Piccioni superstiziosi? Non è una bufala, ma una realtà

Vari studi sugli animali hanno dimostrato che hanno molti comportamenti simili a noi umani. Del resto facciamo tutti parte del regno animale. Molti animali sognano, ridono, e hanno una loro autoconsapevolezza. Negli anni ’40, il leggendario psicologo Burrhus Frederic Skinner ha dimostrato che gli animali condividono anche alcune delle nostre stranezze. E’ riuscito con successo a fare in modo che i piccioni si comportino in modo superstizioso.

Anche se non ti consideri superstizioso, molto probabilmente alcune cose che fai nella vita quotidiana vengono, però, considerate una superstizione. Ad esempio, potresti rientrare tra quelle persone che evitano di aprire gli ombrelli in luoghi al chiuso. Oppure, tocchi il ferro per scaramanzia.

Chi riesce a passare sotto una scala senza avvertire un senso di disagio? Piccole “manie” che sono vere e proprie superstizioni.

Skinner Box

Secondo l’Università dello Iowa, il comportamento superstizioso avviene nel momento in cui un’azione indipendente avviene in prossimità di un altro evento.

Ad esempio, se si apre l’ombrello in casa e poco dopo cade un vaso a terra perché il gatto ci è passato vicino, i due avvenimenti vengono considerati uno la causa dell’altro.

Si pensa, perciò, che la colpa non sia del gatto, ma dell’ombrello aperto in casa.

Skinner era un comportamentista molto affascinato da questo tipo di fenomeni. Nello specifico, come le azioni delle persone si verifichino a seconda di elementi presenti nel loro ambiente.

Era considerato “una figura controversa in un campo che tende ad attrarre figure controverse”. Tra i vari psicologi famosi, come Sigmund Freud, Carl Jung e Jean Piaget, lui si condraddistingueva per le sue vere e proprire stranezze.

Uno degli esperimenti più strani di Skinner è lo Skinner Box, che consisteva in una scatola di deprivazione sensoriale che limitava l’animale ad ottenere uno stimolo alla volta.

Ad esempio, in uno di questi esperimenti, egli ha dimostrato il rinforzo positivo con un topo che aveva imparato che toccando una piccola leva usciva del cibo. Inizialmente la toccava per sbaglio, ed è così che scoprì il trucchetto.

Al contrario, se toccava la leva e questa lanciava una piccola scarica elettrica, il topo capiva che non era una buona cosa e se ne stava alla larga. Questo era il rinforzo negativo.

Ma cosa avrebbe fatto, invece, un animale se non ci fosse stato nessun tipo di leva?

rappresentazione grafica della skinner box, esperimento di skinner con il topo
Skinner Box

Piccioni superstiziosi

Per uno studio pubblicato sul Journal of Experimental Psychology nel 1947, Skinner ha cambiato le regole.

Ha posizionato, questa volta, alcuni piccioni in scatole diverse, e al posto della leva aveva messo a disposizione un piccolo distributore di cibo con il timer.

I piccioni non capivano come funzionasse il distributore, e cominciarono a comportarsi in modo abbastanza insolito.

Uno dei piccioni aveva cominciato a girare in senso antiorario tra un’alimentazione e l’altra. Un altro piccione spingeva la testa in uno degli angoli più alti della scatola. Un terzo piccione sviluppò una risposta più agitata, muovendo su e giù la testa ripetutamente.

Skinner spiegò che i tre piccioni stavano manifestando un comportamento superstizioso. Così come aprire un ombrello e vedere che un vaso nello stesso momento è caduto a terra, gli uccelli associavano le loro azioni alla comparsa del cibo, convinti che i loro comportamenti fossero determinanti per ottenere il mangime.

Quindi, se i piccioni sono superstiziosi, cosa c’è da dire sul comportamento umano?

Forse non c’è niente di magico nell’idea che esisti la fortuna o la sfortuna. La sensazione che siamo in grado di controllare il nostro destino attraverso certe stranezze, è solo un’associazione sbagliata del nostro cervello.

Ana Maria Manea
Ana Maria Manea
Studentessa aspirante insegnante di inglese. Poetessa Dice di sé: “25 anni molto ambiziosa e sognatrice, scrivo poesie fin dal momento in cui ho preso in mano per la prima volta una penna, all'età di 6 anni. A scuola ero una piccola Hermione Granger, e ho sempre amato scrivere. Ma la mia vera passione prende piede all'inizio della mia adolescenza, con la poesia intitolata "Il valore della donna", sul tema della violenza sulle donne. Sono talmente legata alla natura che mi circonda e alla vita, che mi basterebbe anche solo una goccia di pioggia perché l'ispirazione prenda il sopravvento”.