. Colui che, con la sua poetica inimitabile, ci ha raccontato la quotidianità degli “ultimi” d’America, nella miglior tradizione dei cosiddetti “storyteller”, offrendoci uno spaccato della grandezza, ma anche delle contraddizioni della società statunitense.

Ora, a 73 anni, si rimette in gioco, con un disco che si preannuncia di puro divertimento. La grandezza di un artista si misura anche in questo: il saper riscrivere, il saper reinventare sé stesso.

Bentornato Boss.

bruce springsteen seduto su uno sgabello, indossa camicia e jeans neri

Only the strong survive

L’album celebra la musica e i leggendari cataloghi di Motown, Gamble and Huff e Stax, come sottolinea lo stesso Bruce: “Volevo fare un album in cui cantare e basta. E quale musica migliore, per fare tutto questo, se non il repertorio americano degli anni Sessanta e Settanta? Il mio obiettivo è permettere al pubblico moderno di fare esperienza della bellezza e gioia di queste canzoni, così come ho fatto io fin dalla prima volta che le ho sentite. Spero che amiate ascoltarle tanto quanto ho amato io realizzarle”.

La track list: Only the Strong Survive; Soul Days feat. Sam Moore; Nightshift, Do I Love You (Indeed I Do); The Sun Ain’t Gonna Shine Anymore; Turn Back the Hands of Time; When She Was My Girl; Hey, Western Union Man; I Wish It Would Rain; Don’t Play That Song; Any Other Way; I Forgot to Be Your Lover feat. Sam Moore; 7 Rooms of Gloom; What Becomes of the Brokenhearted; Someday We’ll Be Together.

Producer: Ron Aniello. Sound engineer: Rob Lebret. Executive producer: Jon Landau.

Recorded at: Thrill Hill Recording (New Jersey).

la copertina dell'album "only the strong survive"

Do I love you (Indeed I do)

Una delle più grandi canzoni mai uscite dalla famiglia Motown, originariamente interpretata e scritta da Frank Wilson nel 1965: eppure non è mai stata un grande successo.

Bruce esegue una cover e fa sembrare che l’abbia scritta il giorno prima e la stia suonando per la prima volta. È un dono che lo distingue praticamente da tutti gli altri. That’s why he’s the Boss!

Archi e fiati, tipici del Motown sound, chitarra malandrina, basso che gira a ritmi di rock’n’roll, e batteria che picchia nella miglior tradizione della E Street Band. Senza dimenticare il coro gospel che sottolinea quella inimitabile voce “Born in the USA”.

Un brano che è pura delizia. Il regalo di un uomo che ha portato decenni di gioia a milioni di noi e a cui saremo per sempre grati.

Sarà un album incredibile.

Il videoclip, diretto da Thom Zimny, è semplicemente amazing.

Only The Strong Survive”(Columbia Records/ Sony Music), sarà disponibile in digitale, in versione CD e in doppio LP, a partire dall’11 novembre, ma è possibile acquistarlo in pre-order al seguente link.

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Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.