La Grotta Zinzulusa: la gemma del Salento.

La Grotta Zinzulusa è tra le dieci grotte più importanti al mondo. Si trova a Castro, in Salento, e rappresenta una delle attrazioni più ambite della zona.

Le origini della Grotta Zinzulusa

Il suo nome, che spesso crea curiosità, deriva dal dialetto salentino dove gli “zinzuli” sono gli stracci. All’interno della grotta, infatti, le numerose stalattiti e stalagmiti hanno proprio le sembianze di stracci di un abito logorato.

La Grotta Zinzulusa è stata scoperta nel 1793 e dopo cinquant’anni è stata esplorata per poterne studiare le origini e la sua conformazione. La Zinzulusa non è altro che un fenomeno carsico che risale al periodo della preistoria. Fenomeno molto diffuso in cui le sorgenti di acqua dolce si mescolano con il mare, formando così, all’interno della grotta, un’acqua particolarmente fredda e di colore verde smeraldo.

La grotta è lunga 160 metri ed è costituita da tre parti.

La Conca, la Cripta e il Cocito

La prima parte della Grotta Zinzulusa prende il nome di Conca. E’ una caverna che si apre verso un lungo tratto, che a sua volta prende il nome di Corridoio delle Meraviglie. E proprio qui che le pareti sono impreziosite da stalattiti e stalagmiti che portano alla somiglianza di diversi oggetti e che hanno assunto dei nomi curiosi: Prosciutto, Pulpito e Spada di Damocle.

Lungo il Corridoio delle Meraviglie troviamo il Trabocchetto, un piccolo laghetto, che porta alla seconda parte: la Cripta.
La Cripta, o Duomo, è una caverna ricca di molte colonne calcaree. E’ alta 25 metri e, prima di essere aperta al pubblico, era il rifugio di moltissimi pipistrelli.

Alla fine, si raggiunge il Cocito. Si tratta di un bacino chiuso che si è trasformato in un sistema ipogeo subacqueo.

In Salento, sono molteplici i luoghi da non perdere. La Grotta Zinzulusa, una delle più importanti al mondo, è assolutamente una meta da visitare. E’ possibile raggiungerla via terra o via mare e in entrambi i casi sarete circondati da un magico panorama.

Arianna Pino
Arianna Pino
Autrice del libro “Resta almeno il tempo di un tramonto” e di “Quando fuori piove”, finalista al concorso letterario “Il Tiburtino”. Iscritta all’ Università delle scienze e tecnologia del farmaco. Dice di sé:“Sono nata in città ma vivo col mare dentro. Ho occhi  grandi per guardare il mondo, ogni giorno, con colori diversi. Ho la testa tra le nuvole ma cammino su strade fatte di sogni pronti a sbocciare, mi piace stupire come il sole, quello che la mattina ti accarezza il volto e ti fa ricordare che c’è sempre un buon motivo per alzarsi. Amo la pizza, il gelato e la cioccolata calda perché io vivo così, di sensazioni estreme, perché a vent’anni una cosa o gela o brucia. Mi piace vivere tra le parole che scrivo, che danno forma alla mia vita come i bambini fanno con le nuvole”.