Paolo Demaria, il truccatore di Sanremo 2020

Appaiono tutti bellissimi e perfetti, ma chi trucca i big e gli ospiti di Sanremo? Intervista con Paolo Demaria, il make-up artist della 70ma edizione del Festival di Sanremo 2020

Tiziano Ferro, Riki, Rancore, Marco Masini, Le Vibrazioni, Enrico Nigiotti, Alberto Urso, Pinguini Tattici Nucleari, Simone Cristicchi, Junior Cally, Diodato, Johnny Dorelli, Ana Mena. Cos’hanno in comune tutti questi artisti?

Il palco dell’Ariston 2020, verrebbe da dire. Ma non solo.

Condivideranno, infatti, il Festival di Sanremo e anche il make-up artist di Sanremo: Paolo Demaria.

Il make up artist Paolo Demaria

Di origini monferrine, Paolo Demaria è ormai una presenza costante nel mondo dello spettacolo e della moda, di cui fa parte dal 1991. Docente, direttore artistico di programmi televisivi e make-up artist di personaggi noti, Paolo è stato – ed è ancora – dietro le quinte di manifestazioni musicali come i Wind Music Awards, X Factor e il Festival di Sanremo, tutti programmi in cui i tempi televisivi sono serrati. «Sanremo è una macchina in continuo movimento – racconta –. Ci si ferma solo nella pausa estiva, eccetto gli addetti ai lavori che pensano già alla conduzione della nuova edizione. E così anche X Factor».

Il primo Festival da truccatore è arrivato nel 1990, quando Paolo era già felice di seguire un giovane: «All’epoca ti chiamavano le case discografiche e facevi trucco e parrucco a chi arrivava a disposizione. Ne ho seguiti diversi perché quando ti trovi lì a lavorare fai tutto quello che ti capita. Poi dal ‘98-‘99 a oggi posso dire di aver fatto tutti i Festival: così ho cominciato ad avere sia personaggi giovani sia i Big e i presentatori, come Baglioni l’anno scorso».

Il trucco è…essere amici

Proprio nel 2019, oltre a quasi la metà dei cantanti in gara, Paolo truccava nientepopodimeno che il conduttore Claudio Baglioni. Un lavoro costante che richiede tempo e organizzazione non solo per il trucco di ogni serata, ma anche per tutti i ritocchi tra una pubblicità e l’altra. E anche se quest’anno non truccherà Amadeus, l’impegno non sarà comunque da meno. Suoi, infatti, saranno i look del super ospite presente cinque sere su cinque sul palco dell’Ariston: Tiziano Ferro. «Ci conosciamo da vent’anni, siamo amici e mi ha pure invitato al suo matrimonio lo scorso anno», racconta anticipando che proprio lunedì 3 febbraio lo attende il primo incontro col cantante per decidere trucco e parrucco prima di andare in scena.

Paolo Demaria mentre trucca una ragazza sanremo 2020

Sanremo 2020: due chiacchiere con Paolo

Perché il dietro le quinte del lavoro di Paolo è tanto intenso quanto il lavoro stesso. Bisogna seguire le star e conoscerle, parlarci e instaurare un rapporto confidenziale. Fino a scoprire che poi tanto star non sono: «Ho già incontrato molti artisti di quelli che truccherò quest’anno. Sono tutte persone normali. Ho fatto le copertine dei dischi con Junior Cally, il videoclip di Riki che verrà lanciato proprio la prossima settimana. Sono tutte persone fantastiche che fanno il proprio lavoro senza tanti fronzoli. Non bisogna pensare che siano sui generis». Come Enrico Nigiotti che l’altro giorno l’ha chiamato al telefono come si fa con un amico.

A Sanremo 2020 Paolo lavorerà per alcuni artisti delle case discografiche Sony e Universal, per Le Vibrazioni e come personal di Tiziano. Delle canzoni in gara non si può dire nulla, ma qualcuna l’ha già sentita. «Quelli di Nigiotti e Riki sono dei bei pezzi», dice.

Con Enrico duetterà il 6 febbraio Simone Cristicchi. La sua carriera è decollata dopo la vittoria nel 2007 con Ti regalerò una rosa, ma già prima il cantautore aveva provato ad approdare all’Ariston, senza riuscirci. Pochi lo ricorderanno e soprattutto pochissimi sapranno che vent’anni fa c’era già Paolo dietro al suo look, quello stesso look che l’ha fatto diventare riconoscibile: «Indossava una giacca verde e il suo manager aveva proposto di tagliargli la massa di capelli ricci che aveva. Mi sono opposto, perché capivo che proprio quell’acconciatura lo rendeva originale. Anni dopo è diventato il Simone Cristicchi dai ricci imponenti che tutti conosciamo», racconta il truccatore, ricordando quell’episodio del 2001 quando il cantante aveva appena firmato un contratto con l’etichetta Carosello Record. Nel 2003 aveva, poi, provato a entrare tra i concorrenti di Sanremo Giovani, ma era stato escluso. 

Paolo Demaria truccatore mentre si specchiia in uno specchio con tante lampadine intorno alla cornice

Non solo big…

Sempre nella serata dei duetti Paolo truccherà anche Ana Mena che canterà con Riki e tra gli ospiti curerà il look di Johnny Dorelli che rivede con piacere dopo il suo ultimo Sanremo nel 2007.

Tra gli altri concorrenti truccati dal make-up artist monferrino c’è, poi, la band Le Vibrazioni, conosciuta al suo esordio al Carnevale di Viareggio vent’anni fa. «Erano a inizio carriera e il fatto che quest’anno mi abbiano chiamato è per me motivo di gioia», dice Paolo che spiega come va il lavoro: la maggior parte delle volte è il manager a chiamare il truccatore che vuole per il proprio artista. È tutta questione di fiducia, perché «non è da un giorno che lavori con loro, ma da anni, per cui si fidano di te. Come Diodato che avevo già seguito al Festival di due anni fa, nel 2019 come ospite e ritrovo di nuovo quest’anno».

Sugli altri artisti in gara svela qualcosa, ma non troppo: «I Pinguini sono dei matti, veramente fantastici», confessa.

Giulia Di Leo
Giulia Di Leo
Laureata in Lettere moderne, ha frequentato la scuola di giornalismo all’Università Cattolica di Milano e oggi scrive per La Stampa e Zetatielle. Dice di sé: “ Sono una ragazza di provincia nata col sogno di scrivere, amo la mia città, Casale Monferrato, che mi ha insegnato a vivere di semplicità e bellezza, portandomi, poi, ad apprezzare la metropoli milanese che nella maturità mi ha conquistata. Non riesco a vivere senza musica: nata nel ’95, ho vissuto di riflesso gli anni delle musicassette degli 883. Mi nutro di cantautorato, pop, indie e trap per aprirmi al vecchio e al nuovo. Senza mai averne capito il perché, il giornalismo è sempre stato il sogno della vita, amo scrivere e la mia attitudine è raccontare e raccontarmi, con stile razionale e schietto. Il mio più grande desiderio è fare della mia passione un lavoro, avvicinandomi a tutti i mondi che fanno parte di me”.