“Punto e a cuore”: il romanzo di Riccardo Bertoldi

“Nella tua felicità c’è posto per due?”. Nella vita, ci vuole tanto coraggio ad andar via ma ancora di più a restare. Siamo fatti di scelte e conseguenze che ci portano a mettere un punto alle cose che sembrano non appartenerci più. Ce lo racconta Riccardo Bertoldi nel suo romanzo “Punto e a cuore”, un libro pieno di passione e ritorni.

Testa o cuore?

“Seguire la testa o seguire il cuore. Non esiste una risposta giusta a tutto. Non esistono caffè inutili, come non esistono assenze esatte”. Sono queste le parole che rompono il silenzio da prima pagina.

Riccardo, l’autore, ci fa vivere il coraggio della scelte con le sue due storie. Una specie di sliding doors in cui il destino dipende da noi. Ma se il bivio è tra testa e cuore, cosa succede? Tra Giulia e Riccardo è finita. Ognuno ha preso la sua strada ma troppi ricordi e troppi respiri tengono in sospeso un amore che sembra non essere finito per davvero.

Quando un amore folle finisce, che fine fa davvero?

“Mi manchi, ti va un caffè?”. E’ così che a volte la vita ti sconvolge tutti i piani. Un messaggio secco, freddo. Un momento in cui scegliere ci appare quasi come una questione di vita o di morte. Abbandonare tutto o riprendere in mano un amore che è rimasto a riposare tra ricordi e sospiri?

La paura di non bastarsi più

L’autore, in “Punto e a cuore”, ci mette davanti alla sorte di due vite. Ci racconta come andrebbe la storia con Giulia se scegliessimo il cuore e poi la testa. Ma la risposta giusta, alla fine, quale sarà?

Rinunciare ai propri sogni e a se stessi o tornare ad investire in un amore che in tutte le sue imperfezioni è in grado di farci scoprire lo stupore della realtà? Ci sono amori difficili, ingarbugliati, separati dalle incomprensioni e dall’orgoglio, ma questo non vuol dire che siano sbagliati, “perchè anche gli amori giusti commettono errori”.

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Arianna Pino
Arianna Pino
Autrice del libro “Resta almeno il tempo di un tramonto” e di “Quando fuori piove”, finalista al concorso letterario “Il Tiburtino”. Iscritta all’ Università delle scienze e tecnologia del farmaco. Dice di sé:“Sono nata in città ma vivo col mare dentro. Ho occhi  grandi per guardare il mondo, ogni giorno, con colori diversi. Ho la testa tra le nuvole ma cammino su strade fatte di sogni pronti a sbocciare, mi piace stupire come il sole, quello che la mattina ti accarezza il volto e ti fa ricordare che c’è sempre un buon motivo per alzarsi. Amo la pizza, il gelato e la cioccolata calda perché io vivo così, di sensazioni estreme, perché a vent’anni una cosa o gela o brucia. Mi piace vivere tra le parole che scrivo, che danno forma alla mia vita come i bambini fanno con le nuvole”.